sabato 19 novembre 2011

Il continente africano si emancipi da ciò che lo paralizza e trovi dentro di sé la forza per rilanciare la propria vita e la propria storia (Il Velino)

AFRICA, PAPA: DEBELLARE MALATTIE E ANALFABETISMO

Roma - In Benin Benedetto XVI ha siglato l’esortazione “Africae munus”. Sull’Aids: cure siano accessibili a tutti

Roma - Il continente africano si emancipi da ciò che lo paralizza e trovi dentro di sé la forza per rilanciare la propria vita e la propria storia. È l’auspicio espresso dal Papa nell’esortazione “Africae Munus”, redatto sulla base delle 57 Proposizioni finali del secondo Sinodo speciale per l’Africa che si è svolto nell’ottobre 2009 e firmato in Benin, dove Benedetto XVI è in visita apostolica. Particolare “difesa” e “protezione” il Pontefice chiede per la famiglia, “perché - di fronte a minacce come la distorsione della nozione di matrimonio, la svalutazione della
maternità, la banalizzazione dell’aborto, la facilitazione del divorzio e il relativismo di una ‘nuova etica’ - diventi ‘chiesa domestica’”. Attenzione poi alle donne “che hanno un compito insostituibile nella società e nella Chiesa”: “Gli atti di violenza contro di loro - si legge nella ‘Africae munus” - siano combattuti, denunciati e condannati da tutti i cristiani. E poi i bambini “spesso al centro di casi intollerabili e deplorevoli come i bambini-soldati, i prigionieri, quelli costretti a lavorare, i maltrattati a causa della loro disabilità, quelli considerati stregoni, i discriminati perché albini, quelli venduti come schiavi sessuali”.Una riflessione è anche dedicata all’Aids “che esige una risposta medica, farmaceutica, ma soprattutto etica, ovvero una prevenzione efficace basata sull'astinenza sessuale, sul rifiuto della promiscuità sessuale e sulla fedeltà coniugale, in nome di un'antropologia fondata sul diritto naturale e sulla Parola di Dio”. Il Pontefice afferma che “occorre trovare soluzioni e rendere accessibili a tutti i trattamenti e le medicine, considerando le situazioni di precarietà”. “La Chiesa - si legge - sostiene da molto tempo la causa di un trattamento medico di alta qualità e a minore costo per tutte le persone coinvolte”.
E ancora è “fondamentale” debellare l’analfabetismo, “flagello pari alla morte sociale”, ed eliminare la pena capitale. L'esortazione apostolica sottolinea, inoltre, che “l’Africa ha bisogno del buon governo degli Stati, che si esprime nel rispetto delle Costituzioni, delle elezioni libere, di sistemi giudiziari indipendenti, di amministrazioni trasparenti e non tentate dalla corruzione”. Occorre poi uno sfruttamento delle materie prime “in nome del bene comune; il rispetto dei beni essenziali come l'acqua e la terra; l'attenzione, anche a livello internazionale, del fenomeno delle migrazioni”. Ancora una volta Benedetto XVI sottolinea l’importanza del dialogo che deve essere “ecumenico” e “interreligioso”. Su questa strada deve rivolgersi sia alle religioni tradizionali africane, sia all’Islam.

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