domenica 26 dicembre 2010

Nel messaggio "Urbi et Orbi", il Papa rivolge il pensiero a conflitti e cristiani perseguitati. Intervista audio a Sandro Magister (RSI)

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"Il Natale ispiri pace e responsabilità"

Nel messaggio "Urbi et Orbi", il Papa rivolge il pensiero a conflitti e cristiani "perseguitati"
Cristiani perseguitati, conflitti in Medio Oriente, Somalia, Darfur e Costa d'Avorio, situazione politica italiana. Sono stati questi i principali temi affrontati oggi dal Papa nella tradizionale benedizione natalizia.
Pronunciando dal balcone di San Pietro l'"Urbi et Orbi" davanti ad alcune migliaia di persone, Bendetto XVI ha domandato innazitutto una "solidarietà attiva" della comunità internazionale sul problema dei cristiani "perseguitati" in Cina, in Medio Oriente e particolarmente in Iraq, dove nei mesi scorsi un attacco contro una chiesa aveva provocato decine di morti. Il Santo Padre ha auspicato che questi fedeli che stanno conoscendo solo "dolore" e "prove" possano trovare presto "pace e speranza per il futuro".
Il pensiero del Pontefice è quindi andato al conflitto tra palestinesi e israeliani, cui è stato chiesta "una coabitazione giusta e pacifica", e alle violenze che insanguinano Somalia, Darfur e Costa d'Avorio: "sia raggiunta una pace duratura", ha auspicato Benedetto XVI.
Il messaggio papale ha infine affrontato la crisi politica italiana, esprimendo la speranza che il Natale ispiri i leader a prendere "ogni decisione per il bene comune".

La Cina oscura il Pontefice
Le parole del Pontefice, trasmesse dal canale televisivo della BBC, sono state oscurate in Cina, dove le autorità non hanno gradito l'esortazione ai cattolici cinesi a perseverare nella fede così come l'invito ai leader politici e religiosi a rispettare la libertà di culto di tutti.

Pace, giustizia, amore
Pace, giustizia e amore sono anche gli auspici che il Papa ha espresso durante la tradizionale messa di mezzanotte in San Pietro. Erano circa in 10'000 ad assistere alla tradizionale messa natalizia di mezzanotte celebrata dal Papa nella basilica di San Pietro.

Per questo Natale 2010 Benedetto XVI ha chiesto al Dio dei cristiani di mostrare la sua potenza del mondo, instaurando il suo regno di "verità, giustizia, amore e pace"; questo dopo aver ricordato il significato del Natale, con cui i cristiani rievocano la nascita di Gesù: l'incarnazione di Dio nell'uomo, ha spiegato il Papa, "ha dato all'umanità la forza di resistere alla tirannia del potere".
Alla celebrazione hanno partecipato cardinali, vescovi, membri del corpo diplomatico accreditato alla Santa Sede e fedeli da ogni parte del mondo; un'universalità sottolineata dalle diverse lingue usate durante la funzione, con letture in inglese, spagnolo e latino, e con le preghiere dei fedeli in polacco, francese, filippino, portoghese e tedesco.

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