Un uomo aperto
Nell'Angelus di oggi il tema della presenza di Dio nella vita e nella storia
“Crescere nella fede, aprirci e accogliere con libertà il dono di Dio”. A questo è chiamato ciascun cristiano, come ha ricordato, stamattina, Benedetto XVI, prima di guidare la recita l’Angelus insieme ai fedeli e ai pellegrini presenti nel Cortile interno del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo. Presente anche un gruppo di pellegrini da Cuba, accompagnati dal card. Jaime Ortega Alamino, arcivescovo de L’Avana.
Una ferma speranza. “Il brano evangelico di questa domenica inizia con l’indicazione della regione dove Gesù si stava recando: Tiro e Sidone, a nord-ovest della Galilea, terra pagana. Ed è qui che Egli incontra una donna cananea, che si rivolge a Lui chiedendoGli di guarire la figlia tormentata da un demonio. Già in questa richiesta, possiamo ravvisare un inizio del cammino di fede, che nel dialogo con il divino Maestro cresce e si rafforza”, ha osservato il Papa. Infatti, “la donna non ha timore di gridare a Gesù ‘Pietà di me’, un’espressione che ricorre nei Salmi, lo chiama ‘Signore’ e ‘Figlio di Davide’, manifesta così una ferma speranza di essere esaudita”. Ma “qual è l’atteggiamento del Signore di fronte a quel grido di dolore di una donna pagana? Può sembrare sconcertante il silenzio di Gesù, tanto che suscita l’intervento dei discepoli, ma non si tratta di insensibilità al dolore di quella donna”. Il Pontefice ha ricordato il commento di Sant’Agostino commenta a questo episodio evangelico: “Cristo si mostrava indifferente verso di lei, non per rifiutarle la misericordia, ma per infiammarne il desiderio”. E, in effetti, “l’apparente distacco di Gesù, che dice ‘Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa di Israele’, non scoraggia la cananea, che insiste: ‘Signore, aiutami!’. E anche quando riceve una risposta che sembra chiudere ogni speranza – ‘Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini’ -, non desiste”. Dunque, “non vuole togliere nulla a nessuno: nella sua semplicità e umiltà le basta poco, le bastano le briciole, le basta solo uno sguardo, una buona parola del Figlio di Dio”. E Gesù, ha sottolineato il Santo Padre, “rimane ammirato per una risposta di fede così grande e le dice: ‘Avvenga per te come desideri’”.
Crescere nella fede. “Anche noi – ha chiarito Benedetto XVI - siamo chiamati a crescere nella fede, ad aprirci e ad accogliere con libertà il dono di Dio. Avere fiducia, gridare anche a Gesù: donaci la fede, aiutaci a trovare la via. È il cammino che Gesù ha fatto compiere ai suoi discepoli, alla donna cananea e agli uomini di ogni tempo e popolo, a ciascuno di noi”. “La fede – ha proseguito il Papa - ci apre a conoscere e ad accogliere la reale identità di Gesù, la sua novità e unicità, la sua Parola, come forza e fonte di vita, per vivere una relazione personale con Lui. Il conoscere della fede cresce con il desiderio di trovare la strada, è un dono di Dio, che si rivela a noi non come una entità astratta senza volto e senza nome, ma la fede risponde a una Persona, che vuole entrare in un rapporto di amore profondo con noi e coinvolgere tutta la nostra vita”. Per questo, ha precisato il Pontefice, “ogni giorno il nostro cuore deve vivere l’esperienza della conversione, il desiderio di conoscere meglio, di trovare il suo pane, ogni giorno deve vedere il nostro passare dall’uomo ripiegato su stesso, all’uomo aperto all’azione di Dio, all’uomo spirituale, che si lascia interpellare dalla Parola del Signore e apre la propria vita al suo Amore”. Di qui l’invito del Santo Padre: “Alimentiamo quindi ogni giorno la nostra fede, con l’ascolto profondo della Parola di Dio, con la celebrazione dei sacramenti, con la preghiera personale come grido verso di Lui e con la carità verso il prossimo. Invochiamo l’intercessione della Vergine Maria, che domani contempleremo nella sua gloriosa assunzione al cielo in anima e corpo, perché ci aiuti ad annunciare e testimoniare con la vita la gioia di aver trovato e incontrato il Signore”.
I giovani nel cuore del Papa. Nei saluti in varie lingue, ricorrente il pensiero per la Giornata mondiale della gioventù, che si celebra a Madrid dal 16 al 21 agosto. “In unione con i giovani in cammino verso Madrid per vivere la Giornata mondiale della gioventù – ha detto Benedetto XVI in francese – vi invito a meditare sul tesoro della fede che noi ci è stato trasmesso e ad accoglierlo con gratitudine. Dobbiamo impegnarci a rispondere all’appello di Dio, a trovare la nostra vita attraverso Cristo. Su questo cammino non siamo soli. Dobbiamo riconoscere Dio come la fonte, la pienezza di quello che sono le nostre aspirazioni”. In inglese pure il Papa ha ribadito che “oggi volgiamo i nostri pensieri ai giovani che si stanno raccogliendo a Madrid per la Giornata mondiale della gioventù. Vi chiedo di accompagnarli con le vostre preghiere affinché questo evento importante porti abbonanti frutti spirituali”. In tedesco il Pontefice ha ricordato che giovedì partirà per Madrid dove si svolge la Gmg: “Sono felice – ha affermato – di incontrare lì tutti i giovani che saranno venuti dai diversi Paesi del mondo. A voi chiedo di accompagnarmi con la preghiera”. In spagnolo ha salutato “i fedeli arrivati da Cuba accompagnati dal card. Jaime Ortega Alamino, che guida il primo pellegrinaggio dei cubani alle tombe degli apostoli. Rinnovo la mia vicinanza e il mio affetto a tutti i figli di questo amato Paese”. Poi saluti “ai giovani di Colombia, Venezuela e Argentina e a tutti quelli che si uniscono a quelli in cammino per Madrid per la Giornata mondiale della gioventù”. “Invito tutti a pregare per questo viaggio apostolico in Spagna, che si svolgerà tra pochi giorni affinché porti frutti abbondanti di vita cristiana”. In polacco il Santo Padre ha rammentato che “oggi ricorre il 70° anniversario del martirio di San Massimiliano Kolbe nel campo di sterminio di Auschwitz. Il suo eroico amore è segno luminoso della vittoriosa presenza di Dio nel dramma umano dell’odio, della sofferenza e della morte. Preghiamo, affinché attraverso il nostro amore gli uomini in tutto il mondo sperimentino questa divina presenza”. In italiano ha salutato in particolare i fedeli di Latina, qui giunti con la fiaccola pro “Stella Maris” e ancora una volta ha chiesto “di accompagnare spiritualmente con la preghiera” il suo viaggio a Madrid, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù. “Auguro a ciascuno una buona domenica, una buona settimana e una buona festa domani dell’Assunta”, ha concluso.
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