PAPA: RICERCA DENARO E POTERE IMPEDISCE ALL'UOMO DI VEDERE DIO
Salvatore Izzo
(AGI) - Cotonou, 20 nov.
Nel mondo di oggi si diffondono "mentalita', abitudini, e modi di vivere che ignorano la realta' del Vangelo" e alimentano "la ricerca di un benessere egoista, del guadagno facile o del potere", concepita come "lo scopo ultimo della vita umana".
Lo ha denunciato Benedetto XVI descrivendo la condizione di coloro "la cui fede e' debole" nell'omelia della messa celebrata questa mattina nello Stadio de l'Amitie' di Cotonou. "Tanti legami con il mondo vecchio, tante paure - ha aggiunto - ci tengono prigionieri e ci impediscono di vivere liberi e lieti.
Lasciamo che Cristo ci liberi da questo mondo vecchio", ma "la nostra fede in Lui, che e' vincitore di tutte le nostre paure, di ogni nostra miseria, ci fa entrare in un mondo nuovo, un mondo in cui la giustizia e la verita' non sono una parodia, un mondo di liberta' interiore e di pace con noi stessi, con gli altri e con Dio". "Con entusiasmo - ha chiesto il Papa ai 50 mila fedeli che gremivano all'inverosimile l'impianto sportivo - siate testimoni ardenti della fede che avete ricevuto. Fate risplendere in ogni luogo il volto amorevole del Salvatore, in particolare davanti ai giovani alla ricerca di ragioni di vita e di speranza in un mondo difficile".
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PAPA: A CONSEGNA ESORTAZIONE INVOCA "AFRICA SIA LUCE DEL MONDO"
Salvatore Izzo
(AGI) - Cotonou, 20 nov.
"Cara Chiesa in Africa, sii sempre piu' il sale della terra, di questa terra che Gesu' Cristo ha benedetto con la sua presenza quando vi ha trovato rifugio! Sii il sale della terra africana, benedetta dal sangue di tanti martiri, uomini, donne e bambini, testimoni della fede cristiana fino al dono supremo della loro vita! Sii luce del mondo, luce dell'Africa che spesso, attraverso le prove, cerca la via della pace e della giustizia per tutti i suoi abitanti".
Con questa invocazione, Benedetto XVI ha concluso la cerimonia di consegna dell'Esortazione Apostolica "Africae Munus" ai vescovi rappresentanti delle 40 Conferenze Episcopali dell'Africa e del Madagascar riuniti oggi a Cotonou per quest'ultima fase del Sinodo Speciale per l'Africa.
"Una delle prime missioni della Chiesa - ha ricordato il Papa nel suo breve discorso - e' l'annuncio di Gesu' Cristo e del suo Vangelo ad gentes, ossia l'evangelizzazione di coloro che, in un modo o nell'altro, sono lontane dalla Chiesa. Mi auguro che questa Esortazione vi guidera' nell'annuncio della Buona Novella di Gesu' in Africa. Questa non e' solamente un messaggio o una parola. E' soprattutto apertura e adesione ad una Persona: Gesu' Cristo, il Verbo incarnato. Lui solo possiede parole di vita eterna Sull'esempio di Cristo, tutti i cristiani sono chiamati a rispecchiare la misericordia del Padre e la luce dello Spirito Santo. L'evangelizzazione presuppone e comporta anche la riconciliazione, e promuove la pace e la giustizia". In portoghese il Papa si e' poi rivolto all'Africa intera. "la tua luce - ha concluso - e' Gesu' Cristo, 'Luce del mondo'. Dio ti benedica, cara Africa!".
"Africae munus" e' un'accorata invocazione di pace e giustizia per l'Africa, continente dimenticato dal resto del mondo e ferito da violenze e abusi di ogni genere. Il Pontefice non dimentica il tema della Misericordia, ma invoca una giustizia che sia anche concreta per i popoli africani, attraverso il perseguimento delle responsabilita' degli scempi commessi ai danni dei piu' deboli. "La pace degli uomini che si ottiene senza la giustizia - afferma - e' illusoria ed effimera. La giustizia degli uomini che non trova la propria sorgente nella riconciliazione attraverso la verita' nella carita' rimane incompiuta e non e' autentica giustizia". E' questa in fondo la tesi di fondo dell'Esortazione Apostolica" firmata ieri nella Cattedrale di Oudah e consegnata oggi ai rappresentanti delle 40 Conferenze Episcopali dell'Africa e del Madagascar, che egli stesso riuni' in Vaticano nel 2009 per un Sinodo Speciale dedicato al Continente e alle sue attese di giustizia e di pace. Nel testo, il Papa ammette che il compito di coniugare pace e giustizia "non e' facile" ma questa ricerca deve "tracciare la via che ogni giustizia umana deve imboccare per giungere alla restaurazione dei legami di fraternita' nella famiglia umana, comunita' di pace". "La giustizia - ricorda Benedetto XVI - non e' disincarnata. Essa si ancora necessariamente nella coerenza umana". Ed anche "una carita' che non rispetta la giustizia e il diritto di tutti e' erronea". "Incoraggio pertanto i cristiani - chiede Ratzinger - a diventare esemplari in materia di giustizia e di carita'". Nelle circa 80 pagine dell'Esortazione, il Papa affronta molti temi concreti e le frasi piu' forti sono forse quelle dedicate alla drammatica condizione delle donne africane che pagano ancora un prezzo altissimo alla cultura tribale, ma anche le novita' in arrivo dall'Occidente non sempre le hanno davvero "promosse". "Se e' innegabile - denuncia Ratzinger - che dei progressi sono stati compiuti per favorire la promozione e l'educazione della donna in certi Paesi africani, ciononostante, nell'insieme, la sua dignita', i suoi diritti cosi' come il suo apporto essenziale alla famiglia ed alla societa' continuano a non essere pienamente riconosciuti, ne' apprezzati".
"La promozione delle ragazze e delle donne - sottolinea inoltre Benedetto XVI - e' spesso meno favorita di quella dei ragazzi e degli uomini. Troppo numerose sono ancora le pratiche che umiliano le donne e le avviliscono, in nome della tradizione ancestrale". Unito ai vescovi dell'Africa, afferma allora il Pontefice, esorto "a combattere ogni atto di violenza contro le donne, a denunciarlo e a condannarlo". E in questo contesto, aggiunge il documento, converrebbe che i comportamenti all'interno stesso della Chiesa siano un modello per l'insieme della societa'".
Nel nuovo documento - elaborato sulla base delle 'propositiones' approvate dal Sinodo per l'Africa del 2009 - Ratzinger esorta il mondo intero a mobilitarsi per dire basta "ai trattamenti intollerabili inflitti in Africa a tanti bambini: quelli uccisi prima della nascita, i piccoli non desiderati, gli orfani, gli albini, i fanciulli di strada, quelli abbandonati, i bambini-soldato, i bambini prigionieri, i piccoli forzati a lavorare, quelli maltrattati a causa di un handicap fisico o mentale, quelli considerati come stregoni, i fanciulli detti serpenti, i ragazzi venduti come schiavi sessuali, quelli traumatizzati, senza alcuna prospettiva di un avvenire".
"I bambini - scrive il Papa che ieri pomeriggio, in un tenerissimo incontro con 800 di loro nella parrocchia di Santa Rita alla periferia di Cotonou lo ha testimoniato di persona - sono un dono di Dio all'umanita', e pertanto devono essere oggetto di particolare cura da parte delle loro famiglie, della Chiesa, della societa' e dei governi, poiche' sono fonte di speranza e di rinnovamento nella vita. Dio e' ad essi particolarmente vicino, e la loro vita e' preziosa ai suoi occhi, anche quando le circostanze sembrano contrarie o impossibili". Nel testo, Benedetto XVI esalta poi "la visione africana del mondo", nella quale "la vita viene percepita come una realta' che ingloba ed include gli antenati, i vivi e i bambini che devono nascere, tutta la creazione ed ogni essere: quelli che parlano e quelli che sono muti, quelli che pensano e quelli che non hanno alcun pensiero". Sul tema della difesa della vita prende spunto dalla denuncia del recente Sinodo Africano riguardo a "una mancanza di chiarezza etica" emersa "nel corso degli incontri internazionali, addirittura un linguaggio confuso che veicola valori contrari alla morale cattolica".
"L'aborto che consiste nella soppressione di un innocente non nato, e' contrario - conferma il documento consegnato oggi - alla volonta' di Dio, poiche' il valore e la dignita' della vita umana debbono esser protetti dal concepimento sino alla morte naturale. La Chiesa in Africa deve impegnarsi ad aiutare ed accompagnare le donne e le coppie tentate dall'aborto, e ad esser vicina a quanti ne hanno fatto la triste esperienza, per educarli al rispetto della vita". Il Papa apprezza nell'Esortazione "il coraggio dei governi che hanno legiferato contro la cultura della morte, della quale l'aborto e' espressione drammatica, in favore della cultura della vita" e identifica tre grandi nemici dell'Africa di oggi: l'aborto e l'aids che falcidiano le vite e l'analfabetismo che impedisce di fatto di promuoverle e difenderle. Gli appelli alle cure e al rispetto per i malati, all'accoglienza ai profughi e immigrati e per condizioni piu' umane per i carcerati sono quindi seguiti da una esaltazione accorata dell'educazione: l'analfabetismo resta debolezza strutturale dell'Africa ed e' all'origine di tanti suoi mali.
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PAPA: SI CONGEDA DA BENIN, AFRICANI POSSONO INDICARE STRADA
Salvatore Izzo
(AGI) - Cotonou, 20 nov.
Benedetto XVI si e' congedato dal Benin con un "augurio di fiducia e speranza".
"Possano gli Africani - ha auspicato - vivere riconciliati nella pace e nella giustizia". "Ho desiderato visitare di nuovo il Continente africano per il quale ho una stima ed un affetto particolari, perche' - ha spiegato il Pontefice al termine della visita durata tre giorni - ho l'intima convinzione che e' una terra di speranza. Ne ho parlato del resto gia' parecchie volte. Autentici valori, capaci di ammaestrare il mondo, si trovano qui e non chiedono che di sbocciare con l'aiuto di Dio e la determinazione degli Africani". Ma nel discorso al presidente Boni Yayi, il Papa oggi e' andato anche oltre. "Perche' un paese africano non potrebbe indicare al resto del mondo la strada da prendere per vivere una fraternita' autentica nella giustizia fondandosi sulla grandezza della famiglia e del lavoro?", si e' chiesto parlando sulla pista dell'aeroporto internazionale "Cardinal Bernardin Gantin" di Cotonou, prima di imbarcarsi sul'aereo che lo portera' a Roma. E non e' mancata una sottolineatura del grande contributo di questo "eminente figlio del Benin la cui grandezza e' stata riconosciuta al punto che questo Aeroporto porta il suo nome, ha partecipato con me a numerosi Sinodi, e ha saputo apportarvi un contributo essenziale e apprezzato". Il suo ricordo possa accompagnare, ha auspicato il Papa, "l'attuazione dell'Esortazione Apostolica post-sinodale 'Africae munus' che puo' contribuirvi validamente, perche' essa apre prospettive pastorali e suscitera' interessanti iniziative. Un documento, ha aggiunto, "che affido a tutti i fedeli africani che sapranno studiarla con attenzione e tradurla in azioni concrete nella loro vita quotidiana".
"Il mio viaggio apostolico in terra africana - ha rilevato infine con qualche nostalgia - volge al termine. Sono riconoscente a Dio per questi giorni trascorsi con voi nella gioia e nella cordialita'. Ringrazio quanti hanno contribuito con generosita' alla riuscita di queste giornate. Non dimentico l'intera popolazione del Benin che mi ha ricevuto con calore ed entusiasmo. La mia gratitudine va anche ai membri della Chiesa Cattolica, ai diversi presidenti delle Conferenze Episcopali nazionali e regionali che hanno viaggiato per giungere fino a qui, e naturalmente, in modo del tutto particolare, ai vescovi del Benin".
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PAPA: IN AFRICA VIVERE INSIEME DA FRATELLI NON E' UN'UTOPIA
Salvatore Izzo
(AGI) - Cotonou, 20 nov.
"Vivere insieme da fratelli, nonostante le legittime differenze, non e' un'utopia".
Lo ha detto il Pontefice rispondendo al saluto del presidente del Benin, Boni Yayi, al momento di imbarcarsi per Roma. Visitando il Paese, ha aggiunto, ho potuto constatare "la possibilita' di una coesistenza armoniosa in seno alla Nazione, e tra la Chiesa e lo Stato". "La buona volonta' e il rispetto reciproco - ha commentato Ratzinger - aiutano non solamente il dialogo, ma sono essenziali per costruire l'unita' tra le persone, le etnie e i popoli. La parola "Fraternita'" e' del resto la prima delle tre parole del vostro motto nazionale.
"Signor Presidente - ha poi concluso rivolto a Yayi - le rinnovo i miei sinceri ringraziamenti che estendo a tutti i Suoi concittadini, ai vescovi del Benin e a tutti i fedeli del Paese. Desidero anche incoraggiare l'intero Continente a essere sempre di piu' sale della terra e luce del mondo. Per l'intercessione di Nostra Signora d'Africa, Dio vi benedica tutti".
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PAPA: AFRICA CHE OSPITO' SACRA FAMIGLIA ORA SALVI LE SUE FAMIGLIE
Salvatore Izzo
(AGI) - Cotonou, 20 nov.
"Cari fratelli e sorelle dell'Africa, terra ospitale per la Santa Famiglia, continuate a coltivare i valori familiari cristiani". Lo ha chiesto il Papa ai Cattolici del Benin prima di lasciare il Paese africano dopo la sua straordinaria visita apostolica. "Mentre tante famiglie sono divise, esiliate, funestate da conflitti senza fine, siate - ha insisitito Benedetto XVI rivolto ai fedeli - gli artefici della riconciliazione e della speranza. Con Maria, la Vergine del Magnificat, possiate sempre rimanere nella gioia. Questa gioia sia al cuore delle vostre famiglie e dei vostri Paesi". "Affidiamo alla nostra amata Madre - ha poi concluso - le intenzioni che portiamo nel cuore e preghiamola per l'Africa e per il mondo intero".
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PAPA: PARTENDO DAL BENIN AFFIDA L'AFRICA ALLA VERGINE MARIA
Salvatore Izzo
(AGI) - Cotonou, 20 nov.
"Dopo aver consegnato l'Esortazione apostolica 'Africae Munus', desidero affidare alla Vergine Maria, Nostra Signora d'Africa, la nuova tappa che si apre per la Chiesa in questo Continente, affinche' ella accompagni il futuro di questa evangelizzazione dell'intera Africa e particolarmente quella di questa terra del Benin".
Lo ha detto il Papa a conclusione della visita di tre giorni compiuta in Benin. "Maria - ha ricordato - ha accolto gioiosamente l'invito del Signore a diventare la Madre di Gesu'. Ci porti a rispondere alla missione che Dio ci affida oggi!".
"Maria - ha ricordato Benedetto XVI - e' la donna della nostra terra che ha ricevuto il privilegio di dare alla luce il Salvatore del mondo. Chi meglio di Lei conosce il valore e la bellezza della vita umana? Che mai venga meno il nostro stupore davanti al dono della vita! Chi meglio di Lei conosce i nostri bisogni di uomini e donne ancora in pellegrinaggio sulla terra?". "Ai piedi della Croce, unita al suo Figlio crocifisso, Ella e' la Madre della speranza. Questa speranza ci permette di assumere il quotidiano con la forza che da' la verita' manifestata da Gesu'".
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PAPA: AEREO DECOLLATO DA COTONOU CON 10 MINUTI DI RITARDO
Salvatore Izzo
(AGI) - Cotonou, 20 nov.
Il volo speciale dell'Alitalia che riporta Benedetto XVI a Roma e' decollato alle 16,40 dall'aeroporto internazionale "Cardinal Bernardin Gantin" di Cotonou, cioe' con dieci minuti di ritardo sull'orario previsto. L'atterraggio e' previsto per le 22 di questa sera all'aeroporto militare di Ciampino.
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