LATERANENSE: CAFFARRA, EDUCATORI INCOERENTI SONO INEFFICACI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 9 nov.
"Quando l’educatore contraddice con il suo comportamento cio’ che propone, normalmente la sua proposta non ha alcuna forza".
Lo ha ricordato il cardinale Carlo Caffarre, arcivescovo di Bologna e teologo di grande fama, nella lectio magistralis da lui tenuta questa mattina alla Pontificia Universita’ Lateranense in occasione dell’apertura dell’anno accademico. "Cio’ non significa - ha precisato - che all’educatore non sia permesso sbagliare: e’ inumano pretendere
questo. Ma quando accade, il riconoscere lo sbaglio e’ profondamente educativo. Il riconoscimento testimonia nei fatti che la verita’ della proposta fatta e’ tale da esigere che si prenda posizione a suo favore, anche contro se stesso".
Nella sua lectio, il cui testo e’ stato pubblicato dall’Osservatore Romano, il cardinale di Bologna ha affrontato anche il tema del relativismo come ostacolo alla formazione: "e’ l’ospite - ha osservato - piu’ inquietante ed ingombrante nella dimora dell’educatore, perche’ lo conduce a generare degli a-polidi non solo e non principalmente in senso politico". "Se partiamo dalla certezza che esiste una verita’ circa il bene della persona; che esiste di conseguenza un bene comune fra le persone, l’eventuale controversia sulle ragioni di convinzioni anche opposte, non diventa mai - ha sottolineato pero’ Caffarra - una controversia fra rivali. Diviene un incontro fra alleati nella ricerca comune della verita’".
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