venerdì 16 settembre 2011

Introvigne (Osce): ricorso all'Aja è infame pagliacciata (Izzo)

PEDOFILIA: INTROVIGNE (OSCE), RICORSO ALL'AJA E' INFAME PAGLIACCIATA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 15 set.

Il ricorso presentato da associazioni di vittime al Tribunale dell'Aja rappresenta - al di la' delle considerazioni giuridiche che lo rendono manifestamente infondato - rappresenta "un'infame pagliacciata". Lo afferma Massimo Introvigne, rappresentante dell'Osce (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) per il tema della liberta' religiosa. "Si vogliono colpire - denuncia - il Papa e la Chiesa Cattolica perche' danno fastidio, perche' sono i soli a opporsi alla dittatura del relativismo, della cultura della morte sostenuta dalle lobby miliardarie delle cliniche per gli aborti e per l’eutanasia e delle industrie delle pillole abortive, e all’ideologia di genere che ha alle spalle l'enorme potere delle lobby omosessuali".
Secondo il rappresentante dell'Osce, "la protezione dei bambini dalla pedofilia, che sarebbe di per se' sacrosanta, spesso solo un pretesto", mentre le accuse con le quali si vorrebbero processare il Papa e i suoi collaboratori all'Aja "oltre a non rientrare nella competenza della Corte penale internazionale sono scandalosamente false".
Secondo Introvigne, e' una "menzogna clamorosa" accusare il Papa di avere promosso in passato – quando era prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede – o di promuovere ora una linea morbida sui preti pedofili.
"E' precisamente il contrario", sostiene il delegato dell'Osce che "come studioso della questione dei preti pedofili da piu' di vent'anni" ha fatto parte di commissioni d'inchiesta pubbliche e private. "Da quando il cardinale Ratzinger ha cominciato ad avere responsabilita' sul tema - ricorda il rappresentante dell'Osce - semmai e' stato accusato di violare i diritti della difesa con una serie di misure durissime e draconiane contro i sacerdoti colpevoli di abusi". Nel testo, diffuso dal sito cattolico "Il timone", il professor Introvigne fa l'esempio del "costante allungamento dei termini di prescrizione" per i quali "oggi un sacerdote pedofilo puo' essere perseguito fino a vent'anni dopo il compimento del diciottesimo anno da parte della sua vittima".
"Questo vuol dire - spiega - che se un prete abusa oggi di un bambino di quattro anni, la prescrizione scattera' solo nel lontano anno 2045". "Nessun Paese al mondo dove esiste la prescrizione contempla termini cosi' lunghi". Insomma, "il diritto canonico e' oggi piu' severo della maggioranza delle legislazioni degli Stati anche con i sacerdoti che scaricano pornografia minorile da Internet, una riforma promossa dal cardinale Levada e appoggiata dal cardinale Bertone, anche loro ora assurdamente denunciati all'Aja". "Tutte queste riforme - conclude Introvigne - sono state volute in modo sistematico e tenace, piu' che da chiunque altro, prima dal cardinale Ratzinger e poi da Benedetto XVI, che ha pure usato parole senza precedenti nella storia della Chiesa per denunciare lo scandalo e la vergogna della pedofilia clericale".

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