venerdì 25 novembre 2011

Il Papa: la moltitudine immensa della GMG di Madrid ha illuminato la vecchia Europa. Spesso manca Dio in politica, nell'economia e fra i Cattolici (Izzo)

PAPA: MOLTITUDINE IMMENSA GMG MADRID HA ILLUMINATO VECCHIA EUROPA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 nov.

"Nell'ultima Giornata Mondiale della Gioventu' a Madrid il tema era la fede. E davvero ho potuto contemplare una moltitudine immensa di giovani, convenuti entusiasti da tutto il mondo per incontrare il Signore e vivere la fraternita' universale".
Lo ha detto il Papa nel discorso rivolto oggi al Pontificio Consiglio per i laici, che e' il dicastero vaticano impegnato nell'organizzazione di questi mega raduni voluti da Papa Wojtyla e confermati da Ratzinger, secondo il quale, lo scorso agosto, "una straordinaria cascata di luce, di gioia e di speranza ha illuminato Madrid, ma anche la vecchia Europa e il mondo intero, riproponendo in modo chiaro l'attualita' della ricerca di Dio".
"Nessuno - ha osservato il Pontefice - e' potuto rimanere indifferente, nessuno ha potuto pensare che la questione di Dio sia irrilevante per l'uomo di oggi". "I giovani del mondo intero - ha poi concluso Benedetto XVI - attendono con ansia di poter celebrare le Giornate Mondiali a loro dedicate, e so che gia' siete al lavoro per l'appuntamento a Rio de Janeiro nel 2013".

© Copyright (AGI)

PAPA: SPESSO MANCA DIO IN POLITICA, NELL'ECONOMIA E TRA CATTOLICI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 nov.

Anche per molti che si dicono cristiani, oggi "Dio non e' piu' il punto di riferimento centrale nel modo di pensare e di agire, nelle scelte fondamentali della vita".
E dunque non e' scontata la possibilita' di una testimonianza cristiana in tutti gli ambiti della societa'.
Mentre "nella famiglia, nel lavoro, come nella politica e nell'economia, l'uomo contemporaneo ha bisogno di vedere con i propri occhi e di toccare con mano come con Dio o senza Dio tutto cambia", ha spiegato Benedetto XVI in un discorso al Pontificio Consiglio per i laici. Insomma, "la sfida di una mentalita' chiusa al Trascendente obbliga anche gli stessi cristiani a tornare in modo piu' deciso alla centralita' di Dio". Secondo Papa Ratzinger, invece, "a volte ci si e' adoperati perche' la presenza dei cristiani nel sociale, nella politica o nell'economia risultasse piu' incisiva, e forse non ci si e' altrettanto preoccupati della solidita' della loro fede, quasi fosse un dato acquisito una volta per tutte". Non solo: per il Pontefice teologo, "non meno urgente e' riproporre la questione di Dio anche nello stesso tessuto ecclesiale".
"In realta' - ha ricordato - i cristiani non abitano un pianeta lontano, immune dalle malattie del mondo, ma condividono i turbamenti, il disorientamento e le difficolta' del loro tempo" e non poche volte, dunque, "nonostante il definirsi cristiani, Dio di fatto non e' il punto di riferimento centrale nel modo di pensare e di agire, nelle scelte fondamentali della vita". "La prima risposta alla grande sfida del nostro tempo sta allora - ha concluso - nella profonda conversione del nostro cuore, perche' il Battesimo che ci ha resi luce del mondo e sale della terra possa veramente trasformarci".

© Copyright (AGI)

Nessun commento: