lunedì 7 novembre 2011

Sotto Benedetto XVI, la virata nel combattere i casi di pedofilia è stata evidente. Gagliarducci commenta l'intervento di Mons. Scicluna

Il «pm» vaticano: «Pedofilia, tanti errori: prevenzione e rispetto per l'innocenza fondamentali»

ANDREA GAGLIARDUCCI

Rispetto per l'innocenza, mettere in guardia, prevenire. Ma anche migliorare le competenze, denunciare alle attività civili, prendersi cura delle vittime. Charles Scicluna, promotore di Giustizia (e dunque «pm») di Città del Vaticano, snocciola i comandamenti per combattere la pedofilia.
Lo fa al Forum Internazionale «The World's Children and the Abuse of Their Rights».
Sotto Benedetto XVI, la virata nel combattere i casi di pedofilia è stata evidente. Nonostante i casi spuntati in maniera continuativa nel 2010 e da tutto il mondo, il Papa ha tenuto la barra. Ha messo la Chiesa in penitenza, ha predicato la cura delle vittime (e le ha incontrate personalmente in Usa, Australia, Malta, Germania) e, allo stesso tempo, ha chiesto ai vescovi di dotarsi di nuove linee guida.
Alla base di queste linee guida, ci sono appunto i comandamenti di cui ha parlato il promotore di Giustizia Vaticano.
«Siamo in una fase di apprendimento. Abbiamo tutti - ha detto Scicluna - molto da imparare dalla psicologia, dalla sociologia e dalle scienze forensi. Tutto questo non esonera dal dovere di intraprendere un'onesta analisi per capire che cosa non ha funzionato nei tragici casi in cui non si è gestita la situazione e in cui la risposta agli abusi sui minori è stata inadeguata a causa di malintese preoccupazioni per il buon nome delle istituzioni che rappresentiamo».

© Copyright La Sicilia, 4 novembre 2011

3 commenti:

Anonimo ha detto...

vino nuovo colpisce ancora:

http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=622

Anonimo ha detto...

Eheheheh, stavolta Valli non si è esposto, anonimo. C'è da supporre che altri, oltre ai giornalisti, si siano sentiti messi in secondo piano da Assisi 2011 e delusi dal suo svolgimento. In una cosa Beretta ha ragione i tempi sono decisamente cambiati. Il cosiddetto "dialogo", "spirito" di Assisi si è rivelato un'illusione mediatica perché basato sull'apparenza e non sulla verità vista l'odierna situazione.
I cosiddetti "gesti" che tanto piacciono a media, politici e a certi cattolici rimangono tali se non vengono trasformati in situazioni concrete.
Alessia

Fabiola ha detto...

Non ho capito bene la parabola ecclesial-politica di Beretta.
Sembra un convertito all'ecclesiale progressista assai in ritardo.
Tutto questo sproloquiare di immagini, simboli ed arcobaleni, e la sostanza?
In 25 anni quali sono stati i frutti di Assisi 1, a parte belle istantanee e i suoi ricordi di giovane cronista?
Può darsi che a me siano sfuggiti ma lui non ce li racconta certo.
Non gli è piaciuta la lettera di Benedetto all'amico pastore protestante?
Se ne faccia una ragione. Benedetto l'ha scritta per rispondere alla preoccupazione per il sincretismo di un protestante!!!!
Se non è ecumenismo questo!