PAPA: TRA I GIOVANI AVANZA UN DISPERATO NICHILISMO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 6 nov.
Nel mondo di oggi avanza una forma di "nichilismo spesso inconsapevole che contagia purtroppo tanti giovani".
Lo ha denunciato il Papa nel breve discorso che ha preceduto l'Angelus. Il problema nasce da una cultura che spinge alla disperazione negando la vita dopo la morte e con essa il giudizio divino sulle nostre azioni.
Un tema sul quale, ha spiegato Benedetto XVI, "e' netta la differenza tra chi crede e chi non crede, o, si potrebbe ugualmente dire, tra chi spera e chi non spera".
"La fede nella morte e risurrezione di Gesu' Cristo - ha spiegato il Pontefice - segna, anche in questo campo, uno spartiacque decisivo".
In proposito, il Papa teologo ha citato un'antica iscrizione che diceva: "Nel nulla dal nulla quanto presto ricadiamo". "Se togliamo Dio, se togliamo Cristo - ha concluso il Pontefice - il mondo ripiomba nel vuoto e nel buio".
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PAPA: SAREMO GIUDICATI SULL'AMORE CONCRETAMENTE VISSUTO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 6 nov.
"Vera sapienza e' approfittare della vita mortale per compiere opere di misericordia, perche', dopo la morte, cio' non sara' piu' possibile".
Lo ha detto Papa Ratzinger nel breve discorso che ha preceduto l'Angelus di oggi.
"Quando saremo risvegliati per l'ultimo giudizio, questo avverra' sulla base dell'amore praticato nella vita terrena", ha ricordato Benedetto XVI commentando "un'immagine felice" contenuta nella pagina del Vangelo di Matteo letta oggi nelle liturgie, quella delle dieci vergini che dovevano fare da damigelle ad un matrimonio ma cinque di loro vengono escluse perche' rimaste senza l'olio che doveva tenere accese le loro lampade.
"Le stolte - ha spiegato il Pontefice citando Sant'Agostino - non hanno portato l'olio che nel racconto e' simbolo dell'amore, che non si puo' comprare, ma si riceve come dono, si conserva nell'intimo e si pratica nelle opere". Per il Pontefice, "questo amore e' dono di Cristo, effuso in noi dallo Spirito Santo.
Chi crede in Dio-Amore porta in se' una speranza invincibile, come una lampada con cui attraversare la notte oltre la morte, e giungere alla grande festa della vita".
"Vegliate, perche' non sapete ne' giorno ne' l'ora", ha detto ancora il Pontefice rivolgendosi poi ai pellegrini polacchi che erano in piazza San Pietro tra i 40 mila fedeli presenti.
"Seguendo l'esempio dei Santi vegliamo - ha raccomandato Benedetto XVI al momento dei saluti nelle lingue - affinche' non si spengano le lampade della nostra fede e dell'amore. Allora potremo attendere il giorno ignoto e l'ora della venuta del Signore senza timore, ma con la speranza e con la pace".
"A Maria, Sede della Sapienzia, chiediamo - ha concluso il Papa esortando alla preghiera - di insegnarci la vera sapienza, quella che si e' fatta carne in Gesu'. Impariamo da lei a vivere e morire nella speranza che non delude".
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2 commenti:
Benedetto XVI ha ragione.
Però vedo il fenomeno in discesa.
Certo, il mio punto di vista è molto piccolo, appena un corso di un liceo scientifico.
Ma il nichilismo mi pare che sta diminuendo.
Erano molto più negativi e "strappati al vivere" le ragazze ed i ragazzi di sette-dieci anni fa, ed andando all'indietro fino agli anni '80.
Forse proprio quelli con i giovani più nichilisti e distruttivi, senza speranza, che mi sia capitato di avere.
Sarò diventato vecchio io, oppure è Gesù che mi ha addolcito lo sguardo. Ma le ragazze ed i ragazzi oggi hanno voglia di "amare", cioè di donarsi e di donare gratuitamente.
Non tutti non sempre, certo. Ma l'atmosfera è questa ed è molto più bello.
Perché sta tornando la speranza ... e quindi Gesù vince più facilmente.
ciao
r
OT.
Cara, ti consegno questo perchè tu lo metta nella credenza.Così, per conservarlo.
A proposito dei miei viaggi sul tentativo di svilire il ruolo della Santa Sede.Questa roba qua a qualcuno non piacerà affatto.
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201111/111106gentiloni.pdf
fate conto che io scherzi.
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