martedì 14 dicembre 2010

Il Papa: «È la luce della verità che cambia il mondo» (Mazza)

«È la luce della verità che cambia il mondo»

Il Papa: da falsi profeti e dittatori vuoto e distruzione

L’omelia nella parrocchia romana San Massimiliano Kolbe: crescere nella comunione con tutti

DA ROMA SALVATORE MAZZA

La domanda di Giovanni Battista risuona da se­coli nelle coscienze. « Sei tu colui che deve veni­re, o dobbiamo aspettare un altro? ». La doman­da alla radice della fede: «Sei tu, o il mondo dev’esse­re cambiato in modo più radicale di come non hai fat­to tu?». Ma «negli ultimi due, tre secoli, sono venuti tan­ti profeti, ideologi, dittatori che hanno detto 'non è lui, siamo noi che abbiamo cambiato il mondo'. E han­no fatto le loro dittature, i loro totalitarismi. Ma di tut­te queste loro promesse è rimasto solo un grande vuo­to e distruzione. Oggi sappiamo che 'non erano loro'». Al contrario, «Cristo non ha fatto rivoluzioni cruente. Non è la violenza la vera rivoluzione che cambia il mondo, ma la silenziosa luce della verità, è il segno della presenza di Cristo che ci dà certezza che siamo amati e non siamo il prodotto del ca­so ma di una volontà di a­more».
Di questo amore ha voluto parlare Benedetto XVI, do­menica mattina, nella Messa celebrata durante la visita pa­storale alla parrocchia roma­na di San Massimiliano Kol­be, lungo la via Prenestina nel quartiere periferico di Prato Fiorito, settore est della diocesi. Accolto al suo arrivo dal cardinale Agostino Vallini, vicario della diocesi di Roma e dal parroco della chiesa don Slawomir Skwierzynski, papa Ratzinger ha ricordato alcuni te­stimoni di quell’amore, proprio a partire dal france­scano a cui è intitolata la parrocchia, inaugurata lo scorso anno, che ad Auschwitz si offrì «di morire di fa­me per salvare un padre di famiglia». «Quanta luce – ha sottolineato il Papa – è venuta da questa figura e ha incoraggiato altri a donarsi, ad essere vicini ai soffe­renti, agli oppressi!». Benedetto XVI ha ricordato ancora Damiano de Veu­ster, «vissuto e morto con e per i lebbrosi, e così ha por­tato luce in questa comunità», e «Madre Teresa, che ha dato tanta luce a persone, che, dopo una vita senza lu­ce, sono morte con un sorriso, perché erano toccate dalla luce dell’amore di Dio». E dunque, «non è la vio­lenta rivoluzione del mondo, non sono le grandi pro­messe che cambiano il mondo, ma è la silenziosa lu­ce della verità, della bontà di Dio che è il segno della Sua presenza e ci dà la certezza che siamo amati fino in fondo e che non siamo dimenticati, non siamo un prodotto del caso, ma di una volontà di amore».
E ha anche sottolineato l’importanza dell’integrazio­ne di chi provenie dall’Europa dell’Est e da altri Pae­si. «Sforzatevi di crescere sempre più nella comunio­ne con tutti – l’invito del Papa alla parrocchia roma­na –, è importante creare occasioni di dialogo e favo­rire la reciproca comprensione». Nell’approssimarsi del Natale, a cui più tardi avrebbe dedicato la riflessione dell’ Angelus sottolineando «il va­lore della costanza e della pazienza, una virtù che ap­partenevano al bagaglio normale dei nostri padri, ma che oggi sono meno popolari, in un mondo che esal­ta, piuttosto, il cambiamento e la capacità di adattar­si a sempre nuove e diverse situazioni», il Papa ha quin­di voluto rivolgere un augurio particolare alle fami­glie. Perché «anche quando dovessero presentarsi dif­ficoltà nella vita coniugale e nel rapporto con i figli, gli sposi non cessino mai di rimanere fedeli a quel fon­damentale 'sì' che hanno pronunciato davanti a Dio».

© Copyright Avvenire, 14 dicembre 2010

1 commento:

Anonimo ha detto...

«Sforzatevi di crescere sempre più nella comunio­ne con tutti – l’invito del Papa alla parrocchia roma­na –, è importante creare occasioni di dialogo e favo­rire la reciproca comprensione».

Bellissime parole. Purtroppo c'e' chi ha voluto strumentalizzare anche questo discorso del Santo Padre, tirare il Santo Padre dalla propria parte quasi come i soldati che si dividevano la tunica ... leggere in certi blog che quella chiesa dove è andato il Papa è una spelonca di NC fa male, quando sono fratelli cattolici a dirlo.