Il Papa alla Curia romana: solo la verità salva
«Sconvolti dagli abusi contro i minori commessi da sacerdoti: stravolgono il sacramento»
DA ROMA SALVATORE MAZZA
Un nuovo, accorato appello per fermare «la cristianofobia» montante soprattutto in Medio Oriente. La «preoccupazione » per la sensazione che «il consenso morale si stia dissolvendo», tanto che «le forze» impegnate nella difesa dei valori sembrano «destinate all’insuccesso».
E lo «sconvolgimento » per gli abusi sui minori commessi da appartenenti al clero, che se «hanno coperto la Chiesa di polvere», hanno anche sprigionato «un’esortazione alla verità e una chiamata al rinnovamento», col sostegno di una fede che «non è una cosa passata», perché «la potenza e la bontà di Dio sono presenti in maniera molteplice anche oggi».
È il 2010 che Benedetto XVI, nella 'classica' udienza prenatalizia riservata alla Curia romana e al Governatorato per lo scambio d’auguri, ha ripercorso secondo una consuetudine consolidata, passo per passo, i dodici mesi trascorsi. Non tralasciando – e verrebbe anzi da dire quasi sottolineando – le difficoltà con cui la Chiesa ha dovuto e deve misurarsi, e incoraggiando a ripartire da quelle fede le cui radici restano forti, come, ha affermato papa Ratzinger, egli stesso ha una volta di più potuto constatare nel corso dei viaggi compiuti sia in Italia che all’estero (Malta, Portogallo, Gran Bretagna e Spagna).
Difesa dei cristiani.
Per la prima volta, nelle parole del Pontefice, s’è affacciato il sostantivo «cristianofobia», per fermare la quale Benedetto XVI ha fatto appello a «tutte le persone con responsabilità politica e religiosa». I leader, ha detto ricordando la situazione del Medio Oriente (dove «nella situazione attuale, i cristiani sono la minoranza più oppressa e tormentata ») «si alzino a difendere i profughi e i sofferenti e a rivitalizzare lo spirito di riconciliazione ».
Perdita dei valori.
Viviamo in un mondo, ha osservato, che pur «con tutte le sue nuove speranze e possibilità», è «al tempo stesso angustiato dall’impressione che il consenso morale si stia dissolvendo, un consenso senza il quale le strutture giuridiche e politiche non funzionano; di conseguenza, le forze mobilitate per la difesa di tali strutture sembrano essere destinate all’insuccesso». Occorre pregare Cristo «di svegliarci dal sonno di una fede divenuta stanca e di ridare alla fede il potere di spostare i monti, cioè di dare l’ordine giusto alle cose del mondo».
Le colpe dei sacerdoti.
Durissime, ancora una volta, le parole di condanna per lo scandalo della pedofilia: «Siamo stati sconvolti – ha detto – quando, proprio in quest’anno e in una dimensione per noi inimmaginabile, siamo venuti a conoscenza di abusi contro i minori commessi da sacerdoti, che stravolgono il Sacramento nel suo contrario: sotto il manto del sacro feriscono profondamente la persona umana nella sua infanzia e le recano un danno per tutta la vita». Per colpa di tali indegni sacerdoti «il volto della Chiesa è coperto di polvere, ed è così che noi l’abbiamo visto. Il suo vestito è strappato, per la colpa dei sacerdoti ». Per questo, allora, «dobbiamo interrogarci su che cosa possiamo fare per riparare il più possibile l’ingiustizia avvenuta ».
I mali del mondo.
Se grave, gravissimo, è il peccato commesso dai sacerdoti, tuttavia, per il Papa, neppure è possibile tacere «circa il contesto del nostro tempo in cui è dato vedere questi avvenimenti. Esiste un mercato della pornografia concernente i bambini, che in qualche modo sembra essere considerato sempre più dalla società come una cosa normale», e dai vescovi di Paesi del Terzo Mondo «sento sempre di nuovo come il turismo sessuale minacci un’intera generazione e la danneggi nella sua libertà e nella sua dignità umana». E, ancora, «il problema della droga, che con forza crescente stende i suoi tentacoli di polipo intorno all’intero globo terrestre, espressione eloquente della dittatura di mammona che perverte l’uomo».
Il primato della coscienza.
Parlando della beatificazione di John Henry Newman, papa Ratzinger, rifacendosi al pensiero del cardinale inglese, ha sottolineato che «coscienza è capacità di verità e obbedienza nei confronti della verità, che si mostra all’uomo che cerca col cuore aperto».
Il saluto di Sodano.
È stato il cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio, a salutare il Papa a nome di tutti i presenti, e ad annunciare l’esito della colletta fatta tra tutti i porporati – 200mila dollari – che saranno consegnati ai vescovi di Haiti e dell’Iraq prima di Natale, destinati ai poveri e ai malati.
© Copyright Avvenire, 21 dicembre 2010
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