sabato 10 settembre 2011

Congresso Eucaristico: una nuova alleanza tra Chiesa e famiglie (Izzo)

CONGRESSO EUCARISTICO: UNA NUOVA ALLEANZA TRA CHIESA E FAMIGLIE

(AGI) - Ancona, 10 set.

(dall'inviato Salvatore Izzo)

"Il Congresso Eucaristico Nazionale e' la gente che si raccoglie attorno a Gesu' per dirgli grazie e fare festa.
Questo e' lanciare un messaggio di incoraggiamento all'Italia".
Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha riassunto cosi' il senso del maxi raduno della Chiesa Italiana nelle Marche, rispondendo alla domanda di un bambinio nel contesto della Festa delle Famiglie che oggi ha invaso la citta' di Ancona.
"Queste famiglie - ha detto Bagnasco alludendo agli oltre 30 mila presenti in serata nell'area Fincantieri del Porto antico - testimoniano che il Vangelo del matrimonio e' assolutamente bello, possibile e necessario per l'umanita'".
Davanti allo smarrimento che vive oggi la societa' italiana, ha poi continuato il cardinale rispondendo invece a un giovane, "i vescovi italiani hanno deciso di andare al cuore dei problemi, per aiutare a superare tutta questa frammentazione e incertezza". "Vogliamo andare - ha assicurato il presidente della Cei - al cuore dell'educazione, alla radice di quella societa' incerta che noi tutti respiriamo".
E se dai diversi forum nei quali si sono articolati in questi giorni i lavori del Congresso Eucaristico (diffuso su ben cinque citta' delle Marche, con 100 mila partecipanti negli otto giorni, secondo i dati della Questura di Ancona) e' emerso "come oggi - sono le parole di un papa' che ha portato la sua testimonianza alla Festa - la famiglia italiana sia sotto scacco, poco tutelata", dai vescovi e' arrivato davvero un invito alla fiducia.
"Personalmente - ha commentato l'arcivescovo di Ancona, monsignor Edoardo Menichelli - sono piu' abituato a guardare agli aspetti positivi e alla speranza che la famiglia custodisce e di cui e' portatrice che non alle difficolta'". "Questa situazione particolare - ha speiagato alludendo ai divorzi che aumentano e ai matrimoni che dimnuiscono - credo ci debba impegnare in una sorta di evangelizzazione nuova, che non vuol dire rinnovare l'evangelo della famiglia, tutt'altro, ma rinnovare l'evangelizzazione nel senso di una Chiesa vicina, accompagnatrice, madre, che educa". "Se assumiamo questo atteggiamento - ha assicurato il presule - la gente ci capisce e accetta anche la parola come dire 'dura' del Vangelo, che spesso in certe situazioni familiari puo' sembrare anche escludente".
"E' per questo - ha spiegato annunciando che saranno oltre 500 domani le giovani coppie a dialogare con Papa Ratzinger in piazza Plebiscito - che abbiamo pensato a due incontri singolari con Benedetto XVI. Uno riservato agli sposi e ai sacerdoti insieme per recuperare un'identita' vocazionale, per ricapire il comune impegno educativo. E poi un altro incontro ancora piu' significativo: quello con i fidanzati per manifestare loro la vicinanza della Chiesa".
L'altro grande tema sotteso al Congresso Eucaristico, il dramma della disoccupazione, vissuto come una ferita inferta a tante famiglie, ma che la fede puo' illuminare e l'impegno dei credenti vuole contribuire a risolvere, ha registrato oggi un segnale di speranza nell'annuncio di una ripresa della produzione in Fincantieri.
"Il gesto di invitare al pranzo con il Papa alcuni operai che hanno perso il lavoro e' un segno di vicinanza e di attenta sensibilita'", ha ripetuto anche oggi l'arcivescovo di sottolinenando che nella presente "situazione di difficolta', di carenza di lavoro, di crisi, la Chiesa e' accanto a quanti hanno perso il lavoro, a quanti vivono un disagio umano e rischiano di perdere l'identita' sociale.
E' importante, a questo proposito, l'abbinamento dei senza lavoro che partecipano al pranzo del Papa con dei poveri assistiti dalla Caritas, dalle associazioni caritative e dalle suore che qui vengono chiamate 'di padre Guido', in memoria del frate minore francescano che avvio' quella mensa".
"Nel mio cuore - ha detto ancora il presule - custodisco buone speranze che si possa risolvere per il meglio e che possa avverarsi quel miracolo che attendiamo e per il quale stiamo lavorando. La Chiesa non ha strumenti personali per risolvere queste difficolta'. La Chiesa non e' chiamata a risolvere i problemi del lavoro, non e' questo il compito, tuttavia si mostra sensibile, attenta e, aggiungo, materna, vuole offrire alle persone che si rivolgono a lei le parole di speranza che si attendono". Nelle parole del presule che ha organizzato la grande kermesse del Congresso Eucaristico, infine , la consapevolezza che nei confronti della Chiesa si nutre molta fiducia".
E in effetti il Cen si e' rivelato un grande successo per l'intera Chiesa Italiana.
C'e' voluta piu' di un'ora ad esempio per l'ingresso nell'area Fincantieri degli oltre 30 mila pellegrini di movimenti e aggregazioni laicali, oltre che di parrocchie e diocesi italiane, che hanno raggiunto a piedi il punto d'incontro.
La statua della Madonna nera di Loreto e' arrivata scortata da una delegazione dei militari dell'aviazione italiana. Pittoreschi, colorati, multiformi i cappellini, gli stendardi, le bandiere delle centinaia di comunita', movimenti e gruppi che hanno compiuto questo pellegrinaggio e che sono stati alla base della sua organizzazione. Ad organizzare l'incontro e' stato il Rinnovamento nello Spirito Santo (Rns), insieme al Cammino neocatecumenale, ai Focolari, alle Famiglie numerose e alla Pastorale familiare della Cei. Intanto e' attraccata da nel Porto di Ancona la nave dove alloggeranno per questa notte circa duecento vescovi provenienti da tutte le diocesi per la cerimonia di conclusione del Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona che sara' presieduta dal Papa.
Il traghetto dell'Adria Ferries "Riviera del Conero" ospita da alcune ore anche gli uffici della Cei, gli uffici liturgici per la visita di Benedetto XVI e alcune famiglie numerose.
In mattinata, il presidente della Cei e il legato pontificio per il Congresso Eucaristico Nazionale, cardinale Giovanni Battista Re, avevano guidato una delegazione di vescovi italiani alla Sinagoga di Ancona. Ad accoglierli, accanto alle autorita'della comunita' ebraica locale, anche il presidente dell'assemblea dei rabbini d'italia Giuseppe Laras e i rappresentanti delle Chiese ortodosse ed evangeliche (che hanno poi condiviso con i vescovi un incontro ecumenico nell'ex lazzaretto di Ancona, alla Mole Vanvitelliana).
Alla Sinagoga di Ancona, che e' una delle piu' antiche d'Italia, la seconda dopo Roma, per l'esattezza, in un breve indirizzo di saluto, l'arcivescovo del capoluogo marchigiano, monsignor Edoardo Menichelli ha ricordato che in questa citta' "l'amicizia ebraico-cristiana ha avuto un grande sviluppo". "Quello di oggi - ha detto - e' un incontro che abbiamo molto voluto e desiderato, richiesto ufficialmente appena abbiamo saputo che avremmo ospitato il Congresso Eucaristico Nazionale".
Il rabbino capo Giuseppe Laras, che e' anche presidente dell'assemblea dei rabbini d'Italia, ha osservato che "tra ebrei e cristiani i rapporti nella storia non sono sempre stati facili" ma "e' passato il tempo e la Shoah ci ha insegnato una lezione fondamentale, mai piu'". Oggi tra "i discendenti di Abramo devono scorrere sentimenti di vita di amore, di bonta', di accoglienza" e il compito che li attende e' di impegnarsi nelle "opere oneste e nella giustizia" e testimoniare l'importanza dell'"aspetto spirituale", indispensabile per una societa' "piu' sana, altruista e piu' giusta".
In tema di dialogo interreligioso, da segnalare anche la lettera appello che domani consegneranno al Papa i ragazzi giunti da Africa, Europa e Asia per confrontarsi sulle sfide e le speranze dei loro popoli in occasione dell'incontro dell'Agora' del Mediterraneo, che si tiene a Loreto nell'ambito del Congresso Eucaristico.
La lettera, diffusa dal Servizio Informazione Religiosa, collega il Congresso Eucaristico Nazionale al ricordo dell'incontro di preghiera di Assisi per la pace tra le religioni, promosso da Giovanni Paolo II 25 anni fa e che lo stesso Papa Ratzinger ricordera' il prossimo 27 ottobre nella citta' umbra.
"La nostra prospettiva - scrivono i giovani - e' quella di radicarci in Cristo per aprirci al dialogo con altre confessioni cristiane e con le altre religioni, per favorire la circolazione delle esperienze nelle nostre comunita' giovanili e crescere alla luce delle diversita' culturali, sociali e politiche. La speranza e' di poter creare un mutuo sostegno fra tutte le Chiese che si affacciano sul Mediterraneo".

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