Su segnalazione di Laura leggiamo:
Il cardinale Damasceno Assis in Vaticano: la Chiesa del Brasile già al lavoro per la Gmg di Rio de Janeiro
E’ iniziata oggi in Vaticano, la visita della nuova presidenza della Conferenza episcopale brasiliana, eletta lo scorso maggio. Momento culminante della visita sarà l’udienza da Benedetto XVI. Sull’importanza di questa visita e le prossime sfide per la Chiesa brasiliana, Silvonei Protz ha intervistato il cardinale Raymundo Damasceno Assis, arcivescovo di Aparecida e presidente dell’episcopato brasiliano:
R. – Sì, è la prima volta che la presidenza della Conferenza episcopale brasiliana viene a Roma per visitare i dicasteri romani, cercando un contatto più profondo e più vicino alla Santa Sede. Vogliamo soprattutto manifestare la nostra comunione con il Santo Padre, il successore di Pietro, il pastore di tutta la Chiesa, colui che presiede la Chiesa nell’unità della fede, nel servizio della carità. Questa visita è molto importante per noi: vogliamo ricevere una conferma da parte del Santo Padre per il nostro servizio nella Conferenza, per il servizio che noi prestiamo anche nelle nostre Chiese particolari e vogliamo anche informare i diversi organismi della Santa Sede di tutto quello che facciamo in Brasile, dei programmi e dei progetti della Chiesa in Brasile, soprattutto a livello nazionale. Questa visita vuole essere un segno di comunione con il Santo Padre e con tutti quelli che collaborano con il Papa al governo della Chiesa.
D. – Nel 2013 avremo la Giornata mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro. Ci arrivano notizie dal Brasile che la Giornata è già cominciata...
R. – Sì, la Giornata è già cominciata. E’ cominciata quando abbiamo ricevuto la croce e l’icona della Madonna nel mese di settembre a Rio de Janeiro. In questo giorno, quando sono arrivate la croce e l’icona, noi abbiamo radunato in Brasile circa 100 mila giovani, senza dubbio un segno che a Rio de Janeiro ci aspettiamo un numero molto grande, forse più grande di quello dei giovani che sono andati a Madrid, più di due milioni: a Rio de Janeiro speriamo forse nell’arrivo di tre milioni o più di giovani. Allora, la Giornata è cominciata ed è cominciata bene, perché la croce e l’icona stanno camminando e peregrinando in tutte le chiese del Brasile con una preparazione organizzata in precedenza. In questo modo noi speriamo che la Giornata produca veramente molti frutti per la Chiesa e soprattutto per la gioventù del Paese.(ap)
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