Presentata la Conferenza internazionale sulle cellule staminali adulte. Il cardinale Ravasi: guardare oltre la medicina
Tre giorni per dibattere su "Le cellule staminali adulte: la scienza e il futuro dell’uomo e della cultura". Questo il tema della Conferenza internazionale, ospitata da domani nell’Aula Nuova del Sinodo, sotto gli auspici del Pontificio Consiglio della Cultura e della Fondazione “Stem for Life”, Società farmaceutica statunitense partner dell’iniziativa. A presentare l’incontro, stamani nella Sala stampa vaticana, è stato il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del dicastero promotore, insieme al responsabile del Dipartimento scientifico, il rev. Tomasz Trafny, e alla dott.ssa Robin L. Smith, amministratore delegato della NeoStem. Il servizio di Roberta Gisotti:
Grande attesa per un “evento culturale e scientifico”, ha sottolineato padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa, con un approccio interdisciplinare che vede coinvolti anche il Pontificio Consiglio per gli Operatori Pastorali e l’Accademia della Vita, ha spiegato il cardinale Gianfranco Ravasi:
“Quando si tratta di fenomeni – chiamiamoli così per convenzione – medici, la questione non è mai soltanto medica. Non è mai soltanto una questione meramente biologica, meramente tecnica: è una questione – come si suol dire – simbolica, che abbraccia cioè un complesso di realtà che vanno al di là della pura e semplice fisiologia”.
In modo particolare – ha aggiunto il porporato – quando si tratta di un tema cosi complesso e delicato perennemente in contatto con la bioetica:
“Quindi, dobbiamo affermare che la necessità di una visione culturale più globale è quasi nell’ordine delle cose. La grande scienza ora si muove tenendo conto di più voci, non fermandosi soltanto alla tecnica”.
Tre gli obiettivi della Conferenza, illustrati dal rev. Tomasz Trafny, la necessità di fare il punto riguardo alla ricerca medica sulle cellule staminali adulte; di stimolare la riflessione delle scienze umane in campo filosofico, teologico, sociologico, formativo, culturale e di raccogliere una grande sfida:
“E’ un tentativo di tradurre una scienza, una conoscenza così sofistica, così particolare e renderla accessibile a un pubblico che supera la ristretta cerchia degli esperti. Quindi, si tratta di un impegno difficile, che ha lo scopo di aprire un canale di comunicazione tra le comunità scientifiche di vario tipo e il grande pubblico”.
Più di 30 saranno i relatori, non solo medici e scienziati, ma esponenti della cultura, leader politici, diplomatici, membri di organizzazioni internazionali, imprenditori e pazienti che hanno beneficiato delle terapie basate sulle cellule staminali adulte:
“We will be many voices joined together…”
“Saremo molte voci unite insieme” – è stato l’incoraggiamento della dott.ssa Robin Smith – perché “la nostra causa è urgente”. Ci sono oggi nel mondo oltre 12 milioni e 700 mila malati di cancro, 346 milioni di diabetici e 583 milioni di pazienti affetti da immunodeficienze. E “dietro ognuna di queste statistiche – ha sottolineato la signora Smith – vi sono persone reali e molte speranze”:
“In the not too distant future we will be able to use adult stem cells…”
In un futuro non troppo lontano – ha concluso – saremo in grado di utilizzare le cellule staminali adulte per ricostruire tessuti e riparare organi danneggiati come il cuore. Le tecnologie sono già in fase avanzata e questi miracoli già ottenuti con l’impiego di cellule staminali adulte – di cui faranno fede diversi malati durante la Conferenza in Vaticano – non pongono i dilemmi etici delle cellule staminali embrionali.
Da qui, l’importanza di investire su queste ricerche e divulgare queste conoscenze a una platea più estesa possibile. A suggellare la Conferenza sarà, sabato mattina prossimo, l’udienza del Papa a tutti i partecipanti.
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