sabato 4 dicembre 2010

Wikileaks, spuntano 852 "documenti" sul Vaticano

Spuntano 852 "documenti" sul Vaticano

ROMA

Spuntano il nome di due papi – l'attuale e il precedente – e quello del patriarca russo dai file di Wikileaks. Benedetto XVI, infatti, sarebbe stato oggetto di un confronto con Giovanni Paolo II da parte di Kirill I e ne sarebbe uscito meglio del suo predecessore. Dopo le rivelazioni uscite qualche giorno fa a proposito del precedente conclave, filtra qualcos'altro dagli archivi on line che fanno capo ad Assange in merito alla figura del Pontefice e ai rapporti tra cattolici e ortodossi. Un nodo molto delicato per la Santa Sede.
Ma questa, forse, è solo la punta di un iceberg: sarebbero infatti 852 i cablogrammi sul Vaticano che WikiLeaks pubblicherà prossimamente e che riguarderebbero temi legati alla libertà religiosa e ai diritti umani, ma anche intelligence e sicurezza interna.
La figura di Kirill I compare in un cable del 3 aprile 2008 inviato a Washington dall'allora ambasciatore Usa a Mosca, William J. Burns. Il diplomatico relaziona sul suo incontro con patriarca russo e racconta: «Come già in precedenti conversazioni, Kirill si è espresso in maniera favorevole su Papa Benedetto XVI confrontandolo con il suo predecessore Giovanni Paolo II». E «ha nuovamente espresso ottimismo sulle prospettive di migliori rapporti con Benedetto XVI». Dal documento, tra l'altro, emerge anche un altro particolare interessante, rispetto alla situazione nell'Europa dell'Est: Kirill I, scrive il diplomatico, «ha criticato la decisione di riconoscere l'indipendenza del Kosovo» e ha «condannato duramente i piani per avvicinare l'Ucraina alla Nato».
Sul «caso» WikiLeaks e soprattutto sul suo impatto a livello diplomatico, è tornato ieri anche l'Osservatore Romano. Secondo il quotidiano della Santa Sede, difficilmente le rivelazioni influenzeranno realmente nei rapporti tra gli Stati, «almeno fino a quando i file rimarranno alla stregua del "sentito dire" circa i leader mondiali». Insomma, lo scopo di influire «sugli equilibri e sulle dinamiche del panorama politico internazionale», «non sembra facilmente raggiungibile».
Su internet, intanto, rimbalza la notizia che nei prossimi giorni il sito di Assange metterà a disposizione ben 852 cablogrammi riguardanti la Santa Sede. Che cosa contengono?
Negli Stati Uniti segue con attenzione il caso la Catholic News Agency (Cna). E secondo quanto ha potuto appurare molti dei cablogrammi della diplomazia Usa sul Vaticano riguarderebbero, nella gran parte, temi legati alla libertà religiosa e ai diritti umani e coprirebbero un periodo compreso tra il 2001 e il 2010.
Ma oltre 50 riguarderebbero argomenti connessi con l'intelligence e cinque la sicurezza nazionale.
Altri ancora si concentrerebbero sul governo vaticano e le sue relazioni con gli altri stati.

© Copyright Gazzetta del sud, 4 dicembre 2010

La prossima volta che un qualsiasi commentatore americano critichera' il modo di comunicare della Santa Sede, ci faremo una grossa risata :-))
R.

2 commenti:

mariateresa ha detto...

sì, ci hanno scassato assai con gli errori di PR anche Allen. Ma forse è stato anche un modo per non parlare di altro magari più delicato.

Anonimo ha detto...

Il fondatore di Wikileaks ha legami profondi con l’Economist, controllato dalla famiglia di banchieri Rotschild.

http://www.vocidallastrada.com/2010/12/wikileaks-leconomist-e-i-banchieri.html