BENEDETTO XVI: PIAZZA DI CIBELES, “EDIFICATE LA VITA SULLA ROCCIA CHE È CRISTO”
(Madrid, dai nostri inviati)
“Non soccombere” a “un’esistenza senza orizzonti, una libertà senza Dio”, ma edificare la propria vita “sulla base ferma che è Cristo”. Un discorso incentrato sulla parabola evangelica della casa costruita sulla roccia quella pronunciata questo pomeriggio dal Pontefice nella Plaza de Cibeles di Madrid incontrando i giovani della Gmg. “Edificando sulla ferma roccia, non solamente la vostra vita sarà solida e stabile – ha detto il Papa -, ma contribuirà a proiettare la luce di Cristo sui vostri coetanei e su tutta l’umanità, mostrando un’alternativa valida a tanti che si sono lasciati andare nella vita”. “Sì – ha proseguito il Papa -, ci sono molti che, credendosi degli dei, pensano di non aver bisogno di radici, né di fondamenti che non siano essi stessi. Desidererebbero decidere solo da sé ciò che è verità o no, ciò che è bene o male, giusto e ingiusto; decidere chi è degno di vivere o può essere sacrificato sull’altare di altre prospettive; fare in ogni istante un passo a caso, senza una rotta prefissata, facendosi guidare dall’impulso del momento. Queste tentazioni sono sempre in agguato. È importante non soccombere ad esse, perché, in realtà, conducono a qualcosa di evanescente, come un’esistenza senza orizzonti, una libertà senza Dio”.
Nel discorso pronunciato sulla piazza di Cibeles, papa Benedetto ha affermato ancora: “Noi, in cambio, sappiamo bene che siamo stati creati liberi, a immagine di Dio, precisamente perché siamo protagonisti della ricerca della verità e del bene, responsabili delle nostre azioni, e non meri esecutori ciechi”. “Dio desidera un interlocutore responsabile, qualcuno che possa dialogare con Lui e amarlo”. Papa Ratzinger ha ricordato ai giovani che, radicati in Cristo, potranno “contagiare gli altri”. I quali “si domanderanno quale sia il segreto della vostra vita e scopriranno che la roccia che sostiene tutto l’edificio e sopra la quale si appoggia tutta la vostra esistenza è la persona stessa di Cristo, vostro amico, fratello e Signore, il Figlio di Dio fatto uomo, che dà consistenza a tutto l’universo. Egli morì per noi e risuscitò perché avessimo vita, e ora, dal trono del Padre, continua a essere vivo e vicino a tutti gli uomini, vegliando continuamente con amore per ciascuno di noi”. Infine il pontefice ha affidato “i frutti di questa Giornata mondiale della gioventù alla santissima Vergine Maria, che seppe dire ‘sì’ alla volontà di Dio, e ci insegna come nessun altro la fedeltà al suo divin Figlio, che seguì fino alla sua morte sulla croce”.
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