UE: BAGNASCO, L'EUROPA HA BISOGNO DELLE SUE RADICI CRISTIANE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 16 nov.
L'Unione Europea ha bisogno doi riscoprire le sue radici cristiane per "ritrovare quello spirito che ha guidato la fase iniziale della sua costruzione, caratterizzata dall'attenzione all'anima profonda dei nostri popoli e al loro futuro, senza rimanere prigionieri delle sole logiche dell'economia e dei rapporti di forza tra i diversi Stati"
Lo ha detto il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, concludendo a Roma il seminario sulla Ue al quale ha partecipato una nutrita rappresentanza di vescovi italiani. "Occorre - ha spiegato - la consapevolezza dell'importanza del patrimonio cristiano per la storia ed il futuro dell'Europa, in una prospettiva nella quale anche la nuova evangelizzazione non e' il progetto di una cosiddetta 'restaurazione" dell'Europa del passato, ma lo stimolo a riscoprire le proprie radici cristiane e a instaurare una civilta' piu' profonda, veramente piu' cristiana e percio' anche piu' pienamente umana".
"L'Unione Europea - ha rilevato in proposito il porporato - cerca la strada per dare nuovo slancio al proprio cammino e in particolare alla propria presenza sulla scena internazionale, di cui si avverte una grande necessita'". Secondo Bagnasco, infatti, "dopo i risultati dell'euro e dell'allargamento, rimane l'esigenza di rafforzare la governance in ambito economico e finanziario, e di consolidare la struttura politica e istituzionale e occorre un impegno deciso per consolidare e rafforzare l'unita', impegno sviluppato pero' in maniera coerente nella linea della sussidiarieta'".
"Appare egualmente necessaria - ha aggiunto il presidente della Cei - la ricerca di valori condivisi, sul piano di una unita' culturale e spirituale alimentata dal dialogo e rispettosa della propria identita' spirituale, culturale e civile".
Secondo Bagnasco, "il lento e progressivo affermarsi del secolarismo, soprattutto in alcuni Paesi, rischia di offuscare quell'humus culturale di matrice cristiana che non deve essere considerato solo come un semplice dato storico ma anche e soprattutto come fattore determinante di umanizzazione e di promozione dell'unita' sulla base dei valori comuni".
"Sotto questo profilo - ha concluso i presidente della Cei - l'Europa riunita dal punto di vista politico ed economico ha bisogno dell'apporto coesivo che le deriva dai valori e dalla tensione al Trascendente che le Chiese e le comunita' religiose, pur con forme e modalita' a volte assai differenziate, annunciano, propongono e sostengono in forme continue nel tempo e diffuse sul territorio anche di la' dai confini nazionali".
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UE: BAGNASCO, DIFENDERE DIGNITA' VITA E MATRIMONIO UOMO-DONNA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 16 nov.
"Interesse principale e fine esclusivo di ogni intervento della Chiesa Cattolica, nonche' suo spazio naturale di dialogo e di contributo, e' la promozione e la tutela della dignita' della persona e della sua centralita' etica".
Lo ha affermato il presidente della Cei Angelo Bagnasco tirando le fila di un seminario sull'Unione Europea che ha impegnato in questi giorni a Roma una rappresentanza dei vescovi italiani.
Tale tutela, ha spiegato il porporato ne suo intervento, "si esplicita in principi che non sono negoziabili perche' espressione e contenuto stesso di tale dignita' e dai quali derivano in special modo la tutela della vita umana in tutte le sue fasi, dal concepimento alla morte naturale, resistendo a forme di aggressione e di minaccia talvolta mascherate sotto l'apparenza di un malinteso progresso scientifico e sociale".
Quali esempi allarmanti di tali minacce, Bagnasco ha fatto riferimento "alla clonazione umana, alla manipolazione genetica, all’aborto, all’eutanasia; il riconoscimento e la promozione della famiglia, come relazione fondamentale e naturale tra un uomo e una donna che si apre ai figli, e la sua difesa dai frequenti tentativi di relativizzarla, rendendola giuridicamente uguale o equivalente ad altre forme di unione; la tutela del diritto dei genitori ad educare i propri figli; il fondamentale diritto alla liberta' religiosa, nella sua dimensione non solo individuale ma anche propriamente istituzionale".
"Nel processo di sviluppo dell’Unione europea appare necessario - da un lato - ha detto inoltre il presidente della Cei - applicare con sempre maggiore coerenza il principio di sussidiarieta' e dall'altro lato riconoscere il contributo peculiare delle Chiese e comunita' religiose allo sviluppo della casa comune europea". Da parte loro, ha concluso, "le Chiese, nel condividere l'impegno comune per valori essenziali quali la giustizia, la pace, la liberta', la solidarieta', la tutela dell'ambiente, riaffermano che questi valori non possono realizzarsi in modo autentico prescindendo dalla dimensione trascendente della persona e dal rispetto di norme che sono iscritte nella natura umana".
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