sabato 10 settembre 2011

Il Papa ad Ancona per chiudere il Congresso eucaristico nazionale (R.V.)

Il Papa ad Ancona per chiudere il Congresso eucaristico nazionale

Proseguendo una tradizione inaugurata da Paolo VI nel 1977, Benedetto XVI sarà domani ad Ancona per la giornata conclusiva del XXV Congresso eucaristico nazionale italiano, in corso da sabato 3 settembre nel capoluogo e in altre città delle Marche. Il 24.mo viaggio in Italia del Papa, che coincide con il decimo anniversario degli attentati dell’11 settembre, durerà poco meno di dieci ore e sarà caratterizzato da appuntamenti significativi sul piano ecclesiale, ma anche sociale. Oggi le celebrazioni conclusive del Congresso, con la giornata dedicata al dialogo ecumenico, interreligioso e alle famiglie. Da Ancona, il servizio del nostro inviato Fabio Colagrande:

Il Papa autore della ‘Sacramentum Caritatis’, convinto che ‘i cristiani abbiano bisogno di una più profonda comprensione della relazione tra Eucaristia e vita quotidiana’, giunge domani nella Metropolia di Ancona-Osimo per chiudere un Congresso che ha dedicato a questo tema otto giornate di celebrazioni e dibattiti.

Per la seconda volta nelle Marche, dopo il viaggio a Loreto del 2007 in occasione dell’Agorà dei Giovani, Benedetto XVI arriverà in elicottero al Molo Wojtyla poco dopo le nove e troverà ad accoglierlo trecento vescovi, alloggiati in queste ore su un traghetto ormeggiato nel porto di Ancona, e decine di migliaia di fedeli, giunti da tutta Italia per rinnovare la fede nel Sacramento fonte e culmine della vita della Chiesa.

Alle dieci il Papa presiederà la Celebrazione Eucaristica conclusiva e l’Angelus su un bianco palco di 800mq, presso il cantiere navale dell’azienda Fincantieri, con l’Adriatico alle spalle e la Cattedrale di S. Ciriaco all’orizzonte, incastonata sul verde Colle Guasco che domina il porto del capoluogo dorico. Centinaia di volontari, treni e trasporti gratis, faciliteranno l’afflusso dei pellegrini attesi in 70 mila per la Santa Messa.

La coincidenza con il decimo anniversario dell’”attacco agli Usa” dell’11 settembre 2001, che sarà probabilmente ricordato da Benedetto XVI, ha suscitato l’interesse della stampa internazionale sul viaggio. Ma anche, sui giornali locali, qualche allarme in più sulla sicurezza della visita papale. Questa sarà affidata a circa 800 uomini sul porto e lungo i percorsi della papamobile. Previsto il blocco del traffico aereo e marittimo, mentre il centro di Ancona sarà off-limits per le auto.

Alle 13.30 al pranzo con i vescovi nella residenza pastorale di Colle Ameno l’Eucaristia si farà gesto di solidarietà quando siederanno alla mensa del Papa cinque poveri assistiti dalla Caritas e sedici tra precari e cassintegrati di aziende marchigiane in crisi, come la Merloni di Fabriano e la stessa Fincantieri. Proprio in queste ore l’azienda navalmeccanica anconetana, che ha 550 dipendenti in cassa integrazione su 580, ha annunciato la ripartenza delle commesse per il mese di ottobre. Il gesto di Benedetto XVI è visto qui - non solo dai credenti - come un forte segno di incoraggiamento e speranza.

Nel pomeriggio l’incontro con sacerdoti e famiglie delle 72 parrocchie dell’arcidiocesi, nel duomo cittadino di S. Ciriaco, e poi quello con almeno 500 coppie di giovani fidanzati nella centrale Piazza del Plebiscito, per rinnovare il valore eucaristico della scelta sacerdotale e matrimoniale. Saranno due promessi sposi anconetani a salutare il Papa in questa particolare occasione che rappresenta una prima volta nei viaggi papali. Infine, poco prima delle 19, la partenza di Benedetto XVI per il Vaticano chiuderà la giornata e il XXV Congresso eucaristico italiano.

Congresso che sta vivendo oggi ad Ancona la sua ottava intensa giornata, caratterizzata in mattinata da un convegno ecumenico alla Mole Vanvitelliana, con rappresentanti delle chiese ortodosse e del mondo protestante, e dalla prima storica visita di alcuni vescovi cattolici alla Sinagoga cittadina. Nel pomeriggio il IV Pellegrinaggio delle famiglie per la famiglia, promosso dal Rinnovamento nello Spirito Santo, condurrà circa ventimila persone nell’area del cantiere navale, dove, sul palco già pronto per il Papa, andrà in scena uno spettacolo di musica, testimonianze e riflessioni dedicato alla famiglia. Poi, spenti i riflettori, la veglia di preghiera presieduta in San Domenico dal card. Bagnasco, presidente della CEI, creerà il clima spirituale adatto in attesa del Papa.

“Signore da chi andremo? L’Eucaristia per la vita quotidiana” è il tema del XXV Congresso Eucaristico italiano che si è aperto il 3 settembre scorso. Alla vigilia della sua chiusura, il nostro inviato Fabio Colagrande ha chiesto un primo bilancio dei lavori all’arcivescovo di Ancona-Osimo, mons. Edoardo Menichelli, tra i principali artefici del raduno ecclesiale:

R. - Il primo bilancio è buono, positivo, sia per la partecipazione sia per la qualità degli incontri. Mi ha colpito lo sforzo che i vari relatori hanno fatto per aiutare l’uditorio a comprendere il modo con cui questo Sacramento - che generalmente viene definito e pensato come un Sacramento ritualizzato all’interno di una celebrazione - possa dare senso alla quotidianità. Mi pare ci sia stata questa seminagione di attenzione e sono certo che gli ascoltatori riporteranno, nelle varie diocesi italiane, quanto hanno ascoltato qui, proprio per far sì che i discepoli di Gesù non vivano mai una sorta di distanza tra il celebrato ed il vissuto, tra il culto e la vita.

D. - Come sta reagendo la città di Ancona a questi momenti di coinvolgimento?

R. - Avvenimenti di questo tipo indubbiamente “sconvolgono” quella ferialità quasi monotona. Ho avuto strette di mano, suggerimenti, parole che mi hanno incoraggiato, piene di gratitudine, perché la città ha visto una meraviglia. Anche pregando, cantando e manifestando pubblicamente la fede si può dare un messaggio: una fede di popolo, una fede gioiosa, una fede responsabile.

D. - Veniamo alla giornata di domani, con l’arrivo di Benedetto XVI, che celebrerà Messa in un luogo magnifico di Ancona, con il mare alle spalle e di fronte il colle Guasco e la Cattedrale. Il Papa compirà dei gesti che vogliono segnare una grande vicinanza alla gente, anche in questo momento di crisi economica…

R. - Il Santo Padre compirà un duplice gesto: condividere il pasto con un gruppo di operai e con un gruppo di poveri. Oggi sono queste le due categorie più segnate dalla sofferenza derivante da questa crisi di cui si parla e che stiamo subendo. E’ una crisi occupazionale che, nella realtà di questa provincia, sta purtroppo crescendo e, in modo particolare, nella realtà di Ancona si vive con il caso della Fincantieri. Questo gesto vuole naturalmente essere un segno di attenzione e di paternità, quasi una visibilità della speranza. E’ significativo anche il fatto che il pranzo sia condiviso con un gruppo di poveri che stabilmente e quotidianamente partecipa alla mensa nata nell’immediato dopoguerra e fondata da un padre francescano minore, padre Guido, la cui opera ora viene portata avanti dall’ordine di suore fondato da questo padre.

D. - Che segno darà Benedetto XVI a questo Congresso eucaristico?

R. - Sono certo che il Papa ribadirà questa centralità dell’Eucarestia. Del resto, a me piace pensare che questo Congresso dia a questa Chiesa di Ancona-Osimo - che l’ha ospitato -, alle chiese delle Marche e a quelle italiane - visto che è comunque un Congresso nazionale -, questa consapevolezza: la Chiesa o è eucaristica o non è. (vv)

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1 commento:

Alessandra Mirabella ha detto...

Che bella la foto che hai messo. E' una delle immagini che mi porto dentro di quella Veglia.