martedì 20 settembre 2011

Austria, la Chiesa a un passo dallo scisma? (Galeazzi)

Clicca qui per leggere il commento segnalatoci da Sonny.
Non capisco che cosa stiano aspettando...adios!

12 commenti:

Scenron ha detto...

http://www.telepace.it/programmi.php?date=1316642403

:)

sonny ha detto...

Proprio così. Auf widersehen!!!

Miserere ha detto...

Ma sì!!! Andatevene!!!! Ci avete stancato!

Anonimo ha detto...

Schoenborn è, purtroppo, a tutt'oggi ondivago e fondamentalmente di scarso polso. Vogliamo ricordare le sue scivolate? Ha dato troppa importanza a movimenti come wir sind kirsche, ha ritirato l'appoggio a Mons. Wagner, inviso ai concubini di Linz, tralasciamo l'appoggio a certe mostre blasfeme. Certo ha difeso il Papa nel momento del bisogno, e questo torna a suo onore, ma da un punto di vista pastorale è un disastro.
Siamo allo scisma? Ben venga! Ridotta nei numeri, sfrondata da tanti pseudo cattolici, in talere e no, la Chiesa potrà ricominciare.
Alessia

Anonimo ha detto...

Card. Schönborn è dal punto di vista pastorale un disastro.

Ha giochicchiato con il magistero: ogni tanto apriva ai risposati, ogni tanto lasciava intendere che il celibato sarebbe potuto essere abolito. Dopo un paio di giorni si rimangiava tutto.

La mia personalissima opinione è che card. Schönborn stia tergiversando, perché non vuole passare alla storia come il primo cardinale austriaco che ha visto il primo scisma all´interno dell´ex-cattolicissima Austria, baluardo di difesa della Chiesa per secoli. Lui, poi, additato da tanti come la giovane promessa della Chiesa, il papabile dello scorso conclave e dei prossimo. Se si arrivasse allo scisma, card. Schönborn ci fa una figura pessima, perché non ha saputo né

La sua, e della maggior parte dei vescovi austriaci (solo Linz è peggiore) gestione della vicenda è vergognosa. Ma che cosa sta aspettando il Vaticano a convocare l`episcopato austriaco? Avremo uno scisma in Austria senza che il Papa abbia detto "ah"? Sarebbe uno scandalo e un colpo al Primato pietrino.

Tra parentesi, rinnovo le mie critiche per la scelta della diocesi di Vienna per la stesura del catechismo per i giovani distribuito alla GMG: se pensiamo che ci hanno messo mano certi preti. Ma in Vaticano come lavorano? Prima di affidare un lavoro delicatissimo come questo non controllano le credenziali? O si fidano alla cieca?

Anonimo ha detto...

mi è rimasto un pezzo di post nella tastiera: ho cliccato manda per errore :-D

"non ha saputo né leggere i segni di questa apostasia germinante e né intervenire in tempo. E´sintomatico il suo stupore a una situazione che lui non si immaginava minimamente".
In un certo senso ha alimentato questo corso di deriva quando fece mancare il suo appoggio al Papa e a Wagner e scrisse che anche il Papa può sbagliare. Là diede ragione a chi pretendeva che il Papa non avesse l´ultima parola nelle cose austriache. Secondo me, sbagliò anche il Papa ad accettare le dimissioni di Wagner.
Le attenzioni e il sostegno di card. Ratzinger prima e di Benedetto XVI dopo avrebbero meritato un allievo e un discepolo migliore. Mi sa che Benedetto XVI i collaboratori non se li sa scegliere benissimo.

jacu

un passante ha detto...

vedo che i temi sul piatto sono sempre gli stessi: sacerdozio femminile, abolizione celibato, ci metterei anche del papato, perchè credo che l'obiettivo principale in fondo sia quello. Ma davvero si pensa che le vescovesse e i preti sposati con signora e prole al seguito (e relativi problemi, mantenimento della famiglia e crisi coniugali comprese) risolverebbero i problemi della perdita di fede e riempirebbero le chiese? Sarebbero già tutti a riempire le chiese protestanti, se fosse vero.
Ci sono altre questioni sicuramente a maggior impatto secondo me, e una di queste è l'allontanamento dei pastori dalla spiritualità, dallo stile di vita evangelico, il coinvolgimento coi vizi della mondanità. Gli scandali finanziari e soprattutto quelli legati alla pedofilia credo siano stati nefasti molto più dei soliti temi strumentali su cui si raccolgono petizioni. Per altri lo è stato l'allontanamento troppo drastico dalla tradizione . Ma ciò che incide grandemente nella quotidianità del fedele ( e lo riscontro tra chi conosco), è l'atteggiamento nei confronti di chi scioglie un matrimonio. Capisco che è un venir meno a un sacramento, ma la radicalità e l'irrimediabilità della punizione pare a tanti sproporzionata, anche perchè spesso uno dei due nella coppia si trova a subire la decisione dell'altro. Restare soli a vita dopo il fallimento di un matrimonio è dura. Persino l'aborto dietro pentimento, correggetemi se sbaglio, viene perdonato

Anonimo ha detto...

@passante
Mi sembra che il tuo commento nella parte finale faccia un po' di confusione tra divorziati e divorziati risposati o conviventi.
Esistono tanti casi diversi tra loro e non sempre il solo divorzio impedisce l'accesso alla comunione (che non è una punizione).
Sonia

un passante ha detto...

non mi pare di far confusione e mi riferisco proprio alle persone che dopo il divorzio non vivono in castità (la maggioranza)
Non è una punizione, ma è vero che molti la vivono così

mimmo ha detto...

Nel giugno 2009 Benedetto XVI ha richiamato all’ordine la Chiesa austriaca indicando «l’urgenza dell’approfondimento della fede e della fedeltà integrale al Concilio Vaticano II e al magistero post-conciliare della Chiesa».

Scusi eminenza, ma da quando son cominciati i problemi...?

Ah bene, si comincia a ragionare.

Anonimo ha detto...

Sempre per passante:
mi sembrava che facessi confusione perchè parlavi di persone che subiscono il divorzio e io ho ingenuamente pensato che se io un divorzio lo subisco, significa che non lo voglio e che di conseguenza non vado a cercarmi un altro legame essendo per me quello di prima ancora valido, quindi non rientro in quelli che hanno il divieto della comunione. Tutto qui.
Sonia

un passante ha detto...

in teoria ci mettevo dentro anche quelli che lo subiscono il divorzio. E' ammirevole e sarebbe l'ideale pensare di subire un divorzio e di restarsene soli e fedeli all'unico amore per tutta la vita, ma umanamente è difficile, soprattutto se l'amore in cui si ha creduto ha deluso
Guardate che non è il ragionamento del solito non credente che scrive per provocare, mi capita di vedere i vissuti di amici cattolici per nulla superficiali, che continuano a frequentare la chiesa e ci soffrono. Dall'altro lato capisco anche i timori da parte della Chiesa che ne scaturisca un'ulteriore banalizzazione del matrimonio, oltre alle questioni prettamente teologiche su cui sono ignorante