lunedì 7 novembre 2011

Il senso di una presenza. Benedetto XVI all'ambasciatore di Germania presso la Santa Sede (Bonini)

Il senso di una presenza

Benedetto XVI all'ambasciatore di Germania presso la Santa Sede

Francesco Bonini

A Berlino aveva parlato del grande tema del fondamento della democrazia.
Ricevendo il nuovo ambasciatore della Germania presso la Santa Sede, Benedetto XVI torna sui grandi temi di quel viaggio e ne sottolinea il punto essenziale: ovunque mi sono reso conto che la gente è alla ricerca della verità. Di questa, noi cristiani dobbiamo dare testimonianza, per darle forma concreta nella vita personale, familiare e comunitaria.
Così riassume il senso della presenza della Chiesa nella società e, in particolare, nelle società complesse dell'Occidente, in questo delicato frangente storico, senza alcun confessionalismo.
La Chiesa poi ha la consapevolezza di conoscere attraverso la sua fede la verità sull'uomo e di essere, conseguentemente, tenuta ad impegnarsi per quei valori che sono validi per l'uomo in quanto tale, a prescindere dalle singole culture.
Il Papa tiene a ribadire l'assenza di ogni pretesa: constata che la fede apre lo sguardo alle verità della ragione, che sono accessibili all'uomo in quanto uomo indipendentemente da questa stessa fede.
Questo dato, solennemente affermato alla metà del secolo XX, nelle solenni dichiarazioni e carte costituzionali del dopoguerra, è in discussione. Oggi, ripete il Papa, alcuni valori fondamentali dell'esistenza umana sono nuovamente messi in discussione, valori che difendono la dignità dell'uomo come tale.
E qui la Chiesa riconosce il dovere, al di là dell'ambito della sua fede, di difendere nell'insieme della nostra società, quella verità e quei valori nei quali la dignità dell'uomo è messa a rischio.
Questo è un punto cruciale di civiltà. No dunque alla manipolazione dell'uomo.
Al contrario solo una società che rispetti e difenda incondizionatamente la dignità di ogni persona, dal concepimento fino alla morte naturale, può dirsi una società umana.
Su questo non si può transigere; così se la Santa Sede s'inserisce nella legiferazione, su questioni fondamentali che riguardano la dignità dell'uomo, come oggi si pongono in molti ambiti dell'esistenza prenatale dell'uomo, essa non lo fa per imporre indirettamente la sua fede ad altri, bensì per difendere valori che sono fondamentalmente evidenti per tutti in quanto verità sull'essere persona, anche se interessi di diverso genere sembrano oscurare in molti modi questa evidenza.
Di qui tutti gli altri temi dell'ecologia umana, tra cui fondamentale la dignità della donna.
Perché quelli che in altri interventi Benedetto XVI chiama i valori non negoziabili”, che sono valori di ragione, portano con sé tutti gli altri principi sociali di bene comune e, dunque, di buon governo. Non ci può essere contrapposizione tra gli uni e gli altri. E la Chiesa, testimoniando la verità, incontra tutti coloro che ragionevolmente la cercano e tentano di metterla in pratica, in modo coerente.
Il senso di smarrimento dell'Occidente sta in una rincorsa senza fine che corrode qualsiasi riferimento: un relativismo, tuttavia, che non è per nulla irreversibile né scontato.

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