domenica 21 agosto 2011

Pioggia, allegria e preghiera. Sabato 20 agosto: la veglia a Cuatro Vientos (Sir)

Pioggia, allegria e preghiera
Sabato 20 agosto: la veglia a Cuatro Vientos


“Che nessuna avversità vi paralizzi! Non abbiate paura del mondo, né del futuro, né della vostra debolezza. Il Signore vi ha concesso di vivere in questo momento della storia, perché grazie alla vostra fede continui a risuonare il suo nome in tutta la terra”.
È il messaggio centrale dell’intervento di papa Benedetto previsto questa sera nella veglia di preghiera con i giovani riuniti nella base aerea “Cuatro Vientos” di Madrid. La preghiera è stata interrotta per alcuni minuti, proprio all’inizio delle parole del Papa, da pioggia e vento forte. Benedetto XVI si è seduto, riparato dall’ombrello bianco; ma la folla di giovani non si è persa d’animo, continuando a battere le mani, cantare e salutare: alcuni riparati da impermeabili, tele cerate e persino avvolti nelle bandiere; altri invece continuando a sbracciarsi incuranti dell’acqua. Alla ripresa, Benedetto XVI si è rivolto con un saluto fuori programma ai giovani, ringraziandoli in spagnolo “per la vostra forza e resistenza, e per l’allegria”. Quindi ha proseguito con i saluti in varie lingue, prima d’introdurre l’adorazione eucaristica, seguita dai presenti in silenzio e con un raccoglimento straordinario.

In Cristo la fonte della gioia. “Se rimarrete nell’amore di Cristo, radicati nella fede – si legge nel testo del discorso del Papa - incontrerete, anche in mezzo a contrarietà e sofferenze, la fonte della gioia e dell’allegria. La fede non si oppone ai vostri ideali più alti, al contrario, li eleva e li perfeziona. Cari giovani, non conformatevi con qualcosa che sia meno della Verità e dell’Amore, non conformatevi con qualcuno che sia meno di Cristo”. Il Santo Padre invita i giovani a chiedere a Dio di aiutarli a riscoprire la “vocazione nella società e nella Chiesa”, perché “vale la pena accogliere nel nostro intimo la chiamata di Cristo e seguire con coraggio e generosità il cammino che ci propone”.

Chiamati al matrimonio, al sacerdozio o alla vita consacrata. “Molti – ricorda – sono chiamati dal Signore al matrimonio”, “orizzonte luminoso ed esigente al tempo stesso. Un progetto di amore vero che si rinnova e si approfondisce ogni giorno condividendo gioie e difficoltà, e che si caratterizza per un dono della totalità della persona. Per questo, riconoscere la bellezza e la bontà del matrimonio, significa essere coscienti che solo un contesto di fedeltà e indissolubilità, come pure di apertura al dono divino della vita, è quello adeguato alla grandezza e dignità dell’amore matrimoniale”. E per chi invece è chiamato da Cristo a “seguirlo più da vicino nel sacerdozio e nella vita consacrata”, esclama: “Che bello è sapere che Gesù ti cerca, fissa il suo sguardo su di te, e con la sua voce inconfondibile dice anche a te: ‘Seguimi!’”.

L’invito all’adorazione. “Cari giovani – conclude il Papa -, per scoprire e seguire fedelmente la forma di vita alla quale il Signore chiama ciascuno di voi, è indispensabile rimanere nel suo amore come amici”. Infine, l’invito (e qui Benedetto XVI ha ripreso a parlare) a “rimanere ora in adorazione di Cristo, realmente presente nell’Eucarestia. A dialogare con Lui, a porre davanti a Lui le vostre domande e ad ascoltarlo. Cari amici, prego per voi con tutta l’anima. Vi supplico di pregare anche per me. Chiediamo al Signore, in questa notte, attratti dalla bellezza del suo amore, di vivere sempre fedelmente come suoi discepoli”.

I saluti ai pellegrini. Nei saluti, il Papa si è rivolto ai giovani in lingue diverse. “Siate orgogliosi – ha detto in francese – di avere ricevuto il dono della fede, è essa che illuminerà la vostra vita in ogni istante. Appoggiatevi sulla fede dei vostri cari, sulla fede della Chiesa! Tramite la fede noi siamo fondati in Cristo. Ritrovatevi assieme ad altri per approfondirla, frequentate l’Eucarestia, mistero della fede per eccellenza”. Ai giovani di lingua inglese ha chiesto di essere “un faro di libertà, di riconciliazione e di pace per il mondo intero”. “Non lasciate cadere i vostri desideri e aneliti nel vuoto – ha detto ai giovani in tedesco -, ma rendeteli saldi in Gesù Cristo”. In italiano (aggiungendo “a braccio” alcune parole) si è detto sicuro che “questa veglia, con tutte le sue avventure, rimarrà come un’esperienza indimenticabile della vostra vita come un’esperienza indimenticabile della vostra vita”. In portoghese, l’invito “a stabilire un dialogo personale con Cristo, esponendogli i vostri dubbi e soprattutto ascoltandolo”. Da ultimo il polacco: “Questa nostra veglia di preghiera è pervasa dalla presenza di Cristo. Sicuri del Suo amore avvicinatevi a Lui con la fiamma della vostra fede. Lui vi riempirà della Sua vita. Edificate la vostra vita su Cristo e sul Suo Vangelo”.

Grazie per l’esempio. Prima di lasciare l’aerodromo, dove i pellegrini rimarranno tutta la notte sperando nella clemenza del tempo, Benedetto XVI ha preso nuovamente la parola. “Abbiamo vissuto insieme un’avventura. Avete resistito alla pioggia”, ha detto. “Grazie per il meraviglioso esempio che avete dato. Con Cristo potete sempre affrontare le prove della vita. Non dimenticatelo”.

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