venerdì 16 settembre 2011

Secondo padre Lombardi i problemi sollevati dal "memorandum" dei teologi riguardano il dibattito all'interno della chiesa tedesca e non coinvolgono il Papa. Grave affermazione nel testo dell'agenzia Asca

Clicca qui per leggere la notizia.

Leggo allibita:

Quelli sollevati dal 'Memorandum', secondo p. Lombardi, sono quindi problemi ''che riguardano la dinamica del dibattito all'interno della Chiesa tedesca'' e non devono coinvolgere direttamente il papa.

La chiesa tedesca? Che significa? Non fa parte della Chiesa di Roma? Non coinvolge il Papa?

La Santa Sede dovrebbe intervenire laddove, in questa agenzia, si afferma:
"dopo lo scandalo-pedofilia che l'anno scorso ha toccato la Chiesa tedesca e sfiorato anche suo fratello" (fratello del Papa).

Niente paura, giornalisti: non succedera' nulla!
C'e' di mezzo il Papa? Non sono cose importanti per il Vaticano...

R.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Quindi secondo Lombardi difendere la dottrina cattolica dagli attacchi e il gregge dai lupi non è compito del Papa?
La chiesa in Germania, e non tedesca, non fa parte della chiesa cattolica o è una chiesa sorella? Il Papa non è il primate della chiesa latina?
E di che cosa parlerà il Papa?
Sempre più allibito!!

jacu

Anonimo ha detto...

Sinceramente io ho l´impressione, ma potrei sbagliarmi, che la Santa Sede non stia ottemperando ai suoi compiti, non intervenendo né in Germania né in Austria, come se fossero cose che non la riguardano?
Quindi se i vescovi tedeschi e/o austriaci cedono alle pressioni, avremo una chiesa cattolica in Germania con dottrine diverse da del resto della Chiesa e il Papa lo permetterebbe, perché riguardano la Germania?

Che cosa serve allora il Papa, Pastore della Chiesa Universale?

Jacu

laura ha detto...

Non so cosa dire, non ci son spiegazioni, né giustificazioni plausibili, purtroppo

gemma ha detto...

ma Asca non stava per ’Agenzia Cattolica Stampa Associata?
il fratello del Papa non è stato sfiorato dallo scandalo pedofilia ma è stato sbattuto in prima pagina per qualche scapellotto correttivo ( domani corro a denunciare qualche mio ex maestro delle elementari o catechista). Che io debba spiegarlo ogni volta ai soloni che durante le discussioni post cena credono di sapere tutto, passi, ma doverlo ricordare a quella che se non sbaglio era nata come l'agenzia cattolica stampa associata, mi fa cascare le braccia. E quando mi diranno, l'ho letto sull'asca (e non sul manifesto) cosa rispondo io?

Raffaella ha detto...

Una volta ha ricevuto persino la visita del card. Bertone, quindi...
Vi ho gia' detto della mia brutta esperienza di qualche mese fa quando, a cena, tutti erano convinti della colpevolezza del fratello del Papa.
Perche'? Perche' l'avevano letto sui titoli dei giornali e in tv.
Il fatto che, a distanza di un anno, ci tocchi ancora specificare le cose non e' normale!
La colpa e' comunque anche del Vaticano che "in altre faccende affacendato" non ha il tempo di leggere che cosa scrivono giornali, agenzie e che cosa dicono in tv.
E pensare che c'e' di mezzo la credibilita' della Chiesa intera.
R.

Anonimo ha detto...

@gemma

dillo a padre Lombardi, a card. Bertone o a Benedetto XVI, che lasciano che queste notizie passino, senza che vengano non dico corrette, ma neppure commentate.

Lassù non si rendono conto che con il loro silenzio mettono in forte imbarazzo i fedeli, che, magari non conoscendo questo blog, non hanno accesso a notizie vere.
Per non parlare di quei fedeli che abbandonano la Chiesa perché infangata da continue accuse di pedofilia.
Avranno cose più importante da fare.

jacu

Anonimo ha detto...

Intanto card. Schönborn concede un´intervista ove dice che le riforme, riferendosi ai preti disobbedienti, si fanno con il Papa e non da soli. Egli, poi, ritiene che rimanendo le cose come stanno, non vede il motivo di prendere provvedimenti!
Strano che diversi esperti di diritto canonico vedano nell´iniziativa e in ciò che essi praticano atti punibili anche con l´interdetto. Insomma, ancora una volta l´ordinario per paura (chiamandola prudenza!) gira la faccia, e in Vaticano fanno finta di nulla, perché loro non si intromettono nelle cose che riguardano gli altri paesi.
Quasi quasi era meglio quando la storia della collegialità non era stata formulata: tutti sotto il Papa in obbedienza: ora tanti cappelli quante sono le teste e il Papa non dice nulla.
Jacu

Raffaella ha detto...

Vero! Questo feticcio chiamato collegialita' fa solo danni e poi avete notato?
Quando si tratta di fare i propri interessi i signori vescovi vogliono la loro indipendenza, quando il gioco si fa duro (preti pedofili) si fanno scudo con il Vaticano.
Enno'!
R.

Anonimo ha detto...

Raffaella,

io la dico come una provocazione, ma che ci va a fare il Papa in Germania?

In parlamento, dove girano voci di boicottaggi, non potrà parlare di alcuni temi di natura etica: matrimonio gay, aborto ecc., altrimenti apriti cielo.

Di celibato, sacerdozio femminile, ecc. neppure, perché sono cose che riguardano la Germania (poi un giorno padre Lombardi ce lo spiegherà).
Ma che ci va a fare?

E poi questa collegialità la si può comprendere finché il capo, il Papa, ha preso una decisione; allora ci si adegua e si va avanti. Ma nella Chiesa la collegialità esiste solo per dare potere ai vescovi locali di fare quello che vogliono.
Tra ieri e oggi ho letto tre interviste: una di card. Lehmann, una di card. Schönborn e una di Gregor Ulrich Henckel-Donnersmarck ex abate dell´Abbazia di Heiligenkreuz.
Card. Lehmann, indignato (quasi mi sono messo a ridere) per le insinuazioni che lui nel conclave del 2005 possa non aver votato Ratzinger, prende in parte le difese del Papa e afferma che lui però su alcune cose ha la sua idea e che appoggia l´idea del diaconato femminile (vediamo se card. Bertone ha il coraggio di fargli una lavata di capo come con il patriarca di Lisbona!).
Card. Schönborn ha detto che le riforme si fanno con il Papa: non ho ancora capito quale parte non gli sia chiara del fatto che le donne non potranno avere il sacerdozio; i preti disobbedienti, se non compiono altri passi, non devono aver paura di provvedimenti.
L´ex abate è stato l´unico che irremovibilmente si è posto a difesa dell´ortodossia cattolica.

Il mio punto è questo: ma non sarebbe bene che il Papa, primate della Chiesa latina e Capo della Chiesa universale, ponesse fine a questo circo? Un vescovo di una diocesi dice una cosa, un altro dice il contrario, un altro gioca si pone nel mezzo, un altro sostiene una posizione diversa a seconda dell´uditorio e della giornata.
E non si faccia finta che queste dispute riguardino solo la Germania o l´Austria, perché queste richieste affiorano negli Stati Uniti in Irlanda e altre nazioni.

Mi pare che la Chiesa viva un momento di grande confusione: ogni vescovo ha la sua idea personale su un determinato argomento, che, spesso per caso, può concidere con il magistero della Chiesa. E nessuno dice nulla e i fedeli lasciati nello sconcerto.

Jacu