Al termine dell’udienza generale dedicata al salmo 119 il Papa riceve la cittadinanza onoraria di Natz-Schabs
L’alfabeto della legge di Dio
Appello alla solidarietà verso le popolazioni colpite da calamità naturali
Costruito secondo la struttura dell’alfabeto ebraico, il salmo 119 rappresenta «un imponente e solenne canto sulla Torah del Signore, cioè sulla sua Legge».
Lo ha sottolineato il Papa all’udienza generale di mercoledì 9 novembre, in piazza San Pietro. «La Torah — ha spiegato — è rivelazione, è Parola di Dio che interpella l’uomo e ne provoca la risposta di obbedienza fiduciosa e di amore generoso».
Di questo amore per la Parola è pervaso l’intero salmo, che secondo Benedetto XVI contiene «tutto il vocabolario del rapporto fiducioso del credente con Dio; vi troviamo la lode, il ringraziamento, la fiducia, ma anche la supplica e il lamento, sempre però pervasi dalla certezza della grazia divina e della potenza della Parola di Dio».
La Legge divina — ha ricordato il Pontefice — «chiede l’ascolto del cuore, un ascolto fatto di obbedienza non servile, ma filiale, fiduciosa, consapevole». Questo atteggiamento — ha aggiunto — conduce a un «incontro personale con il Signore della vita, un incontro che deve tradursi in scelte concrete e diventare cammino e sequela». Dal Papa anche un invito a riscoprire la «bellezza» e la «forza» del celibato sacerdotale proprio alla luce dei versetti del salmo, che indicano nel Signore l’«unico bene» e l’«unica fonte di vera vita».
Al termine dell’udienza, prima di salutare i fedeli di lingua italiana, Benedetto XVI ha rivolto un pensiero alle vittime delle catastrofi naturali che in questi giorni hanno colpito diversi Paesi del mondo, auspicando che «le istituzioni e gli uomini di buona volontà collaborino, con spirito generoso, a soccorrere le migliaia di persone provate da tali calamità». Quindi, nell’auletta dell’Aula Paolo VI, si è svolta la cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria del comune di Natz-Schabs/Naz-Sciaves, in provincia di Bolzano, dove sono nate Elisabeth Maria Tauber e Maria Tauber-Peintner, rispettivamente bisnonna e nonna materne di Joseph Ratzinger. Rivolgendosi alla delegazione, il Pontefice ha confidato alcuni ricordi di famiglia legati alla vita delle due donne. Citando una frase in dialetto bavarese, ha anche raccontato del grande amore trasmessogli dalla madre verso quella regione, una terra resa bella — ha detto — non solo dalla creazione, ma anche dalle opere che gli uomini hanno saputo realizzare in risposta ai doni del Creatore.
(©L'Osservatore Romano 10 novembre 2011)
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