lunedì 12 settembre 2011

Quindici Pontefici sono passati da Ancona (Vianelli)

Quindici Pontefici sono passati di qui

Riccardo Vianelli*

Ancona
“Ancona e il Papa” significa riportare la storia a narrare pagine stupende, permeate di testimonianze evangeliche ma anche pagine contraddistinte da scandali dolorosi; come sempre la storia della Chiesa ha dimostrato che grazie a Cristo e allo Spirito Santo vi sono state figure che attraverso la loro vita e la loro santità hanno trasformato ciò che apparentemente poteva essere umanamente irrecuperabile. Ancona ha il suo destino nel mare ed il cristianesimo giunto da Oriente ha avuto un’estensione che porterà la città, anche per la sua posizione strategica, ad essere al centro di numerose visite papali.
Dalla ricerca, che ha utilizzato l’opera di monsignor Mario Natalucci, insigne storico e preside negli anni ’70 del liceo scientifico, “Ancona attraverso i secoli” ed alcuni inserti giornalistici elaborati dall’ex direttore don Celso Battaglini nel quindicinale diocesano Presenza, emerge che sono stati diciotto i Pontefici a visitare il capoluogo di regione.
Visite che, nel corso dei secoli, sono state fatte anche per ragioni non strettamente legate a scopi religiosi e pastorali, ma anche per cause militari, politiche, quando Ancona arrivò ad acquisire un’importanza strategica nello scenario politico e militare dell’Adriatico e dello Stato pontificio.
La prima visita documentata di cui si fa memoria avviene attorno all’860 con San Niccolò I Magno, l’ultima è stata quella del Beato Papa Giovanni Paolo II nel settembre del 1999.
Occorre aggiungere che cinque sono stati i Papi a visitare Ancona per due volte (Giulio II, Clemente VII, Clemente VIII, Pio VII, Giovanni Paolo II).
Altro aspetto, che occorre chiarire, è che per alcuni Pontefici non si trattò di visita vera e propria ma solo di un passaggio; addirittura al Papa Niccolò II si presume gli fu impedito di entrare in città, solo così si spiega come il Pontefice fulminò la città di interdetto.
Anche Papa Giovanni XXIII non visitò Ancona, ma vi passò per due volte in treno senza scendervi; quel viaggio, ancora vivo in moltissimi di noi, ebbe come meta Loreto e Assisi.
Le visite seguono ovviamente i periodi storici nei quali Ancona vive momenti particolari legati alla storia politica degli Imperatori e del Papato (non si dimentichi il legame temporale della Chiesa). Nel secolo XII, Papa Alessandro III si adoperò perché l’influenza greca su Ancona fosse eliminata; è in questo periodo, quello dei liberi Comuni, che Ancona si avvia ad entrare nella fase più prospera della sua potenza politica e commerciale.
Nel secolo XV il senese Pio II in procinto di partire per la crociata contro i Turchi muore ad Ancona il 14 agosto 1464 dopo alcuni giorni passati nella dorica, ad organizzare la flotta e attendere quella veneta.
E’ il secolo XVI che segna il completo assorbimento del regime autonomo nel potere centrale, in questo periodo ben quattro Papi verranno in Ancona per un totale di sette visite: Giulio II, Clemente VII, Paolo III, Clemente VIII; la loro opera si svolse a favore di Ancona specie per i progetti di fortificazione, organizzando servizi nel campo sanitario. In ogni manifestazione l’accoglienza era trionfale.
Ci vogliono quasi due secoli per ritrovare i Papi in Ancona, tra la rivoluzione francese, l’epoca napoleonica e l’unità d’Italia: Pio VI nel 1782 nel suo viaggio a Vienna passò per il Piano San Lazzaro, ma al ritorno visitò la città prendendo a cuore la nuova viabilità tra S. Agostino e il Piano senza passare per l’erta di Capodimonte. Pio VII nei primi anni del XXIX secolo visitò due volte Ancona.
Nella seconda, ritornando dalla prigionia in Francia sostò per tre giorni ed “incoronò solennemente l’Immagine della Vergine con prezioso diadema”.
Gregorio XVI che governò la Chiesa in anni in cui si posero le premesse del Risorgimento, giunse in Ancona (settembre 1841) per tre giorni, si rese conto della necessità dei lavori per il nuovo arsenale e concesse ottantamila scudi per il loro proseguimento. Due anni più tardi sarà posta la prima pietra del nuovo arsenale ed in dieci anni Ancona avrà il suo nuovo e moderno cantiere!
Pio IX, Papa Mastai Ferretti, visitò Ancona (1857) con un programma intenso e denso di incontri e udienze; lasciò in dono una statua dell’Immacolata, tuttora conservata nel Museo diocesano, e visitò il nuovo arsenale dove era in costruzione una grande nave.
Autorizzò l’allargamento della cinta muraria esentando dalle imposte, per 90 anni, coloro che avessero fabbricato nelle nuove aree.
Infine le due visite di Giovanni Paolo II (1979 - 1999), visite che segnarono la nostra Chiesa e la società civile portando una ventata di rinnovamento e di ottimismo soprattutto tra le nuove generazioni.
Ora Ancona, la sua Chiesa, la società civile, riceve la visita di Papa Benedetto XVI, un Papa che lo Spirito ha inviato in un tempo dove sempre più è fondamentale la propria formazione, dove la parola “educare” è divenuta essenziale per affrontare con speranza e coraggio il presente ed il futuro.
Benedetto XVI con la sua sobrietà mite, riuscirà a dare ritmo ai nostri cuori e a farli battere nel segno di Cristo Eucaristia e Ancona avrà un’altra pagina da ricordare, ma soprattutto da vivere nella quotidianità.

*comitato di redazione di Presenzaquindicinale della Diocesi di Ancona e Osimo.

© Copyright Corriere Adriatico, 11 settembre 2011

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