domenica 19 dicembre 2010

Il Papa visita la Biblioteca Vaticana: indagatori del vero per un mondo più umano (Cardinale)

Il Papa: indagatori del vero per un mondo più umano

Ieri Benedetto XVI ha visitato la Biblioteca vaticana dopo i lavori di restauro durati tre anni e ha benedetto quanti la utilizzano e gli operatori

DA ROMA GIANNI CARDINALE

«Cari amici, vorrei dire grazie per il vostro la­voro. Nel mio messag­gio per la Biblioteca, ho già detto quanto penso circa la necessità e la grande importanza della Biblioteca. Quindi, concludo con la mia benedi­zione e buon Natale a tutti voi. Gra­zie! ». Con queste affettuose parole, circondate da applausi, Benedetto X­VI ha concluso la sua visita alla Bi­blioteca apostolica vaticana.
Una visita che era stata promessa tre anni fa, al momento della chiusura per una lunga pausa di restauri. Per circa un’ora, il Papa si è trattenuto nel­le sale per osservare il lavoro svolto e ricevere alcuni doni simbolici da par­te del cardinale archivista e bibliote­cario di Santa Romana Chiesa, il sa­lesiano Raffaele Farina, e dei suoi col­laboratori.
Come raccontato da Radio Vaticana e dall’Osservatore Romano il Pontefice all’ingresso della Biblioteca è stato ac­colto accolto fra gli altri dal cardinale Farina, dal prefetto, monsignor Cesa­re Pasini, e dal viceprefetto, Ambrogio M. Piazzoni.
Prima di iniziare la visita vera e pro­pria il Papa ha recitato una breve pre­ghiera per la benedizione dei locali rinnovati. «Ascolta la nostra preghie­ra – ha detto – e benedici quanti fre­quenteranno questa Biblioteca apo­stolica per coltivare le scienze e le ar­ti. Fa’ che, da onesti indagatori del ve­ro, illuminati dalla sapienza del tuo Verbo, orientino i loro sforzi alla co­struzione di un mondo più umano». Il Pontefice quindi si è intrattenuto nelle diverse sale, da quella di con­sultazione degli stampati a quella di consultazione dei manoscritti, nelle quali Benedetto XVI ha potuto pren­dere visione sia della rinnovata este­tica della Biblioteca dei Papi, sia di al­cuni pezzi pregiati di vario genere. Tra quelli di rilievo mostrati al Papa, due antichi volumi della Bibbia di Guten­berg, due monete (un medaglione in oro del 1929 commemorativo del Concordato e dieci fiorini d’oro co­niati da Sisto IV per il Giubileo del 1475) e una stampa antica (un’ac­quaforte del 1579 raffigurante il Vati­cano all’epoca di Gregorio XIII), due manoscritti (un codice miniato del IX secolo proveniente da Fulda e un au­tografo della Summa contra gentiles di san Tommaso d’Aquino) e un docu­mento d’archivio (la lettera solenne datata 22 febbraio 1300 proveniente dall’Archivio del Capitolo di San Pie­tro con cui si annunciava l’indizione del primo Anno Santo). Da un cas­setto sono stati mostrati due papiri al Pontefice, il quale in due successive soste all’interno dell’archivio foto­grafico e del laboratorio di restauro ha ascoltato una breve presentazione dei lavori e degli apparati curati da entrambi le sezioni.
Al Papa sono stati offerti tre doni: la medaglia commemorativa della ria­pertura della Biblioteca, un esempla­re, rilegato in pelle bianca, dell’agen­da 2011 della stessa Biblioteca e infi­ne una pubblicazione delle romite ambrosiane dell’ordine di Sant’Am­brogio ad Nemus. Un regalo que­st’ultimo teso a ricordare il sostegno della preghiera che le romite del sa­cro Monte di Varese offrono per la missione della Biblioteca. Missione che Benedetto XVI aveva ben espres­so nella lettera del novembre scorso, con la quale si complimentava con il cardinale Farina per la riapertura del­la Biblioteca Apostolica, sottolinean­do la sua «vocazione» alla custodia e alla valorizzazione della cultura pro­dotto dall’uomo in senso ampio, non solo religioso. Ciò perché, affermava, «nulla di quanto è veramente umano è estraneo alla Chiesa». La visita di ie­ri è stata la seconda fatta da Benedet­to XVI alla Biblioteca, la prima si era svolta il 25 giugno 2007, poco prima della chiusura per i lavori che si sono conclusi quest’anno.

© Copyright Avvenire, 19 dicembre 2010

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