mercoledì 16 novembre 2011

In memoria di padre Vanzan, teologo e scrittore della "Civiltà Cattolica". Un gesuita entusiasta e generoso (Scaraffia)

In memoria di padre Vanzan, teologo e scrittore della "Civiltà Cattolica"

Un gesuita entusiasta e generoso

di LUCETTA SCARAFFIA

Ho voluto molto bene a padre Vanzan, che è stato per molti anni il mio confessore, il mio direttore spirituale. L'ho conosciuto ormai tanto tempo fa, quando aveva preso a occuparsi - unico fra le file dei teologi e degli intellettuali della Chiesa - di questione femminile. Padre Vanzan si è avvicinato ai temi del femminismo con curiosità aperta, senza pregiudizi, e ha saputo distinguere al suo interno i semi positivi, e denunciarne le possibili derive negative ancora prima che si verificassero. Si è avvicinato a questo tema con libertà, senza preconcetti, con la sua abituale generosità.
Generosità che si esprimeva anche nell'aiutare tutti coloro che si rivolgevano a lui per avere una guida intellettuale, oltre che spirituale, in particolare se giovani e sconosciuti.
Dietro il suo modo di porsi equilibrato e sempre cordiale con tutti - molto "gesuitico" nell'accezione positiva del termine - si sentivano, ancora vivissimi, vibrare il coraggio e l'entusiasmo che l'avevano portato, a diciotto anni, a entrare nella Compagnia.
Per questo riusciva a trascinare tutti coloro di cui aveva bisogno nelle sue battaglie per ottenere i riconoscimento di nuovi santi, spesso personaggi curiosi e interessanti, mai banali, come Nennolina o il questore Palatucci. Nessuno poteva rifiutargli un'introduzione, una recensione, se lui la chiedeva: mai per sé, ma per i suoi "santi".
Ma, soprattutto, di padre Vanzan ho conosciuto lo straordinario valore di guida spirituale: sempre aperto e ottimista, sempre disposto a vedere il bene anche dove noi non lo vediamo.
Uscivo dai nostri colloqui non solo piena di gioia e di speranza, ma anche "illuminata": ogni volta riusciva a stupirmi, facendomi scoprire il disegno di Dio dove non l'avevo scorto, mi insegnava a vedere le cose da un punto di vista che non conoscevo ancora. Una delle cose più importanti che mi ha insegnato è stata quella di giudicare ogni evento, ogni azione, dai frutti che portava, al di fuori di ogni schema precostituito. Anche se negli ultimi tempi le sue precarie condizioni di salute avevano molto limitato la sua attività - ma pure se stava male, appena entrava nel ruolo di direttore spirituale ritrovava vigore e lucidità - saremo in molti a sentire la sua mancanza.

(©L'Osservatore Romano 16 novembre 2011)

1 commento:

A.R. ha detto...

Caro padre Vanzan, è stato uno dei miei docenti all'Università Gregoriana, lo ricordo come uno dei professori più comunicativi, preparati e insieme coinvolto spiritualmente e vitalmente in quello che insegnava. Il Signore gli dia il premio per le sue fatiche.