BENEDETTO XVI: UDIENZA, “LA LEGGE DI DIO CHIEDE L’ASCOLTO DEL CUORE”
“Centro dell’esistenza, la Legge di Dio chiede l’ascolto del cuore, un ascolto fatto di obbedienza non servile, ma filiale, fiduciosa, consapevole”.
Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza generale di oggi, dedicata al Salmo 119, “un imponente e solenne canto sulla Torah, termine che, nella sua accezione più ampia e completa, va compreso come insegnamento, istruzione, direttiva di vita”. “La Torah – ha ricordato Benedetto XVI - è rivelazione, è Parola di Dio che interpella l’uomo e ne provoca la risposta di obbedienza fiduciosa e di amore generoso.
E di amore per la Parola di Dio è tutto pervaso questo salmo, che ne celebra la bellezza, la forza salvifica, la capacità di donare gioia e vita” e dimostra che “la legge divina non è giogo pesante di schiavitù, ma dono di grazia che fa liberi e porta alla felicità”. “La fedeltà del salmista – ha commentato il Santo Padre - nasce dall’ascolto della Parola, da custodire nell’intimo, meditandola e amandola, proprio come Maria, che ‘custodiva, meditandole nel suo cuore’ le parole che le erano state rivolte e gli eventi meravigliosi in cui Dio si rivelava, chiedendo il suo assenso di fede”. Maria, ha spiegato infatti il Papa, “è beata perché il suo grembo ha portato il Salvatore, ma soprattutto perché ha accolto l’annuncio di Dio, è stata attenta e amorosa custode della sua Parola”.
Il Salmo 119, ha proseguito Benedetto XVI, “è tutto intessuto intorno a questa Parola di vita e di beatitudine”: ”Se il suo tema centrale è la Parola e la Legge del Signore – le parole del Papa - accanto a questi termini ricorrono in quasi tutti i versetti dei sinonimi come precetti, decreti, comandi, insegnamenti, promessa, giudizi; e poi tanti verbi ad essi correlati come osservare, custodire, comprendere, conoscere, amare, meditare, vivere”.
“Tutto l’alfabeto – ha commentato il Santo Padre - si snoda attraverso le 22 strofe di questo salmo, e anche tutto il vocabolario del rapporto fiducioso del credente con Dio; vi troviamo la lode, il ringraziamento, la fiducia, ma anche la supplica e il lamento, sempre però pervasi dalla certezza della grazia divina e della potenza della Parola di Dio.
Anche i versetti maggiormente segnati dal dolore e dal senso di buio rimangono aperti alla speranza e sono permeati di fede”, e la “fedeltà” del salmista, “anche se messa alla prova, trova forza nella Parola del Signore”. “Anche davanti alla prospettiva angosciante della morte – ha concluso il Papa - i comandi del Signore sono il suo punto di riferimento e la sua speranza di vittoria”.
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