mercoledì 7 settembre 2011

Il card. Scola si congeda da Venezia (Nardi)

Il card. Scola si congeda da Venezia

Roberto Nardi

VENEZIA
Un ultimo giro in «disdotona», gondola da parata a 18 remi, oggi pomeriggio lungo il Canal Grande, una messa in Basilica di san Marco e poi il saluto informale a tutti coloro che lo vorranno in Piazzetta dei Leoncini, proprio davanti alla sede patriarcale.
È carico di momenti solenni ma nel contempo di viva emozione e commozione il lungo «addio» a Venezia del card. Angelo Scola, che Papa Benedetto XVI ha voluto quale arcivescovo di Milano.
Oggi per Scola sarà l'ultimo giorno a Venezia da «patriarca», anche se ufficialmente dal giugno dopo la nomina al posto del card. Dionigi Tettamanzi ufficialmente aveva assunto il ruolo di amministratore apostolico del Patriarcato e di arcivescovo eletto della città lombarda.
Un saluto che pesa nel cuore di Scola: negli ultimi anni non ha mai nascosto che Venezia l'ha cambiato e in questi giorni segnati da vari momenti di commiato, prima di fare il suo ingresso a Milano il 25 settembre, non c'è occasione in cui non lo ricordi.
«Andare via mi costa» ha detto Scola, e se costa «è perché lasci qualcosa che vale, qualcosa di prezioso». E verso Venezia, nel cuore di Scola, c'è lo stesso amore «per la musica di Mozart» che ha cominciato ad apprezzare nel lontano 1971 grazie a un dibattito alto tra alcuni massimi teologi, tra cui l'allora card. Ratzinger, su un brano del «Flauto magico».

© Copyright Gazzetta del sud, 7 settembre 2011

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