Papa/ Esercizio del potere è responsabilità che re riceve da Dio
In udienza generale conclude ciclo di catechesi su salmi
Città del Vaticano, 16 nov. (TMNews)
"Guardare a Cristo per comprendere il senso della vera regalità, da vivere nel servizio e nel dono di sé,in un cammino di obbedienza e di amore portato fino alla fine". Così il Papa ha riassunto nel corso dell'udienza generale in piazza San Pietro il significato del salmo 110, dove "il Re cantato dal salmista è Cristo".
"L'esercizio del potere - ha spiegato Benedetto XVI - è un incarico che il Re riceve direttamente dal Signore, una responsabilità che deve vi vere nella dipendenza e nell'obbedienza, diventando così segno, all'interno del popolo, della presenza potente e provvidente di Dio. Il dominio sui nemici, la gloria e la vittoria sono doni ricevuti, che fanno del sovrano un mediatore del trionfo divino sul male". Il re, in questo modo, "è ammesso a partecipare alla signoria divina, di cui è mediatore presso il popolo", e la "signoria del re" si concretizza anche "nella vittoria sugli avversari, che vengono posti ai suoi piedi da Dio stesso; la vittoria sui nemici è del Signore, ma il re è fatto partecipe e il suon trionfo diventa testimonianza e segno del potere divino". Per il Papa, "nonostante tute le cose che ci fanno dubitare sull'esito della storia, vince l'amore, vince cristo, vince il re".
A conclusione del ciclo di catechesi dedicate al commento di alcuni salmi, Benedetto XVI ha invitato i fedeli a "pregare di più con i salmi, magari abituandosi a utilizzare la liturgia delle ore, le lodi al mattino, i vespri alla sera, la Compieta prima di addormentarsi".
© Copyright TMNews
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento