domenica 4 settembre 2011

Messa d'apertura del cardinale Re al Congresso di Ancona: l'Eucaristia è fonte di luce, forza e conforto

Su segnalazione di Laura leggiamo:

Messa d'apertura del cardinale Re al Congresso di Ancona: l'Eucaristia è fonte di luce, forza e conforto

Ad Ancona, la messa solenne presieduta dal legato pontificio, il cardinale Giovanni Battista Re, ha dato inizio al 25.mo Congresso eucaristico nazionale italiano. A questo importante appuntamento, che ha come tema “Signore da chi andremo? L’Eucaristia per la vita quotidiana”, ha rivolto il suo saluto e la sua benedizione dopo l’Angelus anche il Santo Padre. La visita di Benedetto XVI, che celebrerà la Messa solenne di domenica 11 settembre, segnerà la conclusione del Congresso. Il servizio è di Davide Maggiore:

“L’istituzione dell’Eucarestia si spiega solo perché Cristo ci ha amati”, ha detto il cardinale Re nella sua omelia, pronunciata durante la celebrazione nel porto di Ancona alla presenza di migliaia di fedeli. Il porporato si è poi soffermato sul significato centrale che il Sacramento eucaristico ha nella vita e nella missione della Chiesa. “Realtà certissima e dolcissima”, l’Eucaristia è “Dio con noi, Dio che si dona a noi”. La comunione con Lui è il dono più prezioso con cui la Chiesa è stata arricchita, e può rappresentare la risposta alle aspirazioni profonde che caratterizzano il cuore umano:

"L’Eucaristia non è una cosa. E’ una persona viva: è Cristo stesso che si fa nostro nutrimento spirituale e che si fa compagno di viaggio nel cammino della nostra vita, indicandoci la strada e trasmettendoci luce, forza, energia e conforto".

Il Congresso eucaristico, ha proseguito il cardinale Re, è quindi un invito ad accettare il dono di Cristo, imparando da Lui cosa significa essere cristiani. Nell’auspicio del legato pontificio, la settimana di celebrazioni deve rappresentare anche l’occasione di trovare in Cristo la forza di cambiare la vita e la società. L’incontro con il Signore nell’Eucaristia, infatti, spinge da sempre l’uomo alla testimonianza e alla solidarietà:

"Anche per la società di oggi, segnata da tanto egoismo, da speculazioni sfrenate, da tensioni e contrasti, da violenze, l’Eucaristia è richiamo all’apertura verso gli altri,al saper amare,al saper perdonare; è invito alla solidarietà e all’impegno per i poveri,per i sofferenti,per i piccoli,per gli emarginati. L’Eucaristia è luce per riconoscere il volto di Cristo nel volto dei fratelli".

Ieri, il cardinale Re è stato accolto dal saluto dell’arcivescovo di Ancona e Osimo, mons. Edoardo Menichelli. Nell’Eucaristia – ha detto il presule – torna presente la Parola di Gesù, “quale nutrimento offerto a ogni uomo”, e la mensa eucaristica “alimenta l’impegno di santità e l’autentica fraternità”. Lungo la storia italiana, il sacramento dell’altare “da fatto intimo celebrato nelle chiese, aggrega in piazza il popolo cattolico”, ha ricordato Andrea Riccardi. Il fondatore della Comunità di S. Egidio ha ricostruito il ruolo che i Congressi eucaristici hanno avuto nella vita dell’Italia post-unitaria. Anche il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Angelo Bagnasco, ha sottolineato il tema nel suo saluto. “L’Eucaristia, essendo il centro vitale della Chiesa, ha avuto sempre nella vita dei centri grandi e piccoli disseminati nella nostra penisola, una indubbia centralità”, ha detto il porporato. “Oggi – ha ripreso - si avverte ancora di più il bisogno di ribadire il primato di Dio e per ritrovare insieme la strada di un bene condiviso”. Questa è anche la logica che ha ispirato il tema del Congresso: “Compito della Chiesa – ha infatti concluso l’arcivescovo di Genova – è quello di rivolgersi all’uomo, invitandolo ad accogliere con gioia e coraggio il dono di Dio”.

Il Congresso eucaristico di Ancona ha avuto, venerdì scorso, un’anteprima dedicata alla bellezza. A essere aperta al pubblico è stata la mostra "Alla mensa del Signore", che raccoglie 120 capolavori dell’arte europea, da Raffaello a Tiepolo, ispirati al tema eucaristico. L’esposizione, inaugurata dal card. Giovanni Lajolo, presidente uscente del Governatorato della Città del Vaticano, è stata realizzata con la collaborazione dei Musei Vaticani e sarà visitabile fino all’8 gennaio 2012 presso la Mole Vanvitelliana. Fabio Colagrande ha chiesto a Giovanni Morello, presidente del Comitato scientifico del Congresso di Ancona, perché il raduno eucaristico dà spazio anche all’arte:

R. – Devo dire che, già nei tre o quattro Congressi eucaristici nazionali precedenti, sono state organizzate mostre d’arte. Il tema dell’arte è ovviamente sempre legato al tema del bello e del vero e quindi un’occasione come questa poteva offrire la possibilità di presentare capolavori sull’Eucarestia, che davvero è uno dei temi più visitati dagli artisti di tutti i tempi.

D. – Quali sono le caratteristiche che rendono unica questa mostra dedicata alle immagini del banchetto eucaristico?

R. – Innanzitutto, il numero delle opere esposte, che sono più di 110, e poi soprattutto la presenza di opere monumentali, che nelle mostre d’arte è sempre difficile presentare. Ci sono state però delle circostanze fortunate, che hanno permesso di avere dei grandi arazzi ed anche tele di nove, dieci metri, come in una galleria d’arte provvisoria, ma di grandissima qualità.

D. – Quali sono le iconografie più diffuse, ispirate all’istituzione dell’Eucarestia?

R. – L’istituzione dell’Eucarestia è uno dei temi preferiti dagli artisti. L’altro tema è quello precedente, quello che poi Leonardo ha magnificamente illustrato nell’affresco del Cenacolo a Milano, ed è il momento in cui Gesù dice “Qualcuno di voi mi tradirà”. Questa è una frase che ha intrigato molto gli artisti, che la presentano in molti modi. Poi, c’è la comunione degli Apostoli: Gesù che personalmente comunica i suoi. E’ un tema molto visitato, soprattutto dopo il Concilio di Trento, in quanto sia le teorie luterane, ma anche quelle precedenti, non negavano la presenza reale di Cristo nell’Eucarestia e quindi i pittori testimoniavano con l’ostia la presenza reale del Signore nell’Eucarestia. Non solo il pane, quindi, ma proprio l’ostia che veniva distribuita agli Apostoli. Ci sono poi anche altri quadri legati alle allegorie eucaristiche, ai Santi eucaristici. Insomma, è una mostra abbastanza complessa.

D. – Non solo quadri e arazzi in questa esposizione...

R. – Ci sono anche sculture con dei punti focali della mostra. Il gruppo delle tredici sculture lignee a grandezza naturale, che provengono dal Santuario della Santa Vergine di Saronno, realizzati agli inizi del ‘500, riprendono a modello il Cenacolo di Leonardo. Praticamente, si potrebbe dire che si veda il Cenacolo in tre dimensioni. E poi ci sono ovviamente tutta una serie di oreficerie che provengono soprattutto dalle diocesi delle Marche, un territorio molto ricco sotto l’aspetto della conservazione dei beni culturali, soprattutto della Chiesa. Ci sono calici, ostensori e tutto il materiale liturgico legato al culto dell’Eucarestia, e sono per la maggior parte doni dati dai Papi nel corso del tempo alle diocesi marchigiane.

D. – Vuole ricordarci brevemente qualcun’altra delle più significative opere in mostra?

R. – Abbiamo una "Cena" della Chiesa di San Trovaso di Venezia, che è forse uno dei capolavori del Tintoretto. Poi c’è un dipinto di Raffaello, ci sono Tiepolo, Cherubino Alberti, i pittori romani, il Barocci...

D. – C’è anche uno splendido arazzo che proviene proprio da Ancona...

R. – Sì, questo arazzo è stato rifatto su cartone di Rubens e fa parte di una serie di quattro arazzi conservati nel Museo diocesano, che fra l’altro hanno subito dei danni notevoli durante l’ultimo conflitto mondiale e che sono stati restaurati magnificamente in un laboratorio, creato appositamente nel Museo diocesano ad Ancona: restaurati alla perfezione, conservano, direi, quasi i colori dell’origine.(ap)

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1 commento:

Anonimo ha detto...

In USA : Assolutamente scioccante:

http://wdtprs.com/blog/2011/09/diocese-of-great-falls-billings-issues-amazing-document-about-benedict-xvis-summorum-pontificum/