domenica 12 dicembre 2010

Per gli Usa la diplomazia non abita in Vaticano (Ventura). Ah no? Di sicuro non abita nemmeno nelle ambasciate americane vista la figuraccia mondiale

Per gli Usa la diplomazia non abita in Vaticano

Critiche: il Papa irrita politici e giornalisti. Bertone è uno yes man che non parla le lingue. Accuse accolte con ironia dal numero due del Vaticano, che ha commentato: "Io uno yes man? Ne sono orgoglioso".

Leonardo Ventura

Il Vaticano «ha bisogno di lezioni di relazioni pubbliche», la Chiesa è «lontana dal nuovo millennio», arretrata in campo tecnologico - «solo padre Lombardi ha il Black Berry» - e il papa, a volte, «irrita i politici e i giornalisti». Mentre il segretario di stato vaticano Tarcisio Bertone è uno «Yas man», senza esperienza diplomatica, che non parla le lingue. È duro il giudizio degli Stati Uniti sul Vaticano, almeno stando ai «cable» pubblicati da Wikileaks e redatti da Julieta Valls Noyes, numero due dell'ambasciata statunitense presso la Santa sede.
«Cable» che parlano anche di «non poche voci» che chiedono «la destituzione del cardinal Bertone dalla sua attuale posizione». Al segretario di stato vaticano non si perdonerebbe uno stile «personale, che mette il lavoro pastorale al di sopra di quello di politica estera e di gestione». Un difetto di non poco conto, secondo i cable, visto che al di fuori di Bertone «altri cardinali non hanno molta influenza sul papa o mancano di confidenza per portargli cattive notizie» o «visioni dissenzienti». Ma non è tutto. Bertone, secondo gli Usa, non avrebbe esperienza di diplomazia. «È uno Yes man», si legge sui cable che «parla solo l'italiano».
Accuse accolte con ironia dal numero due del Vaticano, che ha commentato: «Io uno yes man? Ne sono orgoglioso, questo giudizio rispecchia in modo colorito la mia sintonia con l'azione del Papa». Ma dagli americani la Santa Sede è vista come arretrata tecnologicamente, anzi di più: technofobica. «La maggior parte dei vertici del Vaticano - scrive Julieta Valls Noyes - tutti uomini in genere sulla settantina, non capiscono i moderni media e la Santa Sede soffre una muddled messaging (confusione nella comunicazione, ndr) a causa della technofobia dei cardinali e l'ignoranza sulle comunicazioni del XXI secolo. Solo il portavoce Federico Lombardi ha un blackberry e pochi una email». Ma gli Usa vorrebbero che il Vaticano fosse più moderno non solo in campo tecnologico. Perché «è un partner formidabile», ma «ha bisogno di lezioni di relazioni pubbliche». E il Papa «a volte, irrita politici e giornalisti».

© Copyright Il Tempo, 12 dicembre 2010 consultabile online anche qui.

Gli Americani hanno solo da imparare dalla Santa Sede e, probabilmente, anche dagli Italiani.
Ora almeno non saremo piu' costretti a sentire lezioncine in fatto di comunicazione.

R.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

io mi chiedo dove stia sta gran figuraccia.
i diplomatici sono qui per raccontare cosa succede in questo paese e dare delle valutazioni. lo fanno anche leggendo i giornali, che fanno parte della società e che forse in america non hanno il tempo di leggere.
l'unico problema è che stavolta le cose sono trapelate

Raffaella ha detto...

La diplomazia e' una cosa seria, non l'arte del pettegolezzo di bassa lega.
R.

Anonimo ha detto...

La diplomazia, come la politica, DOVREBBE essere una cosa seria. Se succedono cose poco serie i diplomatici raccontano cose poco serie

gemma ha detto...

la figuraccia forse sta nella mancanza di umiltà in generale e nei giudizi nel particolare (mala- informatizzazione, scarsa tecnologia, gestione antiquata, scarse capacità politico-diplomatiche...), visti i risultati dell'iperefficiente sistema comunicativo-informatico.diplomatico Usa.

Anonimo ha detto...

A me sembra che non solo la figuraccia sia fatta al 99% dalle ambasciate USA, ma proprio su quegli aspetti percepiti come "weakness" invece c'e' un plus notevole: se non usi il Blackberry gli USA non ti possono intercettare con facilita' e sapere dove sei.
Leggetevi questi due articoletti di Punto Informatico per farvi una idea di come sono visti certi gingilli:

http://punto-informatico.it/3006866/PI/News/emirati-arabi-blackberry-funzionera.aspx

http://punto-informatico.it/3040250/PI/News/avieri-attenzione-ai-social-network.aspx

Anonimo ha detto...

I telegrammi in questioni rivelano che o l'Ambasciata USA utilizza gli articoli dei vaticanisti per il proprio lavoro, o che ambedue hanno gli stessi fonti...
Comunque dopo aver letto i documenti per intero (specie quello "scenesetter" i commenti sul Vaticano non risultano essere poi cosí denigratori o ostili come certi articoli di stampa li commentano. Per la S. Sede il problema maggiore é appunto quello che si potrebbe mettere in dubbio la neutralitá della sua posizione (anche se i telegrammi ammettono chiaramente quali sono i punti d'incontro e quali no tra le parti).
Non bisogna poi dimenticare che analizzare i personaggi sotto ogni possibile aspetto rientra tra i compiti degli ambasciatori da sempre...