sabato 17 settembre 2011

San Gennaro. Un miracolo per tutti ma non per il Papa (Francesco Antonio Grana)

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

Un miracolo per tutti ma non per il Papa

Francesco Antonio Grana

Miracolo per tutti, ma non per il Papa. Dal 17 agosto 1389, giorno in cui avvenne la prima liquefazione, a oggi il sangue di San Gennaro non si è mai sciolto alla presenza del Successore di Pietro. In tempi recenti il miracolo del patrono dei napoletani non è avvenuto né durante la visita nel capoluogo partenopeo del beato Giovanni Paolo II nel 1990, né in quella di Benedetto XVI nel 2007. Entrambi i pontefici pregarono dinanzi alla teca contente il sangue del martire, ma la liquefazione non avvenne.
Aveva una trentina d'anni ed era di statura regolare (165 cm circa) il vescovo Gennaro quando, nel IV secolo, fu decapitato a Pozzuoli.
È quanto emerso dagli accurati esami sulle ossa attribuite al santo, eseguiti dallo scienziato Pier Luigi Baima Bollone nel 1988, per volontà dell'allora Arcivescovo di Napoli, il cardinale Michele Giordano. Da numerose carie dentali è stato perfino possibile stabilire cosa avesse mangiato Gennaro prima di subire il martirio. Il materiale contenuto in esse è risultato in parte vegetale con una piccola spighetta.
Sempre nel 1988 lo scienziato effettuò una spettroscopia con uno strumento dotato di macchina fotografica sulla teca contenente ciò che viene ritenuto il sangue del patrono partenopeo, allo stato fluido, da cui emerse la presenza di emoglobina e di suoi prodotti di degradazione. "Questo risultato - scrive Baima Bollone nel suo libro "San Gennaro e la scienza" edito dalla Sei - non prova con assoluta certezza la presenza di sangue ma porta ragionevolmente a escludere che si tratti di materiale di diversa natura. Tutti questi riscontri convergono alla conclusione che la vicenda di San Gennaro sia una precisa realtà storica".
Nel suo libro lo scienziato sottolinea, inoltre, che non sembra esistere un punto di fluidificazione costante del contenuto dell'ampolla giacché la fusione avviene in un ambiente nel quale la temperatura varia dai 30°C dei mesi caldi ai 5-6°C di quelli invernali. Non vi è neppure rapporto tra la temperatura, la velocità del cambiamento di stato, molto diversa da una liquefazione all'altra, e il grado di fluidificazione che risulta senza regola. Infatti, in alcuni casi il liquido di fusione scorre come l'acqua, mentre in altri risulta pastoso, vischioso e quasi gommoso. Alcune volte contiene il cosiddetto "globo", una porzione di sostanza non completamente liquefatta. Varia inoltre il colore nero che diventa rosso scuro, talora rosso vivo e altre volte rosso giallastro. Muta pure il volume che sembra raddoppiare, spesso con formazione di spuma. Cambia, infine, il peso con un'escursione anche di una trentina di grammi, in alcuni casi addirittura con rapporto inverso rispetto alle variazioni di volume. "Va tenuto presente - scrive Baima Bollone - che, con una media di 17 liquefazioni all'anno, dal 1389 a oggi se ne sono verificate all'incirca 10.000 in luoghi, in condizioni ambientali e in climi culturali anche molto diversi".
Alessandro Dumas scrisse che nel maggio del 1799 nella Chiesa di Santa Chiara la liquefazione tardò a verificarsi. Il generale francese Championnet, temendo che ciò venisse collegato all'occupazione della città da parte delle sue truppe, minacciò di morte il sacerdote che maneggiava le ampolle nel caso in cui il sangue non si fosse sciolto entro dieci minuti. E il prodigio si rinnovò entro il tempo intimato dal generale. Gli storici hanno provato la falsità di questo aneddoto.
Infatti, nel maggio del 1799 Championnet non era più a Napoli, essendo stato richiamato a Parigi il mese precedente e sostituito dal generale Macdonald. Corrisponde invece alla realtà dei fatti la mancata liquefazione di sabato 6 maggio 1944. La Chiesa del Gesù Nuovo era piena di soldati americani e inglesi delle truppe di occupazione che erano venuti a osservare il miracolo. L'attesa fu vana pure l'indomani mattina in Duomo dove si radunò una folla immensa. La liquefazione, però, avvenne all'improvviso, alle 12,55, quando ormai in Chiesa non c'era più nessuno.

© Copyright Il Denaro, 17 settembre 2011

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