PAPA: L'AFRICA E' UN GRANDE MESSAGGIO PER IL MONDO EGOISTA
Salvatore Izzo
(AGI) - Cotonou, 18 nov.
"Cio' che conta per il progresso civile e' superare la barriera dell'egoismo". E pur con le sue contraddizioni, l'Africa puo' rappresentare davvero "una risserva di umanita'" per un Occidente "in deficit di speranza".
Lo ha affermato Benedetto XVI nella conversazione con i giornalisti sul'aereo che lo portava a Cotonou, capitale econeomica del Benin. "Certamente - ha spiegato rispondendo a una domanda sui risultati ottenuti da molte operazioni di peacekeeping e dalle conferenze di riconciliazione e verita' nazionali che si sono tenute in diversi Paesi - il Continente patisce grandi difficolta' tuttavia questa freschezza della vita che c'e' in Africa, la gioventu' cosi' piena di entusiasmo e di speranza, ma anche di umorismo e di allegria, ci mostra che c'e' qui una riserva di umanita'".
Infatti, ha detto ancora il Pontefice che affronta con entusiasmo questa nuova trasferta non facile per un uomo di 84 anni, "c'e' ancora la freschezza del senso religioso e della speranza, c'e' ancora una percezione della realta' metafisica, della realta' nella sua totalita' con Dio. Non la riduzione al positivismo, che restringe la nostra vita, la fa un po' arida e spegne anche la speranza".
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PAPA: CHIESA IN AFRICA NON COMMETTA L'ERRORE DI BUROCRATIZZARSI
Salvatore Izzo
(AGI) - Cotonou, 18 nov.
In un futuro non lontano, prevede Benedetto XVI, l'Africa potra' essere protagonista della Nuova Evangelizzazione. In questo contesto, pero', e' importante che "il cristianesimo non appaia come un sistema difficile, europeo, che un altro non possa comprendere e realizzare, ma come un messaggio universale che affermi che c'e' Dio, che Dio ci conosce e ci ama e che la religione vissuta fa nascere la collaborazione e la fraternita'".
"Inoltre - ha scandito parlando con i giornalisti durante il volo per Cotonou -, e' importante che l'istituzione non sia troppo pesante: e' sempre molto importante che sia prevalente l'iniziativa della comunita' e della persona".
Una considerazione piu' critica, il Papa teologo ha voluto riservarla pero' a certi eccessi delle liturgie africane: "Va bene - ha spiegato - anche una liturgia partecipativa ma non sentimentale: non deve essere basata solo sull'espressione dei sentimenti, ma caratterizzata dalla presenza del mistero nella quale noi entriamo, dalla quale ci lasciamo formare". Importante, ha affermato subito dopo il Pontefice, e' pure "non perdere l'universalita'" nell'inculturazione. Anzi, ha detto, "preferirei parlare di interculturalita', non tanto di inculturazione, cioe' di un incontro delle culture" e "cosi' crescere anche nella fraternita' universale", aiutati da quel grande valore che e' la cattolicita'.
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PAPA: IL BENIN E' UN ESEMPIO PER LE ALTRE DEMOCRAZIE AFRICANE
Salvatore Izzo
(AGI) - Cotonou, 18 nov.
"Il Benin e' un Paese in pace", nel quale "funzionano" le istituzioni democratiche e si respira uno "spirito di liberta' e responsabilita'", di giustizia e di senso del "lavoro per il bene comune".
Lo ha ricordato Benedetto XVI spiegando ai giornalisti, durante il volo verso Cotonou, la scelta di questo Paese per il suo secondo viaggio in Africa. Il Papa ha anche osservato che, pur in presenza di una "grande diversita' di religioni, queste diverse religioni convivono nel rispetto reciproco e nella responsabilita' comune per la pace, per la riconciliazione interna ed esterna.
Mi sembra - ha spiegato - che questa convivenza tra le religioni e il dialogo interreligioso come fattore di pace e di liberta' siano un aspetto importante". In proposito, Papa Ratzinger ha anche espresso una velata critica a chi nella Chiesa Cattolica vorrebbe forme di proselitismo sul modello delle sette religiose: "Non dobbiamo imitare queste comunita', ma chiederci cosa possiamo fare noi per dare nuova vitalita' alla fede cattolica". A partire, ha indicato, dall'annuncio di un "messaggio semplice, profondo, comprensibile".
"Il Benin - ha poi aggiunto Papa Ratzinger nel discorso pronunciato all'aeroporto di Cotonou - e' una terra di antiche e nobili tradizioni.
La sua storia e' prestigiosa". "Desideravo ritornare in Africa - ha confidato - e trovandomi tra di voi, avro' l'occasione di fare numerosissimi incontri. Me ne rallegro. Essi saranno tutti diversi e culmineranno nell'Eucaristia che celebrero' prima della mia partenza".
Con questa visita - ha infine concluso Benedetto XVI - si realizza anche il mio desiderio di consegnare in terra africana l'Esortazione apostolica post-sinodale Africae munus. Le sue riflessioni guideranno l'azione pastorale di numerose comunita' cristiane nei prossimi anni. Questo documento potra' germinarvi, crescervi e fruttificarvi 'il cento, il sessanta, il trenta per uno come promette il Vangelo".
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