sabato 11 giugno 2011

Il Papa: mai più il popolo rom sia oggetto di rifiuto e vessazioni. Le istituzioni accompagnino il cammino dei rom verso l'integrazione. Gli zingari sono un'amata porzione del popolo di Dio (Izzo)

PAPA: MAI PIU' POPOLO ROM SIA OGGETTO DI RIFIUTO E VESSAZIONI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 11 giu.

"Mai piu' il vostro popolo sia oggetto di vessazioni, di rifiuto e di disprezzo".
Lo ha detto il Papa ai rom e agli altri zingari che ha accolto oggi nell’Aula Nervi in Vaticano. "Da parte vostra - ha raccomandato - ricercate sempre la giustizia, la legalita’, la riconciliazione e sforzatevi di non essere mai causa della sofferenza altrui".
"Durante la mia visita al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, il 28 maggio 2006, ho pregato per le vittime della persecuzione e mi sono inchinato di fronte alla lapide in lingua romanes, che ricorda i vostri caduti.
Migliaia di donne, uomini e bambini sono stati barbaramente uccisi nei campi di sterminio. E’ stato, come voi dite, il ’Porrajmos’, il ’Grande Divoramento’, un dramma ancora poco riconosciuto e di cui si misurano a fatica le proporzioni, ma che le famiglie gitane portano impresso nel cuore. La coscienza europea non puo’ dimenticare tanto dolore". Con queste parole Benedetto XVI ha poi reso omaggio al martirio del popolo rom nei campi di sterminio nazista, nel discorso rivolto ai partecipanti al pellegrinaggio degli zingari.
"La vostra storia - ha detto il Papa tedesco - e’ complessa e, in alcuni periodi, dolorosa. Siete un popolo che nei secoli passati non ha vissuto ideologie nazionaliste, non ha aspirato a possedere una terra o a dominare altre genti. Siete rimasti senza patria e avete considerato idealmente l’intero Continente come la vostra casa".
"Purtroppo lungo i secoli - ha ricordato Ratzinger - avete conosciuto il sapore amaro della non accoglienza e, talvolta, della persecuzione, come e’ avvenuto nella II Guerra Mondiale".
Anche dopo lo sterminio, "tuttavia - ha denunciato con forza il Papa - persistono problemi gravi e preoccupanti, come i rapporti spesso difficili con le societa’ nelle quali vivete".

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PAPA: ISTITUZIONI ACCOMPAGNINO CAMMINO ROM VERSO INTEGRAZIONE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 11 giu.

Con la loro cultura "dalle espressioni significative, come la musica e il canto", i popoli zingari "hanno arricchito l’Europa" ed oggi "nuove opportunita’ si aprono" per loro. Lo ha detto il Papa nel discorso ai rom e sinti che ha accolto oggi in Vaticano nell’Aula Nervi.
"State acquistando - ha rilevato Benedetto XVI rivolto ai gitani - nuova consapevolezza. Molte etnie non sono piu’ nomadi, ma cercano stabilita’ con nuove aspettative di fronte alla vita.
La Chiesa cammina con voi e vi invita a vivere secondo le impegnative esigenze del Vangelo confidando nella forza di Cristo, verso un futuro migliore.
Anche l’Europa, che riduce le frontiere e considera ricchezza la diversita’ dei popoli e
delle culture, vi offre nuove possibilita’". "Le istituzioni - ha chiesto ad alta voce - si adoperino per accompagnare adeguatamente questo cammino".
"Vi invito, cari amici - ha poi continuato il Pontefice rivolgendosi nuovamente ai gruppi presenti - a scrivere insieme una nuova pagina di storia per il vostro popolo e per l’Europa.
La ricerca di alloggi e lavoro dignitosi e di istruzione per i figli sono le basi su cui costruire quell’integrazione da cui trarrete beneficio voi e l’intera societa’.
Date anche voi la vostra fattiva e leale collaborazione, affinche’ le vostre famiglie si collochino degnamente nel tessuto civile europeo".
Nel suo discorso, Papa Ratzinger ha ricordato che le giovani generazioni rom e sinti "desiderano istruirsi e vivere con gli altri e come gli altri". I vostri figli, ha scandito rivolto ai genitori presenti, "hanno diritto a una vita migliore". "Sia il loro bene - ha raccomandato - la vostra piu’ grande aspirazione. Custodite la dignita’ e il valore delle vostre famiglie, piccole Chiese domestiche, perche’ siano vere scuole di umanita’".

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PAPA: GLI ZINGARI SONO UN'AMATA PORZIONE DEL POPOLO DI DIO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 11 giu.

"Voi nella Chiesa non siete ai margini, ma, sotto certi aspetti, voi siete al centro, voi siete nel cuore. Voi siete nel cuore della Chiesa".
Benedetto XVI ha ripetuto queste parole di Paolo VI nel campo nomadi di Pomezia accogliendo oggi in Vaticano oltre duemila zingari delle diverse etnie europee.
"Anch’io - ha detto Ratzinger - ripeto oggi con affetto: voi siete nella Chiesa! Siete un’amata
porzione del Popolo di Dio pellegrinante e ci ricordate che non abbiamo quaggiu’ una citta’ stabile, ma andiamo in cerca di quella futura".
Il Papa ha sottolineato come anche ai rom e agli altri popoli gitani sia giunto "il messaggio di salvezza, a cui - ha ricordato - avete risposto con fede e speranza, arricchendo la comunita’ ecclesiale di credenti laici, sacerdoti, diaconi, religiose e religiosi zingari". In particolare Ratzinger ha citato il beato Zefirino Gime’nez Malla, ucciso durante le persecuzioni anticristiane che hanno caratterizzato negli anni ’30, la guerra civile spagnola e del quale si celebra con il pellegrinaggio di questi giorni il centocinquantesimo anniversario della nascita e il settantacinquesimo del martirio.
"L’amicizia con il Signore - sono state le parole del Pontefice - ha reso questo Martire testimone autentico della fede e della carita’. Con l’intensita’ con cui egli adorava Dio e scopriva la sua presenza in ogni persona e in ogni avvenimento, il beato Zefirino amava la Chiesa e i suoi Pastori. Terziario francescano, rimase fedele al suo essere zingaro, alla storia e all’identita’ della propria etnia.
Sposato secondo la tradizione dei gitani, assieme alla consorte decise di convalidare il legame nella Chiesa con il sacramento del Matrimonio. La sua profonda religiosita’ trovava espressione nella partecipazione quotidiana alla santa messa e nella recita del Rosario.
Proprio la corona, che teneva sempre in tasca, divenne causa del suo arresto e fece del beato Zefirino un autentico ’martire del Rosario’, poiche’ non lascio’ che gliela togliessero di mano nemmeno in punto di morte".
"Oggi - ha scandito Papa Ratzinger. nell’Aula Nervi gremita per la prima volta da un pellegrinaggio gitano - il beato Zefirino vi invita a seguire il suo esempio e vi indica la via: la dedizione alla preghiera e in particolare al Rosario, l’amore per l’Eucaristia e per gli altri Sacramenti, l’osservanza dei comandamenti, l’onesta’, la carita’ e la generosita’ verso il prossimo, specialmente verso i poveri; cio’ vi rendera’ forti di fronte al rischio che le sette o altri gruppi mettano in pericolo la vostra comunione con la Chiesa".
"Anche voi siete chiamati - ha detto ancora il Papa ai rom e alle altre etnie zingare - a partecipare attivamente alla missione evangelizzatrice della Chiesa, promuovendo l’attivita’ pastorale nelle vostre comunita’".
Il Pontefice ha ricordato ai nomadi convenuti in Vaticano anche la presenza tra di loro di "sacerdoti, diaconi e persone consacrate, che appartengono alle vostre etnie: e’ - ha detto - un dono di Dio e un segno positivo del dialogo delle Chiese locali con il vostro popolo, che occorre sostenere e sviluppare".
"Date fiducia e ascolto - ha suggerito ai presenti - a questi vostri fratelli e sorelle, e offrite insieme a loro il coerente e gioioso annuncio dell’amore di Dio per il popolo zingaro, come per tutti i popoli! La Chiesa desidera che tutti gli uomini si riconoscano figli dello stesso Padre e membri della stessa famiglia umana".
"Siamo - ha poi concluso il Papa teologo - alla Vigilia di Pentecoste, quando il Signore effuse il suo Spirito sugli Apostoli che cominciarono ad annunciare il Vangelo nelle lingue di tutti i popoli. Lo Spirito Santo - ha invocato infine - elargisca i suoi doni in abbondanza su tutti voi, sulle vostre famiglie e comunita’ sparse nel mondo e vi renda testimoni generosi di Cristo Risorto. Maria Santissima, tanto cara al vostro popolo e che voi invocate come ’Amari Devleskeridej’, ’Nostra Madre di Dio’, vi accompagni per le vie del mondo e il beato Zefirino vi sostenga con la sua intercessione".

© Copyright (AGI)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho visto questa sera la registrazione. Un'udienza bella e commovente.
Alessia

Anonimo ha detto...

Ho visto questa sera la registrazione. Un'udienza bella e commovente.
Alessia