domenica 19 dicembre 2010

Panettoni regalati dal Papa per il Natale. Prodotti da quindici detenuti del carcere di massima sicurezza di Padova (Osservatore Romano)

Prodotti da quindici detenuti del carcere di massima sicurezza di Padova

Panettoni regalati dal Papa per il Natale

Sono stati prodotti artigianalmente da 15 detenuti a Padova i 232 panettoni che verranno donati da Benedetto XVI ai collaboratori, benefattori e prelati della Curia Romana in occasione delle festività natalizie.
Si tratta di una specialità curata dai tre maestri pasticceri della cooperativa "I dolci di Giotto", i quali sovrintendono la lavorazione artigianale, che si svolge nel laboratorio "Due Palazzi" all'interno del carcere di massima sicurezza della città veneta. In questo modo, si cerca di reinserire nella società i detenuti della struttura circondariale insegnando loro un mestiere. In particolare, dodici panettoni da un chilo e mezzo, che il Papa donerà, sono confezionati all'interno di scatole riproducenti gli affreschi del Natale della cappella degli Scrovegni di Padova.
"Parte del ricavato della vendita - assicura Nicola Boscoletto, presidente del consorzio cooperative sociali Rebus - andrà a due realtà no profit: all'associazione Giuseppe e Margherita Coletta "Bussate e vi sarà aperto", intitolata al brigadiere dei carabinieri morto a Nassiryah, e alla fondazione banco alimentare, che distribuisce ai poveri l'eccedenza dell'industria alimentare". Qualità e scopi sociali sono il binomio sul quale si basa la filosofia del consorzio di cooperative che hanno dato vita anche al cesto della bontà: una confezione che privilegia l'utilizzo di prodotti e di materiale proveniente da varie associazioni di volontariato.
Le scatole sono state decorate dai disegnatori della lombarda "Associazione cometa" che si occupa di accoglienza e di progetti socioeducativi per i minori, il cioccolato è di "Piazza dei mestieri" di Torino che opera con adolescenti a rischio di emarginazione, i vini sono della "Comunità terapeutica Pinocchio" di Brescia, attiva nel recupero fisico, morale e sociale dei tossicodipendenti, le marmellate sono prodotte dalle trappiste di Vitorchiano.

(©L'Osservatore Romano - 19 dicembre 2010)

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