Si è spento il cardinale Michele Giordano. Il Papa: "ha servito generosamente il Vangelo e la Chiesa"
Si è spento nella notte, all’ospedale Monaldi di Napoli, dov’era ricoverato dalla scorsa settimana, il cardinale Michele Giordano, arcivescovo emerito del capoluogo partenopeo. Il porporato aveva compiuto 80 anni lo scorso 26 settembre. Un improvviso malore lo aveva costretto al ricovero alcuni giorni fa e le sue condizioni erano migliorate, ma nella tarda serata di ieri sono sopraggiunte complicazioni respiratorie e cardiache. Il Papa, in un telegramma inviato al cardinale arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe, ha espresso il suo cordoglio per la morte del porporato che - rileva - “ha servito generosamente il Vangelo e la Chiesa” attraverso un’“intensa opera pastorale”. I funerali verranno celebrati domani alle 16.30 dal cardinale Sepe nella Basilica dell'Incoronata, a Capodimonte, dove oggi viene allestita la Camera ardente e dove il porporato sarà tumulato.
Originario di Sant'Arcangelo, un paese in provincia di Potenza, il futuro porporato consegue la Licenza in Teologia nel Seminario interregionale di Posillipo. Ordinato nel luglio del 1953, per sei anni si dedica al ministero di parroco fino alla nomina di direttore del Centro catechistico e del Centro diocesano di Studi Sociali. Nel frattempo gli viene anche affidato l'incarico di assistente diocesano dell'Azione Cattolica. Dieci anni più tardi, nel 1968, diventa vicario generale della diocesi, incarico che mantiene sino al 23 dicembre del ‘71, quando viene nominato ausiliare dell'arcidiocesi di Matera e amministratore apostolico di Irsina, Gravina e Altamura. Riceve la consacrazione episcopale il 5 febbraio 1972 e nel giugno di due anni dopo viene promosso arcivescovo di Matera e Irsina. Tra le sue prime e importanti iniziative spicca la riapertura del Seminario diocesano, chiuso da sessant’anni, ma anche una verifica dell’attuazione delle direttive del Vaticano II nella sua diocesi. Nel 1987, matura il suo trasferimento alla guida della Chiesa metropolitana di Napoli. Ancora impresso nella memoria di tanti è uno dei suoi primi atti: la visita al carcere di Poggioreale. Ai reclusi, dice, vuole portare di persona “la speranza in cella”. Giovanni Paolo II lo crea cardinale nel Concistoro del giugno 1988 con il titolo di San Gioacchino ai Prati di Castello. Diviene arcivescovo emerito di Napoli il 20 maggio 2006.
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