AIDS: APPELLO PAPA PER CURE GRATUITE A TUTTI I MALATI AFRICA
Salvatore Izzo
(AGI) - Cotonou, 19 nov.
Per combattere l'Aids che sta falcidiando la popolazione africana occorre "trovare soluzioni e rendere accessibili a tutti i trattamenti e le medicine, considerando le situazioni di precarieta'".
Lo chiede Bendetto XVI nel documento "Africae munus" firmato oggi in Benin. "La Chiesa - ricorda il testo - sostiene da molto tempo la causa di un trattamento medico di alta qualita' e a minore costo per tutte le persone coinvolte". In unione con i vescovi africani, scrive inoltre Ratzinger, "rinnovo il mio sostegno e mi rivolgo a tutte le istituzioni e a tutti i movimenti della Chiesa che operano nel settore della sanita' e specialmente dell'Aids: realizzate un lavoro meraviglioso ed importante. Chiedo alle agenzie internazionali di riconoscervi e di aiutarvi nel rispetto della vostra specifi cita' e in spirito di collaborazione. Incoraggio vivamente ancora una volta".
Nel testo il Papa tedesco si preoccupa anche delle condizioni difficilissime dei detenuti in molti paesi dell'Africa e chiede che "la dignita' umana del carcerato sia rispettata". "Agli operatori pastorali - ricorda - e' affidato il compito di studiare e proporre la giustizia restitutiva come mezzo e procedimento per favorire la riconciliazione, la giustizia e la pace e il reinserimento delle vittime e dei trasgressori nelle comunita'".
© Copyright (AGI)
PAPA: ABORTO, AIDS E ANALFABETISMO SONO TRE NEMICI DELL'AFRICA
Salvatore Izzo
(AGI) - Cotonou, 19 nov.
Benedetto XVI esalta "la visione africana del mondo", nella quale "la vita viene percepita come una realta' che ingloba ed include gli antenati, i vivi e i bambini che devono nascere, tutta la creazione ed ogni essere: quelli che parlano e quelli che sono muti, quelli che pensano e quelli che non hanno alcun pensiero".
E nell'Esortazione Apostolica "Africae munus" - firmata a Oudiah in Benin - identifica tre grandi nemici dell'Africa di oggi: l'abortoe l'aids che falcidiano le vite e l'analfabetismo che impedisce di fatto di promuoverle e difenderle. Sul tema della difesa della vita prende spunto dalla denuncia del recente Sinodo Africano riguardo a "una mancanza di chiarezza etica" emersa "nel corso degli incontri internazionali, addirittura un linguaggio confuso che veicola valori contrari alla morale cattolica".
"L'aborto che consiste nella soppressione di un innocente non nato, e' contrario - conferma il documento firmato oggi - alla volonta' di Dio, poiche' il valore e la dignita' della vita umana debbono esser protetti dal concepimento sino alla morte naturale. La Chiesa in Africa e nelle isole vicine deve impegnarsi ad aiutare ed accompagnare le donne e le coppie tentate dall'aborto, e ad esser vicina a quanti ne hanno fatto la triste esperienza, per educarli al rispetto della vita. Essa apprezza il coraggio dei governi che hanno legiferato contro la cultura della morte, della quale l'aborto e' espressione drammatica, in favore della cultura della vita".
Ma, aggiunge il documento papale, ci sono anche altre "minacce molto forti che pesano sulla vita umana in Africa. "Bisogna deplorare - scrive il Pontefice - i disastri della droga e gli abusi di alcol che distruggono il potenziale umano del Continente ed affl iggono soprattutto i giovani. La malaria, come pure la tubercolosi e l'Aids, decimano le popolazioni africane e compromettono gravemente il loro futuro".
Per il Papa il futuro dell'Africa passa moltissimo per l'impegno educativo.
"I giovani - scrive il Pontfice nel documento - costituiscono in Africa la maggioranza della popolazione: un dono e un tesoro di Dio, di cui tutta la Chiesa e' riconoscente al Signore della vita. Occorre amare questa gioventu', stimarla e rispettarla, perche' esprime un anelito profondo, nonostante possibili ambiguita', verso quei valori autentici che hanno in Cristo la loro pienezza". Cosi' anche il problema dell'Aids che, afferma il testo papale, "esige certamente una risposta medica e farmaceutica" (e il Papa lancia nel documento un appello per le cure gratuite e incporaggia gli istituti e i programmi di ricerca terapeutica e farmaceutica attualmente in corso per sradicare le pandemie", esortando a "non risparmiare fatiche per raggiungere al piu' presto dei risultati, per amore al dono prezioso della vita") in realta' "e' piu' profondo, e' anzitutto etico". Dunque le altre soluzioni, pure utili e da non abbanodonare, si rivelano "insufficienti" da sole. Per sconfiggere questa epidemia, serve invece "un cambio di comportamento che esige l'astinenza sessuale, il rifiuto della promiscuita' sessuale, la fedelta' coniugale" e cio' "in ultima analisi la questione dello sviluppo integrale che richiede un approccio e una risposta globali della Chiesa". Infatti, "per essere efficace, la prevenzione dell'Aids deve poggiarsi su una educazione sessuale fondata essa stessa su un'antropologia ancorata al diritto naturale e illuminata dalla Parola di Dio e dall'insegnamento della Chiesa".
Infine un terzo nemico dell'Africa che occorre sconfiggere e' l'analfabetismo. "La difesa della vita - osserva il Papa teologo - comporta ugualmente lo sradicamento dell'ignoranza attraverso l'alfabetizzazione delle popolazioni ed una educazione qualifi cata che inglobi tutta la persona. Lungo il corso della propria storia, la Chiesa cattolica ha prestato particolare attenzione all'educazione. Ha sempre sensibilizzato, incoraggiato e aiutato i genitori a vivere la loro responsabilita' di primi educatori della vita e della fede dei propri figli". "In Africa, le sue strutture, come le scuole, i collegi, i licei, le scuole professionali, le universita', mettono a disposizione della popolazione strumenti per accedere al sapere, senza discriminazione di origine, di possibilita' economiche o di religione".
"La Chiesa - assicura il Pontefice - da' il proprio contributo per permettere di valorizzare e portare a frutto i talenti che Dio ha posto nel cuore di ogni uomo. Numerose Congregazioni religiose sono nate a questo scopo. Innumerevoli Santi e Sante hanno capito che santifi care l'uomo signifi cava prima di tutto promuoverne la dignita' mediante l'educazione".
© Copyright (AGI)
PAPA: NO A VIOLENZA CONTRO BAMBINI E IMMIGRATI ANCHE FUORI AFRICA
Salvatore Izzo
(AGI) - Cotonou, 19 nov.
Benedetto XVI esorta il mondo intero a mobilitarsi per dire basta "ai trattamenti intollerabili inflitti in Africa a tanti bambini: quelli uccisi prima della nascita, i piccoli non desiderati, gli orfani, gli albini, i fanciulli di strada, quelli abbandonati, i bambini-soldato, i bambini prigionieri, i piccoli forzati a lavorare, quelli maltrattati a causa di un handicap fisico o mentale, quelli considerati come stregoni, i fanciulli detti serpenti, i ragazzi venduti come schiavi sessuali, quelli traumatizzati, senza alcuna prospettiva di un avvenire". "I bambini - scrive nell'Esortazione Apostolica 'Africae munus' firmata oggi nella Cattedrale di Ouidah in Benin - sono un dono di Dio all'umanita', e pertanto devono essere oggetto di particolare cura da parte delle loro famiglie, della Chiesa, della societa' e dei governi, poiche' sono fonte di speranza e di rinnovamento nella vita.
Dio e' ad essi particolarmente vicino, e la loro vita e' preziosa ai suoi occhi, anche quando le circostanze sembrano contrarie o impossibili".
"Cristo Gesu' - ricorda il Pontefice teologo - ha sempre manifestato la sua preferenza nei confronti dei piu' piccoli" perche' "nel bambino vi e' qualche cosa che non dovrebbe mancare mai a chi vuole entrare nel Regno dei cieli. Il cielo e' promesso a tutti coloro che sono semplici come i fanciulli, a quanti, come essi, sono pieni di uno spirito di abbandono nella fiducia, puri e ricchi di bonta'".
Nell'Esortazione, accanto alle forti denunce per i maltrattamenti inflitti a donne e bambini, il Papa indvidua anche nei profughi le vittime di una violenza intollerabile. "In milioni - scrive citando esplicitamente sia migranti che rifugiati - cercano una patria e una terra di pace in Africa o in altri continenti" ma "incontrano ogni sorta di violenza e di sfruttamento, addirittura la prigione o troppo spesso la morte". "Alcuni Stati - lamenta Ratzinger - hanno risposto a questo dramma attraverso una legislazione repressiva. La situazione di precarieta' di tali poveri dovrebbe suscitare la compassione e la solidarieta' generose da parte di tutti; al contrario, fa nascere spesso la paura e l'ansieta'".
Assistiamo "a reazioni di intolleranza, di xenofobia e di razzismo.
Ne risulta che questi migranti sono essi stessi costretti, a causa della precarieta' della loro situazione, a svolgere lavori mal remunerati spesso illegali, umilianti o degradanti". "La coscienza umana - allora - non puo' che indignarsi di fronte a queste situazioni".
"La migrazione all'interno e all'esterno del Continente diventa cosi' - conclude il Pontefice - un dramma pluridimensionale, che colpisce seriamente il capitale umano dell'Africa, provocando la destabilizzazione o la distruzione delle famiglie".
© Copyright (AGI)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento