martedì 21 dicembre 2010

Il Papa: «Sconvolti dagli abusi contro i minori commessi da sacerdoti: stravolgono il sacramento» (Mazza)

Il Papa alla Curia romana: solo la verità salva

«Sconvolti dagli abusi contro i minori commessi da sacerdoti: stravolgono il sacramento»

DA ROMA SALVATORE MAZZA

Un nuovo, accorato appello per ferma­re «la cristianofobia» montante so­prattutto in Medio Oriente. La «preoc­cupazione » per la sensazione che «il consen­so morale si stia dissolvendo», tanto che «le forze» impegnate nella difesa dei valori sem­brano «destinate all’insuccesso».
E lo «scon­volgimento » per gli abusi sui minori commes­si da appartenenti al clero, che se «hanno co­perto la Chiesa di polvere», hanno anche spri­gionato «un’esortazione alla verità e una chia­mata al rinnovamento», col sostegno di una fede che «non è una cosa passata», perché «la potenza e la bontà di Dio sono presenti in ma­niera molteplice anche oggi».
È il 2010 che Be­nedetto XVI, nella 'classica' udienza prenata­lizia riservata alla Curia romana e al Governa­torato per lo scambio d’auguri, ha ripercorso secondo una consuetudine consolidata, pas­so per passo, i dodici mesi trascorsi. Non tra­lasciando – e verrebbe anzi da dire quasi sot­tolineando – le difficoltà con cui la Chiesa ha dovuto e deve misurarsi, e incoraggiando a ri­partire da quelle fede le cui radici restano for­ti, come, ha affermato papa Ratzinger, egli stes­so ha una volta di più potuto constatare nel corso dei viaggi compiuti sia in Italia che all’e­stero (Malta, Portogallo, Gran Bretagna e Spa­gna).

Difesa dei cristiani.

Per la prima volta, nelle parole del Pontefice, s’è affacciato il sostanti­vo «cristianofobia», per fermare la quale Be­nedetto XVI ha fatto appello a «tutte le perso­ne con responsabilità politica e religiosa». I lea­der, ha detto ricordando la situazione del Me­dio Oriente (dove «nella situazione attuale, i cristiani sono la minoranza più oppressa e tor­mentata ») «si alzino a difendere i profughi e i sofferenti e a rivitalizzare lo spirito di riconci­liazione ».

Perdita dei valori.

Viviamo in un mondo, ha osservato, che pur «con tutte le sue nuove spe­ranze e possibilità», è «al tempo stesso angu­stiato dall’impressione che il consenso mora­le si stia dissolvendo, un consenso senza il qua­le le strutture giuridiche e politiche non fun­zionano; di conseguenza, le forze mobilitate per la difesa di tali strutture sembrano essere destinate all’insuccesso». Occorre pregare Cri­sto «di svegliarci dal sonno di una fede divenuta stanca e di ridare alla fede il potere di sposta­re i monti, cioè di dare l’ordine giusto alle co­se del mondo».

Le colpe dei sacerdoti.

Durissime, ancora una volta, le parole di condanna per lo scandalo della pedofilia: «Siamo stati sconvolti – ha det­to – quando, proprio in quest’anno e in una di­mensione per noi inimmaginabile, siamo ve­nuti a conoscenza di abusi contro i minori commessi da sacerdoti, che stravolgono il Sa­cramento nel suo contrario: sotto il manto del sacro feriscono profondamente la persona u­mana nella sua infanzia e le recano un danno per tutta la vita». Per col­pa di tali indegni sacerdo­ti «il volto della Chiesa è coperto di polvere, ed è così che noi l’abbiamo vi­sto. Il suo vestito è strap­pato, per la colpa dei sa­cerdoti ». Per questo, allo­ra, «dobbiamo interrogar­ci su che cosa possiamo fare per riparare il più pos­sibile l’ingiustizia avvenu­ta ».

I mali del mondo.

Se grave, gravissimo, è il pec­cato commesso dai sacerdoti, tuttavia, per il Papa, neppure è possibile tacere «circa il con­testo del nostro tempo in cui è dato vedere que­sti avvenimenti. Esiste un mercato della por­nografia concernente i bambini, che in qual­che modo sembra essere considerato sempre più dalla società come una cosa normale», e dai vescovi di Paesi del Terzo Mondo «sento sem­pre di nuovo come il turismo sessuale minac­ci un’intera generazione e la danneggi nella sua libertà e nella sua dignità umana». E, an­cora, «il problema della droga, che con forza crescente stende i suoi tentacoli di polipo in­torno all’intero globo ter­restre, espressione elo­quente della dittatura di mammona che perverte l’uomo».

Il primato della coscien­za.

Parlando della beatifi­cazione di John Henry Newman, papa Ratzinger, rifacendosi al pensiero del cardinale inglese, ha sot­tolineato che «coscienza è capacità di verità e obbe­dienza nei confronti della verità, che si mostra all’uomo che cerca col cuore aperto».

Il saluto di Sodano.

È stato il cardinale Ange­lo Sodano, decano del Collegio cardinalizio, a salutare il Papa a nome di tutti i presenti, e ad annunciare l’esito della colletta fatta tra tutti i porporati – 200mila dollari – che saranno con­segnati ai vescovi di Haiti e dell’Iraq prima di Natale, destinati ai poveri e ai malati.

© Copyright Avvenire, 21 dicembre 2010

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