martedì 8 novembre 2011

Vescovi: aborto ed eutanasia estreme prevaricazioni sui deboli. I volontari che accolgono sono l'Italia migliore. E' dovere degli adulti proporre valori e non cinismo ai giovani (Izzo)

VESCOVI: ABORTO E EUTANASIA ESTREME PREVARICAZIONI SU DEBOLI

Salvatore Izzo

(AGI)

"L'aborto e l'eutanasia sono le conseguenze estreme e tremende di una mentalita' che, svilendo la vita, finisce per farli apparire come il male minore".
Lo affermano i vescovi italiani mel messaggio per la Giornata della Vita.
In realta' - spiegano nel testo reso noto oggi - la vita e' un bene non negoziabile, perche' qualsiasi compromesso apre la strada alla prevaricazione su chi e' debole e indifeso".
Nel loro messaggio per la prossima Giornata nazionale della vita, che sara' celebrata il prossimo 5 febbraio, i vescovi fanno riferimento al tema centrale della difesa della vita dal suo sorgere al suo tramonto naturale.
La difesa del valore della vita, in ogni stadio dell'esistenza, continuano i presuli, "e' una chiamata che la Chiesa sente da sempre e da cui oggi si lascia con forza interpellare e guidare". Per questo, "la rilancia a tutti, adulti, istituzioni e corpi sociali, perche' chi ama la vita avverta la propria responsabilita' verso il futuro".

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VESCOVI: VOLONTARI CHE ACCOLGONO SONO L'ITALIA MIGLIORE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 8 nov.

Nonostante la crisi economica, nel nostro Paese "molte e ammirevoli sono le iniziative in difesa della vita, promosse da singoli, associazioni e movimenti, un servizio spesso silenzioso e discreto, che pero' puo' ottenere risultati prodigiosi".
Lo scrivono i vescovi nel messaggio per la Giornata della vita, che sara' celebrata il 5 febbraio prossimo.
"E' un esempio - affermano - dell'Italia migliore, pronta ad aiutare chiunque versa in difficolta'".

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VESCOVI: DOVERE ADULTI PROPORRE VALORI E NON CINISMO AI GIOVANI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 8 nov.

"Per educare i giovani alla vita occorrono adulti contenti del dono dell'esistenza, nei quali non prevalga il cinismo, il calcolo o la ricerca del potere, della carriera o del divertimento fine a se stesso".
Lo scrivono i vescovi nel messaggio per la Giornata della vita, che sara' celebrata il 5 febbraio prossimo. Secondo i presuli, la maggior parte dei giovani di oggi, "in ogni genere di situazione umana e sociale, non aspettano altro che un adulto carico di simpatia per la vita che proponga loro senza facili moralismi e senza ipocrisie una strada per sperimentare l'affascinante avventura della vita".
"La vera giovinezza - sottolinea il testo reso noto oggi - risiede e fiorisce in chi non si chiude alla vita.
Essa e' testimoniata da chi non rifiuta il suo dono, a volte misterioso e delicato, e da chi si dispone a esserne servitore e non padrone in se stesso e negli altri".
Nel messaggio, intitolato "Giovani aperti alla vita", i vescovi avvertono che "se non si educano i giovani al senso e dunque al rispetto e alla valorizzazione della vita, si finisce per impoverire l’esistenza di tutti, si espone alla deriva la convivenza sociale e si facilita l'emarginazione di chi fa piu' fatica".
Il testo si conclude infine con il pensiero che "la vera giovinezza si misura nella accoglienza al dono della vita, in qualunque modo essa si presenti con il sigillo misterioso di Dio".

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