mercoledì 15 dicembre 2010

Wikileaks, la guerra della comunicazione (Marcello Foa)

Clicca qui per leggere il commento.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Buongiorno Raffaella,
l'analisi di Foa e' buona, c'e' il solito annoso problema che, abituati per decenni a vedere attacchi alla Chiesa solo da sinistra, non ci si rende conto di come gli attacchi possano anche arrivare da destra. Se guardate bene le date, si e' dentro sia all'amministrazione Obama che Bush - che sono tra loro di segno opposto.

Anonimo ha detto...

Vero, il cannoneggiamento della Chiesa è bipartisan e questo lo si riscontra anche nella nostra povera Italietta. Lo stesso dicasi per la strumentalizzazione che della medesima si tende a fare. Che poi il giochetto riesca è tutto da vedere :-)
Alessia

Anonimo ha detto...

Chi sperava in chissà quali rivelazioni sulle abitudini sessuali vaticane si deve accontentare di questo, Eufemia
WIKILEAKS: VATICANO; UNITA' CHIESA-RAPPORTO CON EBREI 1-0
AMBASCIATA USA,PER PAPA PIU'URGENTE REVOCA SCOMUNICA LEFEBVRIANI
(ANSA) - ROMA, 15 DIC - Nella scelta tra difendere l'unita'
della Chiesa cristiana o le relazioni della Santa Sede con gli
ebrei, in Vaticano vince la prima ''uno a zero''. E' quanto si
legge in un cablogramma dell'ambasciata Usa presso la Santa
Sede, pubblicato da Wikileaks.
La decisione del Papa di revocare la scomunica ai vescovi
Lefebvriani, tra i quali il negazionista Richard Williamson,
''dimostra che la sua maggiore preoccupazione e' il benessere
religioso a lungo termine della Chiesa, non le relazioni della
Santa sede con gli altri Stati sovrani'', si legge
nell'informativa Usa datata 27 gennaio 2009, pochi giorni dopo
l'apertura del Vaticano ai vescovi scismatici.
''Questo atteggiamento 'la religione-prima di tutto' fornisce
indicazioni anche sulla pianificazione della Santa Sede del
probabile viaggio del Papa in Israele e Giordania il prossimo
maggio, e sulla sua gestione della polemica sul fatto se Pio XII
possa essere dichiarato santo'', proseguono i diplomatici Usa.
''Secondo membri del Vaticano, questo e' il giusto approccio per
un'istituzione di 2000 anni, che considera il suo piu' grande
fallimento 'lo scandalo della disunita' dei Cristiani''. Ma, fa
notare l'ambasciata Usa, anche se ''Benedetto XVI ha
pubblicamente deplorato l'antisemitismo e sottolineato il
miglioramento dei rapporti con gli ebrei'', la gestione
''politicamente stonata'' di questa decisione ''potra'
raffreddare l'accoglienza del Papa in Israele''.

KVI
15-DIC-10 13:46 NNNN