venerdì 23 settembre 2011

Benedetto XVI smentisce con forza l'idea stessa che i progressi ecumenici si realizzino a suon di regali e mosse diplomatiche

Papa/ Dono a protestanti sarebbe fraintendimento politico di fede
Prima di viaggio a Erfurt circolate ipotesi su dono simbolico


Erfurt, 23 set. (TMNews)

Si era ipotizzato che avrebbe portato ai protestanti un dono dal forte valore simbolico, si è addirittura favoleggiato di un ritiro della scomunica a Martin Lutero, ma Benedetto XVI smentisce con forza l'idea stessa che i progressi ecumenici si realizzino a suon di regali e mosse diplomatiche.
"Alla vigilia della visita del Papa - ha detto Benedetto XVI parlando in terza persona nel corso di una cerimonia con i protestanti a Erfurt - si è parlato diverse volte di un dono ecumenico dell'ospite, che ci si aspettava da questa visita. Non c'è bisogno che io specifichi i doni menzionati in tale contesto. Al riguardo - ha proseguito Ratzinger - vorrei dire che questo costituisce un fraintendimento politico della fede e dell'ecumenismo. Quando un Capo di Stato visita un Paese amico, generalmente precedono contatti tra le istanze, che preparano la stipulazione di uno o anche di più accordi tra i due Stati: nella ponderazione dei vantaggi e degli svantaggi si arriva al compromesso che, alla fine, appare vantaggioso per ambedue le parti, così che poi il trattato può essere firmato. Ma la fede dei cristiani non si basa su una ponderazione dei nostri vantaggi e svantaggi. Una fede autocostruita è priva di valore. La fede non è una cosa che noi escogitiamo o concordiamo. È il fondamento su cui viviamo. L'unità cresce non mediante la ponderazione di vantaggi e svantaggi, bensì solo attraverso un sempre più profondo penetrare nella fede mediante il pensiero e la vita. In questa maniera - ha detto il Papa - negli ultimi 50 anni, e in particolare anche dalla visita di Papa Giovanni Paolo II, 30 anni fa, è cresciuta molta comunanza, della quale possiamo essere solo grati".

© Copyright TMNews

Nessun commento: