Il Papa sulla pedofilia: dobbiamo interrogarci su cosa fare per riparare il più possibile l'ingiustizia
Il Papa ha invitato la Chiesa a chiedersi dove ha sbagliato e come formare sacerdoti immuni da questo peccato e crimine. «Dobbiamo interrogarci - ha detto - su che cosa possiamo fare per riparare il più possibile l'ingiustizia avvenuta.
Dobbiamo chiederci che cosa era sbagliato nel nostro annuncio, nell'intero nostro modo di configurare l'essere cristiano, così che una tale cosa potesse accadere. Dobbiamo trovare una nuova risolutezza nella fede e nel bene. Dobbiamo essere capaci di penitenza. Dobbiamo sforzarci di tentare tutto il possibile, nella preparazione al sacerdozio, perché una tale cosa non possa più succedere. E' questo anche il luogo per ringraziare di cuore tutti coloro che si impegnano per aiutare le vittime e per ridare loro la fiducia nella Chiesa, la capacità di credere al suo messaggio. Nei miei incontri con le vittime di questo peccato, - ha aggiunto - ho sempre trovato anche persone che, con grande dedizione, stanno a fianco di chi soffre e ha subito danno. E' questa l'occasione per ringraziare anche i tanti buoni sacerdoti che trasmettono in umiltà e fedeltà la bontà del Signore e, in mezzo alle devastazioni, sono testimoni della bellezza non perduta del sacerdozio».
«Siamo consapevoli della particolare gravità di questo peccato commesso da sacerdoti e della nostra corrispondente responsabilità».
Parola di Papa Benedetto XVI.
Per il pontefice «non possiamo neppure tacere circa il contesto del nostro tempo in cui è dato vedere questi avvenimenti», ha poi aggiunto parlando del grave scandalo della pedofilia, tema al quale ha dedicato una lunga parte del suo discorso di bilancio dell'anno in occasione degli auguri alla Curia romana. Benedetto XVI ha citato la ponografia, il turismo sessuale, la droga e, più a monte, l'ideologia degli anni Settanta.
«Esiste un mercato della pornografia concernente i bambini, che in qualche modo sembra essere considerato sempre più dalla società come una cosa normale», ha detto il Papa. «La devastazione psicologica di bambini, in cui persone umane sono ridotte ad articolo di mercato, è uno spaventoso segno dei tempi.
Da Vescovi di Paesi del Terzo Mondo sento sempre di nuovo come il turismo sessuale minacci un'intera generazione e la danneggi nella sua libertà e nella sua dignità umana». Ancora, «si pone anche il problema della droga, che con forza crescente stende i suoi tentacoli intorno all'intero globo terrestre - espressione eloquente della dittatura di mammona che perverte l'uomo. Ogni piacere diventa insufficiente e l'eccesso nell'inganno dell'ebbrezza diventa una violenza che dilania intere regioni, e questo in nome di un fatale fraintendimento della libertà, in cui proprio la libertà dell`uomo viene minata e alla fine annullata del tutto».
Cristiani perseguitati
«Nella situazione attuale, i cristiani sono la minoranza più oppressa e tormentata» denuncia Benedetto XVI facendo suo il «forte grido» rivolto dal recente Sinodo Speciale per il Medio Oriente «a tutte le persone con responsabilità politica o religiosa perché fermino la cristianofobia; perché si alzino a difendere i profughi e i sofferenti e a rivitalizzare lo spirito della riconciliazione».Per il Santo padre occorre ritrovare «nella grande tradizione razionale dell'ethos cristiano le basi essenziali e permanenti dell'agire morale».
Nei viaggi compiuti quest'anno, oltre che in Gran Bretagna, a Malta, Portogallo e Spagna, il Papa ha poi riscontrato che «la fede non è una cosa del passato».
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