giovedì 8 settembre 2011

Dalle nuove generazioni un chiaro messaggio: il dovere dell’entusiasmo (Chiavaroli)

Dalle nuove generazioni un chiaro messaggio: il dovere dell’entusiasmo

di Federica Chiavaroli

Per la politica, dopo la complicata pausa estiva, la ripresa dei lavori non poteva che preannunciarsi particolarmente difficile. Sono stati giorni intensi, di avvenimenti, di dibattiti, perché la crisi che sta vivendo il nostro Paese richiama a serie riflessioni chiunque – e a qualunque livello – abbia la responsabilità di governare. Sul tappeto c’è soprattutto la questione morale. Da intendere, però, nella sua reale e ben più ampia portata. Alcuni avvenimenti, che casualmente si sono succeduti, hanno provocato uno strano effetto e credo abbiano stimolato in molti colleghi le identiche sensazioni.
Il primo è stato lo spettacolo offerto dai giovani, riuniti a Madrid, a Cuatros Ventos in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù. Non hanno battuto ciglio davanti all’uragano di pioggia e di vento che si è abbattuto su di loro. E al loro fianco Papa Ratzinger, che ha pronunciato una frase destinata a restare nei nostri cuori: “Restano loro, resto anch’io”. Il secondo è stato l’entusiasmo travolgente che anche quest’anno ha avvolto le giornate del Meeting di Rimini. Anche in quel caso i veri protagonisti sono stati i giovani: il loro entusiasmo, la loro forza, la loro fiducia sono una vera e propria lezione di vita. A chiudere il cerchio, ieri, l’intensa lectio magistralis che il cardinale Angelo Bagnasco ha pronunciato davanti agli studenti della “Summer School” del Pdl, organizzata a Frascati dalla Fondazione Magna Carta.
Tre momenti diversi, tre linguaggi diversi. Un unico destinatario: i nostri cuori. Resi più forti e più convinti del cammino intrapreso. È grazie a questi esempi, infatti, che la riflessione – oggi più che mai urgente – sul significato della questione morale ha assunto un significato più ampio, trasformandosi in un punto di partenza e non certo di arrivo.
Lo dice bene il cardinale Bagnasco e si comprende come le sue parole non possono certo essere intese come riferite esclusivamente ai comportamenti dei cittadini. Sono le istituzioni, infatti, che in questo momento devono sentire forte la propria responsabilità morale. E la politica, intesa come “la forma più alta di carità” – secondo il cardinal Bagnasco – deve ritrovare e coltivare il suo rapporto con la gente. Con i giovani, si deve aggiungere.
Perché sono i giovani a rappresentare la nostra sfida. A proporsi come metro del nostro impegno. A richiamarci ogni giorno alla nostra responsabilità di governare. Perché giovani è sinonimo di futuro. E a loro è rivolta ogni nostra azione, su di loro ricadrà l’effetto di ogni nostra decisione. E sono loro, i giovani del Papa così come i giovani del Meeting – solo per fare due esempi – che ci diranno se abbiamo fatto bene o male.
Una società responsabile, solidale, fondata sul merito: questo è l’orizzonte che dobbiamo proporre e disegnare. Una società dove la famiglia recupera il proprio ruolo, dove l’educazione diventa un dovere necessario, oltre che una grande opportunità. Questa sì che è una visione rivoluzionaria. Questo sì che significa proporre modelli nuovi, in quanto troppo spesso dimenticati. Insiste, Bagnasco, sui “valori non negoziabili” che sono la base di partenza, dunque, anche per quelli sociali. E lo ripete ancora nel suo appello verso chi ha responsabilità pubbliche: bisogna assumere “il primario dovere e onore di fare scelte coraggiose”. Nella consapevolezza che le regole non sono nemiche della libertà, così come il senso del dovere non è un limite.
Tenendo a mente questi esempi diventa all’improvviso più facile, quasi necessario, rimboccarsi le maniche e continuare a lavorare. Ognuno per la sua parte. In Abruzzo lo stiamo facendo e il coraggio delle scelte è ciò che non è mai mancato al presidente Gianni Chiodi e alla maggioranza. Così come il forte senso di responsabilità nei confronti delle giovani generazioni. Le sfide da affrontare e da vincere sono ancora molte. Ma i giovani ci hanno insegnato una cosa importante: il dovere dell’entusiasmo.

© Copyright L'Occidentale, 7 settembre 2011

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