giovedì 24 novembre 2011

Benedetto XVI il 18 dicembre a Rebibbia (Gasparroni)

Benedetto XVI il 18 dicembre a Rebibbia

Fausto Gasparroni

Roma
Nella domenica che precederà il Natale, il prossimo 18 dicembre, Benedetto XVI per la seconda volta farà visita a un carcere: nella mattinata il Papa andrà infatti nel nuovo complesso di Rebibbia, per un nuovo abbraccio pastorale con dei detenuti dopo quello del 18 marzo 2007 al carcere minorile di Casal del Marmo.
Il Papa, ad accogliere il quale vi sarà il nuovo ministro della Giustizia Paola Severino, avrà anche un «momento di dialogo», con domande e risposte, con le persone rinchiuse nell'istituto. «Alle ore 10, nella chiesa centrale del carcere dedicata al "Padre Nostro", il Papa incontrerà i detenuti e risponde alle loro domande», ha fatto sapere una nota della Prefettura della Casa Pontificia. La chiesa, dove quindi il Pontefice non celebrerà la messa, può contenere circa 300 persone. Prima di lasciare il carcere e far ritorno in Vaticano per l'Angelus, il Papa benedirà anche un albero che sarà piantato a ricordo della visita.
Papa Ratzinger, quindi, seguirà nuovamente le orme di Giovanni XXIII e Paolo VI, che visitarono il carcere di Regina Coeli, e soprattutto di Giovanni Paolo II che nell'arco di oltre 26 anni di pontificato ha compiuto 12 visite ad istituti di pena italiani: la più famosa quella del 27 dicembre 1983 proprio a Rebibbia, dove incontrò anche Alì Agca, l'uomo che aveva attentato alla sua vita il 13 maggio di due anni prima.
L'attenzione verso al condizione delle persone detenute, verso i loro disagi e le loro sofferenze, è comunque molto ricorrente anche nel pontificato di Benedetto XVI, secondo cui le prigioni devono essere luoghi di riabilitazione per chi vi è rinchiuso, «facilitandone il passaggio dalla disperazione alla speranza», disse il 6 settembre 2007 ricevendo in udienza a Castel Gandolfo i cappellani delle carceri.
A Cagliari, durante la visita del 7 settembre 2008, Ratzinger fece una breve tappa davanti al carcere di Buoncammino e salutò una piccola rappresentanza dei detenuti. Il 13 agosto 2009 fu invece proprio il cappellano di Rebibbia, don Sandro Spriano, a pubblicare sulla pagine di Roma del Corriere della Sera una lettera aperta al Papa in cui rivelava di aver fatto «un sogno: che tu, caro Papa, la mattina del 15 agosto, ti presenti a Rebibbia, senza scorta e senza insegne, per celebrare la Solennità dell'Assunta». «Quel sogno diventa ora realtà», commenta felice don Sandro, parlando di «piacevolissima sorpresa».

© Copyright Gazzetta del sud, 24 novembre 2011

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