All'Angelus dedicato alla parabola dei talenti Benedetto XVI parla del prossimo viaggio in Benin
Per la riconciliazione e la giustizia in Africa
Appello del Papa per il rispetto della terra che Dio ha affidato al lavoro dell'uomo
La preghiera dei fedeli «accompagni e sostenga gli sforzi di tutte le persone che operano per la riconciliazione, la giustizia e la pace» in Africa.
Lo ha chiesto Benedetto XVI all'Angelus di domenica 13 novembre, in piazza San Pietro, parlando del viaggio in programma da venerdì 18 a domenica 20 in Benin, dove il Papa si reca per consegnare l'esortazione apostolica frutto della riflessione del Sinodo continentale dei vescovi svoltosi in Vaticano dal 4 al 25 ottobre 2009. «Affido alla vostra preghiera -- ha detto salutando in lingua francese i presenti -- questo viaggio e gli abitanti del caro continente africano, particolarmente quelli che conoscono l'insicurezza e la violenza».
In precedenza il Pontefice si era soffermato sulla parabola evangelica dei talenti, sottolineando che «la consapevolezza del ritorno glorioso del Signore Gesù» deve costituire per ogni cristiano uno stimolo a «vivere in un atteggiamento di vigilanza, attendendo la sua manifestazione nella costante memoria della sua prima venuta». Per il Papa «la carità è il bene fondamentale che nessuno può mancare di mettere a frutto e senza il quale ogni altro dono è vano». Solo «praticando la carità -- aveva aggiunto -- anche noi potremo prendere parte alla gioia del nostro Signore».
Al termine della preghiera mariana, prima di salutare in diverse lingue i gruppi di fedeli presenti, Benedetto XVI ha ricordato la celebrazione della giornata mondiale del diabete e della giornata del ringraziamento. Riferendosi alla prima, ha pregato per gli ammalati, per «quanti condividono ogni giorno la loro fatica» e per gli operatori sanitari e i volontari che li assistono. Quanto alla seconda, ha invitato a rendere grazie al Signore per i frutti della terra, riconoscendo «che il lavoro dell'uomo sarebbe vano se Lui non lo rendesse fecondo». E ha fatto appello all'impegno di tutti per «rispettare la terra, che Dio ci ha affidato». Infine, salutando i fedeli di lingua tedesca, il Papa ha riproposto l'attualità della figura del sacerdote austriaco Carl Lampert, beatificato domenica mattina a Dornbirn.
(©L'Osservatore Romano 14-15 novembre 2011)
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