Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo questa intervista segnalataci anche da Laura:
Con Maria, verso Madrid
La Gmg di Madrid, che si apre tra meno di una settimana, è preceduta dai cosiddetti ‘giorni dei gemellaggi’ durante i quali le diocesi spagnole, attraverso parrocchie, strutture di accoglienza e famiglie, ospitano gruppi di giovani provenienti dai cinque continenti per approfondire l’amicizia e la comunione. In particolare nella diocesi di Toledo arrivano nelle prossime ore un centinaio di giovani della regione ecclesiastica delle Marche e con loro giunge in terra spagnola l’immagine della Madonna di Loreto che accompagna i giovani verso Madrid. Fabio Colagrande ha chiesto a mons. Giovanni Tonucci, arcivescovo prelato di Loreto, alla guida del pellegrinaggio, come sta procedendo il cammino verso Madrid:
R. – Si sta svolgendo tanto bene, con tanto entusiasmo e tanta buona volontà. I ragazzi che sono venuti insieme con noi, cioè i ragazzi di Loreto e di qualche altra diocesi delle Marche, sono pieni di entusiasmo: mi hanno sorpreso perché io pensavo ad un piccolo gruppo e invece ci troviamo ad essere in tre pullman. Nelle comunità che abbiamo toccato abbiamo trovato accoglienze piene di calore, di affetto e anche di attenzioni al di là di ogni immaginazione. E abbiamo trovato anche tanta commozione, perché l’immagine della Madonna di Loreto che visita queste comunità suscita sempre affetto, devozione, commozione e – devo proprio dirlo – anche per me, al di là dell’aspettativa.
D. – Ora siete ancora in viaggio in Italia, ma in procinto di spostarvi in Spagna. Che significato ha questo pellegrinaggio dei giovani accompagnati dalla Madonna Lauretana?
R. – Noi portiamo con noi uno dei due simboli della nostra religiosità italiana alla Gmg. La Chiesa italiana regala sempre alla Chiesa che ci ospita l’immagine della Madonna di Loreto e una copia del Crocifisso di San Damiano. Noi che veniamo da Loreto, ci siamo sentiti nel dovere di camminare insieme con Maria e quindi portare questo nostro simbolo insieme con noi. Naturalmente, camminare con Maria vuol dire un po’ assorbirne gli ideali, gli esempi e quindi farci portatori di un messaggio che è un messaggio di evangelizzazione. Speriamo, dato che camminiamo insieme con dei ragazzi, speriamo di essere testimoni credibili, ma mi pare che per il momento la cosa stia andando nel modo giusto. C’è molta animazione e c’è molta, molta accoglienza da parte di quelli che ci incontrano.
D. – I giovani delle Marche partecipano al gemellaggio con quelli della diocesi di Toledo: come si svolgono e che senso hanno questi incontri alla vigilia della Gmg?
R. – Hanno il significato di mettere insieme dei gruppi giovanili che vivono esperienze diverse tra di loro perché vivono in diverse nazioni, ma vivono la stessa realtà giovanile. Anche l’esperienza del passato che per me è stata molto variegata, in diversi continenti, mi ha insegnato che i giovani hanno qualche cosa in comune al di là di quello che si possa immaginare: che siano di un continente o di un altro, di una nazione o dell’altra, hanno gli stessi sentimenti, le stesse difficoltà, gli stessi desideri. Per cui, il gemellaggio tra di loro è un elemento forte per unificare questo nostro mondo attorno ad ideali grandi e forti.
D. – Nel messaggio per questa Gmg il Papa sottolinea come la Vergine Maria all’annuncio dell’Angelo accolse con fede la Parola di Dio e acconsentì all’opera che Dio stava compiendo in lei: è un segno importante per i giovani che si preparano a vivere questo grande raduno ecclesiale …
R. – E’ un segno importantissimo e lo è in particolare per noi. Noi, venendo da Loreto, non dimentichiamo mai che veniamo, partiamo dalla Casa dove quel “sì” è stato pronunciato. E’ un impegno che ci stimola continuamente e del quale vorremmo essere capaci di arrivare perlomeno ad essere degni.
D. – Dal 16 al 19 agosto l’immagine sarà custodita insieme alla copia del Crocifisso di San Damiano nella chiesa di San Nicola dei Servi a Madrid, per essere venerata dai giovani di tutto il mondo. Il 17, poi, verranno consegnati all’arcivescovo di Madrid e alla Conferenza episcopale spagnola. Perché questa consegna? Che significato ha?
R. – E’ un dono fatto, ma è allo stesso tempo la trasmissione di un ideale. Loreto e Assisi, assieme con Roma, sono i centri focali della fede italiana, quindi la venerazione per Maria attraverso la “Casa del sì” e la presenza di San Francesco, che rimane il Santo più caro e popolare dei giovani di tutto il mondo. Questi sono i punti che identificano la nostra fede. Anche all’estero, quando si parla dell’Italia come Paese cristiano, si pensa sempre a questi tre punti di riferimento: Roma, Assisi, Loreto. Noi portiamo con noi questi segni che sono quelli che dicono: “Ecco, qui è il segno della nostra fede e nello stesso tempo anche del nostro impegno”, per cui è quello che ci impegna ad una testimonianza, è quello che ci invita a trasmettere questi ideali agli altri perché anche essi li vivano.
D.- Eccellenza, Lei sta viaggiando insieme ai giovani verso Madrid: quali attese hanno questi ragazzi? Cosa si aspettano da questo incontro con il Papa?
R. – E’ difficile da dire, probabilmente si aspettano una conferma della loro fede, un aiuto a vivere la loro ricerca. Perché bisogna ricordare che i giovani, anche quando sono in piena coerenza con la propria fede, sono sempre in ricerca, hanno sempre delle nuove domande. Quindi credo che cerchino attraverso la comunione con gli altri giovani,e poi dall’incontro con il Papa, una risposta forte che li confermi nel cammino e li aiuti a essere coerenti in un momento in cui il mondo giovanile non è mai molto facile. I giovani vivono infatti tra messaggi contrastanti che possono mettere in crisi anche le persone più salde.
D. – La Gmg può essere davvero un’esperienza decisiva per i giovani, per la Chiesa universale?
R. – Io penso di sì, perché già così lo è stato per tanti giovani. Io ne ho incontrati tantissimi che mi hanno detto: “Io ho fatto il giro di boa nella mia vita di fede alla Gmg!”. E sono convinto che sarà così anche per quella di Madrid.
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