GMG 2011-CIBELES: AL PAPA I DONI DEI GIOVANI
(Madrid, dai nostri inviati)
Pane e sale, fiori, riso, poncho, caffè. Questi i doni che i giovani dei cinque continenti hanno portato a Benedetto XVI come segni di benvenuto alla 26ª Giornata mondiale della gioventù. Dopo aver ricevuto dal sindaco di Madrid, Alberto Ruiz-Gallardón, le chiavi della città, il Papa è entrato nella città attraversando la Puerta de Alcalà assieme a cinquanta giovani (dieci per continente), vestiti con l’abbigliamento tradizionale dei loro Paesi. Due giovani gli hanno consegnato un ramo d’olivo e un vaso di terra, invitandolo a piantare l’olivo come ricordo della sua visita. Quindi, giunto a Plaza de Cibeles, dopo il saluto del card. Rouco Varela i doni dei cinque continenti. “Nel vostro libro ‘Gesù di Nazaret’ c’insegna che mangiare in comune pane e sale serve per stringere solide alleanze”, hanno detto i giovani europei, spiegando che la loro offerta è motivata dal desiderio di “stare molto uniti al Santo Padre”.
Dal “continente più giovane del pianeta” che ha ospitato la precedente Gmg, l’Australia, la ghirlanda di fiori tipica delle isole del Pacifico come “gesto di saluto”, ringraziando “per averci convocato di nuovo a Madrid”. Da una ragazza coreana il pacco di riso, a simboleggiare “la gioia delle genti dell’immenso continente asiatico nell’accogliere un padre amato” che “qui incontrerà giovani che abitano nelle steppe continentali del vicino ed estremo Oriente o nelle isole e penisole che sono sparse in tutto l’Oceano Pacifico”. Poi il poncho, dall’America rappresentata da un giovane delle Honduras, “dono dell’amicizia che caratterizza i nostri popoli americani”, venuti “ad ascoltare le sue parole e a portare al Nuovo mondo l’annuncio della croce dei giovani”. Infine i grani di caffè, avvolti in foglie di platano, offerti da una giovane della Guinea (Africa), “tradizionale gesto di benvenuto” che viene “dai giovani del continente più giovane della terra, e nel quale la maggior parte della popolazione ha meno di 18 anni”.
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