giovedì 22 settembre 2011

Il grande insegnamento morale del Papa: prendo atto delle contestazioni e non ho niente da dire quando si esprimono in un modo civile. Rispetto chi si esprime

PAPA/GERMANIA: RISPETTO LE CONTESTAZIONI QUANDO SONO CIVILI

(ASCA-AFP) - Berlino, 22 set - Papa Benedetto XVI non ha ''niente da dire contro le contestazioni che si esprimono in modo civile'' al suo viaggio in Germania, che comincia oggi.
Parlando con i giornalisti sull'aereo che lo portava a Berlino, il pontefice ha detto che le proteste sono ''normali in una societa' libera segnata da una forte secolarizzazione.
Ne prendo atto e non ho niente da dire quando si esprimono in un modo civile. Rispetto chi si esprime''. (Asca)

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Peccato che i cosiddetti parlamentari tedeschi che boicotteranno il discorso al Bundestag non meritino rispetto, ma disprezzo e metaforici calci nel fondoschiena. Tale trattamento meriterebbero anche alcuni commentatori italioti che tengono rubriche di posta su certi quotidiani, che senza alcun ritegno dicono e si contraddicono, ricorrendo anche all'insulto gratuito. Tacerò sui sentimenti scarsamente fraterni che mi ispirano certi lettori, cosiddetti cattolici, che a loro si rivolgono.
Alessia

Raffaella ha detto...

Concordo su tutta la linea!
R.

sonny ha detto...

Cara Alessia, mi puoi dare una "dritta"? Hai smosso la mia curiosità.

Anonimo ha detto...

Eccola, Sonny. Noto giornalone radical-chic, rubrica della posta a cura di noto giornalista, polemista, scrittore ateo con il pallino di dare pessime risposte e pessimi consigli ai meschinelli, specie se cattolici, che gli si rivolgono manco fosse la Sibilla Cumana.
Alessia

gemma ha detto...

sono talmente pilotate lettere e risposte che secondo me se le scrive da solo. Chi scrive sa già la risposta che riceverà, e quella cerca
Provate a scrivere voi e vedrete che non vi si fuma

Anonimo ha detto...

Poi del resto sbaglio pure io: se ha diritto di protestare Hans Kung ha diritto di stressare pure la Raffaella..
Ecumenismo anche nel dissenso.
In fondo abbiamo superato il nazismo e il comunismo, figurati se non sopravviveremo ai blog..

Raffaella ha detto...

Ho pubblicato l'ultimo commento della nostra A. solo per mostrarvi fino a che punto e' arrivata.
Divertente, vero?
Finora nessuno mi aveva mai paragonata ad Hitler ma voglio essere magnanima.
R.

p.s. ribadisco il mio consiglio: fatti un blog tutto tuo.

sonny ha detto...

Ricevuto Alessia. Grazie.

Bastardlurker ha detto...

Quindi in Germania le contestazioni sono lecite invece in Italia no, vedi decisione di non andare alla Sapienza.

Raffaella ha detto...

Facciamo una bella confusione.
Nessuno in Italia ha impedito le contestazioni.
L'intolleranza ha determinato la decisione del Papa di non andare alla Sapienza.
R.

gemma ha detto...

qui nessuno aveva occupato il Parlamento da giorni, e i parlamentari si sono limitati a disertare e a manifestare, senza paventare pagliacciate rumorose dietro la porta per coprire la voce del papa mentre parlava
Se il Papa non lo vuoi ascoltare, basta che eviti di leggere i suoi discorsi, di presenziare laddove parla e di partecipare ai blog dove sono riportati, ma non si può impedire agli altri di ascoltare con serenità facendo casino, perchè già il far casino e minacciare contestazioni crea un clima di disagio per la libertà di chi vuol ascoltare qualcuno in pace, senza il rischio di incidenti provocati dai soliti infiltrati, che non mancano mai. Non tutti si è portati a muoversi da casa in assetto di guerra, soprattutto tra chi è di temperamento pacato. Se poi dal Ministero dell'interno parte il consiglio "Informale" al Papa di darsi malato perchè la situazione potrebbe essere incontrollabile per la sicurezza, quale Papa, proprio per il ruolo che ricopre, esporrebbe gli altri ad un rischio segnalato? E se fosse successo un casino di piazza tra opposte fazioni e ci fosse scappato il ferito di turno, cosa avreste detto a proposito dell'accanimento del Papa a voler parlare a tutti i costi?
Date retta a me, se non volete ascoltare il Papa o chi scrive sui suoi blog, andate altrove. A ciascuno la sua libertà