Clicca qui per leggere l'articolo segnalatoci da Jacu. Qui una traduzione.
Il testo della petizione e l'elenco dei firmatari qui (traduzione)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Il "blog degli amici di Papa Ratzinger" vuole essere un omaggio a Benedetto XVI. Si tratta di una iniziativa personale che non ha alcun riconoscimento ufficiale. Non è un prodotto editoriale. Il materiale qui contenuto è a disposizione di chiunque. Questo spazio virtuale non ha scopo di lucro ed è consultabile gratuitamente. E' gradito tuttavia un piccolo contributo economico necessario al sostentamento del blog. Buona navigazione.
31 commenti:
certo che la teologia tedesca è ancora ferma alle petizioni di trent'anni fa
Dai tedeschi sempre eresie...
richieste avanzate già due secoli fa dai giansenisti di Utrecht e condannate dai vari papi.
La porta è sempre aperta,se vogliono,se ne possono andare!
In realtà la situazione è grave: nelle ultimissime settimane ci sono stati attacchi su diversi fronti: 1. diversi politici, fra i quali, se non sbaglio, anche il vicepresidente del parlamento tedesco, che hanno richiesto la messa in discussione del celibato sacerdotale; 2. contro il card. Brandmüller, che a questi politici aveva risposto per le rime, e in loro difesa si è scagliato il card. Lehmann; 3. ora questo appello di non pochi professori di teologia, sono circa 1/3 di tutti i professori tedeschi, svizzeri ed austriaci.
Jacu
Suppongo che potremo fare a meno di 143 professori di teologia di lingua tedesca.
La Chiesa ha bisogno di santi, qualche teologo in meno non potrà che farci un gran bene.
Questo è un caso in cui l'assenza di cattedre di teologia nelle università italiane non può che definirsi provvidenziale.
La professione, da noi, non è appetibile come in Germania. Quelli che ci sono fanno già abbastanza danni.
il vicepresidente del parlamento tedesco??? Perchè, in Germania non esiste indipendenza fra stato e chiesa? :)))
ehhh in Germania ne prepareranno di polpettine avvelenate, col beneplacito di qualche vescovo, da qui al viaggio papale..Questo del celibato è solo l'antipasto presumo
mah..se fossi un fedele, con tutti i problemi che ci sono nella chiesa, questa istanza del celibato non mi affascinerebbe per nulla. Mi pare più un interesse di casta, un'istanza personale del sacerdote che non della comunità. E mettere il proprio interesse al primo posto non è un gran esempio di fede e vocazione alla vita consacrata, intesa come vita per Cristo. Se è vita come la mia, che vita consacrata è? In fondo, anche un laico può essere devoto, fare volontariato e spendersi per gli altri...E poi, ammettiamo che il sacerdote sposato sia coerente con la scelta matrimoniale, se la moglie del vuole il divorzio, cosa si fa? Vai a spiegare ai fedeli che il matrimonio è un sacramento ed è per sempre
@gemma
è appena uscita una dichiarazione del segretario della conferenza episcopale tedesca, che loda l´iniziativa.
Jacu
Io ho vissuto 30 anni in Germania e posso dirvi con tutta franchezza che, salvo alcune "isole"felici, complessivamente la situazione può essere definita come una crescente secolarizzazione e con un pensiero, molto diffuso, volto ad una indipendenza e menefreghismo da qualsiasi credo religioso. Non è un problema che riguarda solo la Chiesa cattolica in Germania e in Austria, ma investe direttamente anche le comunità cristiane evangeliche. Tra la gente è molto diffuso quel senso di criticare tutto ciò che la Chiesa dice e insegna, vi è un rifiuto categorico all'obbedienza nè si leggono più i testi del Magistero del Santo Padre, ma tali testi sono interpretati dai media tedeschi che sanno bene "catechizzare" il popolino. Io ho trovato sempre chiese e parrocchie vuote nei giorni feriali, in quelli festivi sono strapiene, ma non di giovani. I teologi fanno la loro parte, sempre eternamente "contro" il Magistero, sempre proiettati verso un progressismo ideologico e libertario. Le loro pubblicazioni sono intrise di eresie e di farneticanti tesi moderniste. Se non vogliono il celibato è giusto che non siano ammessi nemmeno al sacerdozio e all'insegnamento nelle università cattoliche, ammesso che ve ne siano in Germania. Spero solo che la smettano di attaccare il Santo Padre e che imparino ad essere figli della Chiesa.
Se questi personaggi non vogliono vivere il celibato, non è giusto che impongano a tutta la Chiesa la propria incapacità e avversione per il celibato ecclesiastico.
Per aiutarci con il dialogo ecumenico e smorzare le frizioni, l'ideale sarebbe che se ne andassero dagli anglicani rimasti con l' "arcivescovo" di Canterbury che hanno già tutto quel desiderano questi signori. Anzi Canterbury dovrebbe pubblicare un motu proprio "Romanorum Coetibus" per tutti quei "cattolici" per i quali il tempo si è fermato agli anni '70.
Il problema è che questi qua non troverebbero un cane a dar loro uno stipendio se non restassero al calduccio nelle istituzioni cattoliche.
certo che scappa da ridere. Una volta il matrimonio era il nemico di politici e intellettuali progressisti, che lo osteggiavano in tutte le maniere, proprio come istituzione. Oggi gli stessi lo reclamano a gran voce per tutti. Improvvisamente l'agognata singletudine o la tanto celebrata convivenza senza impegni non contano più, tutti devono sposarsi. E chiunque vuole sposarsi ha il loro appoggio. Mancano solo i monaci buddisti, per il resto si raccolgono firme per il matrimonio di chiunque
Passante, non sarai un fedele ma parli proprio come se lo fossi.
MP Romanorum coetibus ... niente male come proposta anonimo delle 15,20.
Alessia
@anonimo
anche io ho vissuto in Germania e mi associo alla tua descrizione.
Il problema è che la conferenza episcopale tedesca, grazie alla tassa ecclesiastica, è ricchissima e assai influente.
Non vorrei che queste loro iniziative contagiassero e spronassero i superprogressisti cattolici di altri peasi...
Jacu
Alessia,
ho dimenticato di aggiungere che "Romanorum Coetibus" è una idea di Fr.Z che ne ha parlato in alcuni divertentissimi post sul suo blog (raccomandato per chi è sciolto con l'inglese).
è che io sarei anche stato "tentato" ma purtroppo il dono non mi è mai stato concesso
è sempre la solita minestra riscaldata!!...sempre le solite fregnacce progressiste su celibato,sacerdozio femminile,morale sessuale ecc ecc... oh!..ma possibile che sti cervelloni non siano capaci di pensare ad altro??..è davvero un chiodo fisso il loro! sta diventando una specie di manìa ossessiva la loro!!poveracci!!..comunque questi sono i risultati della"politica delle porte aperte,anzi spalancate" a chiunque!...intendo dire che certe cose non accadrebbero se ci fossero controlli e selezioni un po più rigorosi anche tra certi teologi e insegnanti di religione!..qui ci vuole selezione!! quella selezione che,si voglia o no,è venuta meno dagli anni 70 in poi!!.. c'è poco da dire e da fare!..e le cose non miglioreranno finchè si percorrerà allegramente la strada dell'accettare chiunque sempre e comunque!..per annientare il veleno che queste persone iniettano quotidianamente in scuole e università bisogna decidersi una volta per tutte ad accompagnarli alla porta dicendo loro:" grazie!..avete fatto abbastanza danni! potete accomodarvi fuori!!".. ma finchè questi "signori" avranno dalla loro fior di conferenze episcopali e di cardinaloni progressisti risulterà un po' difficile ottenere qualcosa!...e qui andrebbe fatto un ampio discorso sulla selezione al sacedozio di certi seminaristi,all'episcopato di certi sacerdoti..e alla dignità cardinalizia di certi vescovi!!....
Il "bello" è che i professori giustificano la petizione con la citazione del caso Canisius. Si tratta del noto collegio dei Gesuiti di Berlino, ove sarebbe avvenuta la stragrande maggioranza dei casi di abuso in Germania, nei soliti anni 70 e 80, e dove guarda caso si predica la liberalizzazione della morale sessuale
http://www.spiegel.de/schulspiegel/0,1518,741079,00.html
Alberto
I modernisti alias progressisti alis fannulloni alias ignorantoni presuntuosi si sono impadroniti della chiesa,dei seminari della curia già dai tempi di Benedetto XV...hanno sferrato l'attacco finale con Roncalli ingenuo discepolo di Radini Tedeschi .
Vogliono completare l'opera ma Dio,per loro sfortuna,ha fatto fallire i loro piani grazie ai Blog della tradizione...i fedeli non sono più pecore matte ma soggetti capaci di alzare la voce e farsi sentire.
In fondo è vero noi siamo veri protestanti si della difesa di Cristo e del Sacro Deposito della Fede professata da Pietro e Paolo.
in Germania credo stiano preparando una listarella anche su preservativo e aids, con relative accuse. Forse jacu ne sa qualcosa
a me sembra di ricordare che ai tempi di GPII raccolsero due milioni di firme un gruppone di teologi con esito pari a 0,0 periodico. La stampa diede loro molto risalto. Risultati nada.
Eviterei di tenere il conto di queste iniziative soprattutto se si devono fare gli esami del sangue , così per non alterare inutilmente i valori.
Bisognerebbe però onestamente, avendone voglia, ma io non ne ho, confrontare e leggerle bene queste piattaforme , così per seguire il consiglio dell'Apostolo che consigliava di vagliare sempre tutto per poter poi discernere. Ma ammetto i miei limiti, io non ne ho voglia.E non ne ho voglia perchè non posso fare a meno di provare un senso di rito stanco, appoggiato e enfatizzato dai soliti noti mentre Kung dietro le quinte tita i fili de3i pupi siciliani. Eh basta.
proporre il matrimonio come medicina contro la pedofilia del clero mi pare francamente quasi una legittimazione della pedofilia. Come dire che è l'astinenza che fa l'uomo pedofilo, non la perversione che vi sta dietro, che come ampiamente dimostrato non risparmia nemmeno padri e nonni di famiglia. Ma si scelgano altri argomenti per favore
naturalmente Kung tira e non tita.
eheheheehehe. Trattengo altre battute possibili.
Asca sintetizza il desiderata dei 144
http://www.asca.it/news-CHIESA__TEOLOGI_GERMANIA_CHIEDONO_RIFORME__FINE_CELIBATO__VESCOVI_APRONO-987585-ORA-.html
Alessia
L'intervento di Gemma delle 17,31, un'amica del blog con cui sono talvolta in disaccordo, mi trova, stavolta, sostanziamente d'accordo.
Il "problema del celibato di preti" e delle sue difficoltà, nella nostra epoca è, in larga misura, anche se non esclusivamente, dovuto alla "insufficiente qualità delle vocazioni", in un contesto culturale da cui la Chiesa non è estranea, secondo il quale contesto "il sacerdote moderno" è una sorta di assistente sociale impegnato prevalentemente nella solidarietà verso i bisognosi ed i bisogni "materiali". Alla base di tutto c'è, per i preti della riforma, una sorta di avvitamento esponenziale, solidaristico, totalizzante, sul senso cristiano della carità.
Il risultato è tale per cui chi "sembra vocazionato" è talvolta un soggetto che aspira, dopo la consacrazione, ad occuparsi di drogati, di prostitute, di carcerati, di ragazze madri, di disoccupati volontari, di "filosofi della vita e della sopravvivenza, mediante espedienti.
Della teologia, della liturgia, della pastorale, delle esigenze della Parrocchia e dei fedeli, dei "giovani e ragazzi normali", alcuni di questi sacerdoti non sembrano "impazzire" per impegno.
Questi preti sono spesso cresciuti nella cultura "della comunità", intesa questa come "aggregazione disordinata di uomini e donne che amano, talvolta un po' troppo, la vita promiscua, le sperienze comuni senza troppe remore morali o preclusioni, la vita "avventurosa ed impegnata, anche politicamente" piuttosto che la lettura del breviario o delle Scritture.
Questa situazione (delle vocazioni traballanti finite in sacerdozio), accompagnata da un'epoca storica dove la cultura "del sesso libero e sfrenato" ha ricevuto una vera e propria consacrazione generalizzata, sta determinando "
il bisogno incontenibile, anche per diversi sacerdoti, di "avere una moglie", forse sarebbe più onesto dire "di avere una vita sessuale". Così in Germania ed un po' dovunque fioccano le richieste di abolizione del celibato, tanto preservato dalla Chiesa Cattolica.
Ma è inutile illudersi: è una battaglia perduta per la Chiesa Cattolica; anche perché la sorella chiesa ortodossa e le chiese cattoliche uniate consentono il matrimonio, ed ora che i "revenus" anglicani si trovano nelle medesime condizioni.
Ritengo probabile, entro qualche anno, l'abolizione del celibato presbiteriale. Come cattolico me ne dispiaccio; ma non mi pare che ci siano vie d'uscita. "La carne è debole" e la rimozione "del sesso" dalla vita sacerdotale, sempre più problematica.
Purtroppo sul celibato ecclesiastico non si finirebbe mai di parlarne. Credo che il celibato sia un dono del Signore e come Suo dono va accolto, curato, amato nella perseveranza e con una intensa vita spirituale, soprattutto durante gli anni della formazione. Conosco, grazie a Dio, bravi giovani che hanno capito la grandezza del dono del celibato. Purtroppo nei nostri seminari la formazione, malgrado tutta la buona volontà, è molto mediocre. Si cede sempre a compromessi, che non aiutano a vivere e maturare nel celibato. E' anche vero che molti seminari nostrani hanno paura di tornare ad una formazione tradizionale o classica, temono di restaurare un clima militaresco freddo, rigido. E' un timore tuttavia che andrebbe smorzato. Bisogna saper fare una rigida selezione tra i candidati al sacerdozio. Spesso sono proprio quei chierici "rilassati" che scoraggiano l'ingresso in seminario o la fuoriuscita dei giovani più motivati e più formati spiritualmente. Vedo in giro troppo accademismo, troppa preoccupazione per gli studi, le materie, gli esami da sostenere e poca formazione spirituale. Se un seminarista frequenta una palestra per mantenersi in forma, o la sera esce con amici in discoteca, o ha il televisore in camera e un pc con tanto di internet..., insomma, non era meglio che stesse a casa. Di cosa si lagnano poi se cadono in tentazione e non riescono a vivere da celibi? Le sollecitazioni sono tante e il nostro mondo ci sa fare, ma se si segue una vita morigerata, regolata, fatta di preghiera, allora il celibato lo si può vivere. Insomma, la sfera sessuale va dominata, non siamo mica come le bestie. Scusate il paragone, ma il motto degli antichi Padri vale ancora: agere contra! E credo che Benedetto XVI ce lo sta dicendo in tutte le salse, ma chi lo ascolta? Ma tornando ai teologi firmatari tedeschi, questi sono strapagati e mormorano....e il mio parroco non riesce a comprarsi la veste talare da 30 anni! Quella che indossa è talmente sfatta e lucida che manco il ferro da stiro vuole più prestarsi a stirarla.
I Vescovi tedeschi dovrebbero intervenire, non se ne può più di dottoroni teologi sempre col dente avvelenato.
Non grandi nomi, comunque. Mi spiace solo trovarci anche Otto Hermann Pesch, ma c'era da aspettarselo.
JP
Che poi sul celibato; tutti 'sti preti che si vogliono sposare dove li vedete? Qualcuno magari c'è; ma davvero sono cosi tanti?
Ma insomma, i teologi se ne stiano nello studiolo, con la moglie che prepara la cena in cucina e lascino il posto a quei preti santi che si dedicano al loro ministero: meglio pochi e santi che tanti e inutili!
Un solo prete santo fa per mille: così incominciamo a contarli!
Guardate, oggi mi ha preso un senso di disgusto totale per il politicamente corretto e per le buone maniere inconcludenti.
Mi viene una sola riposta degna di quei professori.
Non lo può fare il Santo Padre, non lo può fare la Santa Chiesa.
Lo faccio io, povera peccatrice indegna:
PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR!
Posta un commento