venerdì 24 dicembre 2010

Il Papa ha scelto la BBC per un inusuale messaggio di Natale (Apcom)

Papa/ Per Natale sceglie la 'Bbc': Messaggio di auguri per Natale
"Liberazione di Cristo non politica o attuata con mezzi militari"

Città del Vaticano, 24 dic. (Apcom)

Niente 'Radio Londra', nulla a che fare con i radiomessaggi di Churchill durante la seconda guerra mondiale. Il Papa ha scelto la 'Bbc' per un inusuale messaggio di Natale nel quale ha sottolineato che la liberazione portata da Cristo "non era politica, attuata con mezzi militari".
"Il bimbo nato a Betlemme ha portato sì la liberazione, ma non solo per le persone di quel tempo e di quel luogo - egli sarebbe stato il Salvatore di tutti, in ogni luogo del mondo e in ogni tempo della storia", ha detto Ratzinger nel suo inglese venato di accento tedesco. "E la liberazione che egli ha portato non era politica, attuata con mezzi militari: al contrario, Cristo ha distrutto la morte per sempre e rinnovato la vita per mezzo della sua morte obbrobriosa sulla croce. E benché sia nato nella povertà e nel nascondimento, lontano dai centri del potere terreno, egli era lo stesso Figlio di Dio".
Era stato Benedetto XVI stesso a sottolineare, nel corso del suo viaggio di settembre in Gran Bretagna, che il Governo e il popolo britannici "forgiano le idee che hanno tutt'oggi un impatto ben al di là delle Isole britanniche".
Aveva aggiunto, Benedetto XVI: "Poiché le loro opinioni raggiungono un così vasto uditorio, i media britannici hanno una responsabilità più grave di altri ed una opportunità più ampia per promuovere la pace delle nazioni, lo sviluppo integrale dei popoli e la diffusione di autentici diritti umani". Il radio messaggio è stato trasmesso da 'Thought for the Day' (pensiero del giorno), un programma che ospita le opinione dei più diversi leader religiosi.
Nel radiomessaggio sulla 'Bbc', il Papa ha ricordato "con grande tenerezza" la sua visita di settembre in Inghilterra, Scozia e Galles e, rivolgendosi "agli ascoltatori dovunque si trovino", ha affermato: "Chiedo a Cristo, luce delle nazioni, di allontanare ogni oscurità dalle vostre vite e di donare a ognuno di voi la grazia di un Natale di pace e di gioia". Il viaggio di Ratzinger in Gran Bretagna - la prima visita di Stato di un Pontefice nel paese dello scisma anglicano - è stato unanimemente riconosciuto come un successo ed ha cementato un 'feeling' tra questo Papa e il mondo anglosassone già emerso in occasione del viaggio negli Stati Uniti.
Certo, nella trasferta britannica non sono mancate questioni spinose. Non è casuale, nel messaggio di oggi, il riferimento ai "mezzi militari". In Gran Bretagna Benedetto XVI ha infatti affrontato a più riprese il delicato tema del passato di ostilità tra la Germania nazista e il Regno Unito. Durante una messa all'aperto nel Cofton Park di Birmingham Benedetto XVI ha dedicato un tributo alle vittime inglesi dei bombardamenti della Luftwaffe. "Settant'anni dopo - disse Ratzinger - ricordiamo con vergogna ed orrore la spaventosa quantità di morte e distruzione che la guerra porta con sé al suo destarsi, e rinnoviamo il nostro proposito di agire per la pace e la riconciliazione in qualunque luogo in cui sorga la minaccia di conflitti". Pochi giorni prima, aveva sottolineato, nel corso dell'incontro con la Regina Elisabetta II, che "la Gran Bretagna e i suoi capi si opposero ad una tirannia nazista che aveva in animo di sradicare Dio dalla società e negava a molti la nostra comune umanità, specialmente gli ebrei, che venivano considerati non degni di vivere".
Altro tema delicato, nei rapporti tra Vaticano e Londra, è la decisione di Benedetto XVI di aprire le porte della Chiesa cattolica a quei gruppi di anglicani tradizionalisti in rotta con la 'mainstream' della Comunione anglicana e, soprattutto, con l'ala 'liberal' favorevole a donne vescovo e benedizione delle coppie gay.
La costituzione apostolica 'Anglicanorum coetibus' non è stata intesa come un atto di ostilità nei confronti degli anglicani, né il primate anglicano, Rowan Williams, l'ha mai presentata così. Ma ad alzare un velo sulla vicenda ha pensato Wikileaks, che, in un cablogramma dell'ambasciata Usa presso la Santa Sede, ha riferito la preoccupazione dell'allora ambasciatore inglese presso il Palazzo apostolico. Secondo Francis Campbell, la decisione del Papa aveva messo il primate Williams "in una situazione impossibile" e "i rapporti tra gli anglicani e il Vaticano sono alle prese con la loro peggior crisi degli ultimi 150 anni a causa della decisione del Papa". Ancora: "La crisi è preoccupante per la piccola comunità cattolica inglese, perlopiù di origine irlandese - disse l'ambasciatore citato da Wikileaks - in alcune zone dell'Inghilterra è ancora latente un sentimento anti-cattolico e potrebbe non volerci molto a farlo esplodere. Il risultato potrebbe essere la discriminazione, o in casi isolati, persino la violenza contro questa minoranza".
Forse anche per gestire i complessi rapporti con gli anglicani, il Papa ha nominato solo pochi giorni fa un diplomatico di lungo corso come nuovo nunzio apostolico in Gran Bretagna. Si tratta di mons. Antonio Mennini, nunzio dal 2003 in Russia, dove ha ottenuto diversi successi, e, nel passato remoto, prete di fiducia della famiglia Moro nei giorni del sequestro dello statista Dc. "E' probabile - ha scritto il settimanale cattolico britannico 'The Tablet' - che la nomina dell'arcivescovo Mennini sia il riconoscimento del delicato lavoro diplomatico che sarà necessario per la creazione di un ordinariato anglicano in Gran Bretagna". Ma ora è Natale, e il Papa manda i suoi auguri di pace alla Gran Bretagna tramite la 'Bbc'.

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Ma ancora diamo retta a Wikileaks o, meglio, ai telegrammi provenienti dalle ambasciate? :-)
R.

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