Su segnalazione di Eufemia leggiamo questa agenzia (e l'articolo segnalato come link) che danno l'idea del pessimo clima che si respira a Trieste.
R.
RELIGIONE: VESCOVO TRIESTE,ODIO IDEOLOGICO NEI MIEI CONFRONTI
MONS. CREPALDI RISPONDE ALLE ACCUSE SULLA STAMPA LOCALE
(ANSA) - TRIESTE, 3 NOV
'C'è un po' di odio ideologico nei miei confronti che devo dire inizia a intimorirmi'.
Lo ha detto il vescovo di Trieste, monsignor Giampaolo Crepaldi, a margine della Messa per il patrono San Giusto.
Il riferimento del presule e' a un articolo, comparso oggi sul quotidiano ''Il Piccolo'', in cui mons. Crepaldi viene criticato per aver deciso di togliere l'effigie di San Giusto dalla carta intestata della Diocesi, e per aver applicato una sorta di ''spoil-system'' negli ambienti ecclesiastici e dell'associazionismo cattolico dal suo arrivo in citta'.
''Prima o poi - ha aggiunto Crepaldi - queste cose producono qualcosa di marcio, e io lo so. Perche' da giovane prete sono stato costretto a provare momenti di angoscia di fronte a questi
furori ideologici. Devo dire che non me l'aspettavo, specie in una citta' come Trieste che si e' sempre dimostrata tollerante, di poter trovare dimostrazioni di un'intolleranza cosi' violenta. In una citta' saggia come questa si puo' e si deve discutere ma non negare l'altro - ha concluso - e aggredirlo costantemente''.
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4 commenti:
i domando perchè deve rimuovere S. Giusto dallo stemma della diocesi. un vescovo, va e viene , S. giusto è dei triestini e rappresenta l'identità di una città. le solite sortite post conciliari, in cui ciò che è di ieri deve essere necessariamente cestinato
non sono in grado di giudicare queste "cose" ma se Caffarra togliesse San Petronio(la Basilica)come "logo" della diocese sarebbe cacciato da Bologna non criticato,a Bologna con Biffi la statua di San Petronio,che gli zelanti liberali avevano rimosso da sotto le due torri più di un secolo fà,è ritornata al suo posto.
che fastidio dava l'immagine di San Giusto nell'araldica?
forse questo vescovo piccato per una reazione che non si aspettava dovrebbe occuparsi di più della rimozione della fede dai nostri cuori,delle sue cause profonde,e "piccarsi" per gli errori che gli uomini di chiesa hanno fatto in un recente passato che sono una parte delle cause della nostra(e loro)secolarizzazione.......un saluto da Bologna.
Andate nel sito della diocesi di Trieste. 62 settimana liturgica nazionale( dove vengono messi su i gran casotti) gli intervenuti: Mogavero( critico verso il papa e il MP, il priore di Bose, un antipapista, ex maestro delle celebrazioni liturgiche del papa mons Piero Marini, tutti in un fraterno abbraccio con il vescovo di trieste per dire no ad una sola voce alla riforma di Benedetto XVI in materia di liturgia.
Ma quella è solo una scusa. Rumiz e tutti i benpensanti, che da anni comandano a Trieste, hanno cercato il primo pretesto plausibile per attaccare il vescovo "straniero", che ha cercato di non essere arrendevole come i suoi immediati predecessori. Ormai a Trieste solo gli sloveni hanno le idee chiare e fra poco saranno la maggioranza, tanto che avranno il loro bel porto. Rumiz non attacca mai il vescovo di Parenzo-Pola, noto affarista antitaliano (vedi caso Daila), che ben si guarda di avere un sito diocesano bilingue, come quello di Trieste. Eufemia
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